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Fantasy Sketches di Mozart



José Luis Sànchez-Martìn



Ormai da diversi anni, all’interno della propria stagione invernale, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone in collaborazione con il Comune di Roma una curiosa e singolare rassegna di concerti ed eventi di teatro musicale ideata e destinata specificamente al pubblico dell’infanzia, intitolata semplicemente Santa Cecilia per i bambini. Nel tempo si sono susseguiti concerti a tema con chiara impostazione pedagogica, famosi melologhi come Pierino e il Lupo di Prokof’ev con Gigi Proietti nel ruolo di voce narrante, compagnie storiche del teatro per ragazzi italiano come “Le Briciole", con la loro versione delle Storie di Mamma Oca su musiche di Ravel, le pulcinellate musicali di Nando Citarella, le scatenate follie surreal-musicali della Banda Osiris e tanti altri ancora che in un modo o nell’altro hanno a che fare con la musica eseguita dal vivo.


Quest’anno il variegato cartellone della rassegna, iniziata il 29 gennaio e ormai quasi arrivata alla data conclusiva del 25 maggio, è stato programmato oltre che nel consueto auditorio di via della Conciliazione anche in varie altre prestigiose sedi romane, come il Teatro Greco, il Teatro Quirino e il Teatro Piccolo Eliseo. Accompagnato dai musicisti dell’Orchestra di Santa Cecilia, riuniti in formazioni diverse a seconda dell’occasione, il compositore Gregorio Mazzarese ha presentato quatro divertenti diverse lezioni-concerto, dedicate alle percussioni (Viaggio a bordo di percussioni amiche), al coro (Tutti insieme in coro...), al rapporto tra suoni, rumori e musica (La musica siamo noi) e alle forme musicali (Tutti in Forma tra Mozart e Disco Music).

Al Teatro Greco è stato presentato il curioso esperimento La notte di San Donnino (Favola di Giuseppe Verdi bambino), un’operina per ombre con musiche e canzoni della Piccola Orchestra Avion Travel, relizzata dai veterani e leader del teatro di ombre in Italia "Teatro Gioco Vita", reduce da importanti tournée internazionali. Il "Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano" ha proposto una libera rielaborazione del Flauto Magico di Mozart su una riduzione e concertazione di Carlo Argelli e con la drammaturgia e regia di Carlo Pasquini.

In questi giorni, al Teatro Piccolo Eliseo, abbiamo assistito ad un’altra proposta di “Santa Cecilia per i bambini 2001” dedicata all’opera di Mozart, il musicista più presente ed eseguito dell’intera rassegna: lo spettacolo di pupazzi animati Fantasy Sketches, realizzato dalla compagnia "Teatro Minimo" dell’artista/ burattinaia americana Amy Luckenbach, su di un’idea e sui disegni dell’illustratore Maurice Sendak. La Luckenbach, formatasi alla scuola dei maestri del Teatro Nero di Praga, di cui utilizza la sofisticata e difficile tecnica di manipolazione dei pupazzi detta appunto “in nero”, quella conosciuta da noi soprattutto grazie al famoso Topo Gigio, è presente in Italia da numerosi anni e può vantare oltre a premi internazionali anche collaborazioni molto importanti con musicisti come Luciano Berio e quella imminente con Philip Glass.


Maurice Sendak, definito il “Picasso dei libri per bambini”, è nato nel 1928 a Brooklyn da una famiglia di emigranti polacchi, ed esordisce come illustratore e scrittore fin dai tempi della scuola, producendo dal 1951 ad oggi più di 80 libri, tra cui il celebre Where the Wild Things Are, uno dei dieci libri per ragazzi più venduti al mondo che gli è valso il premio internazionale “Andersen”, una sorta di Nobel della letteratura infantile. “Ho un dono inusuale: non è che io disegni particolarmente bene o che scriva meglio di quanto possa fare chiunque altro, piuttosto io ricordo cose che gli altri hanno dimenticato - la qualità delle emozioni, i suoni e le immagini di particolari stati d’animo dell’infanzia.”

Lo spettacolo Fantasy Sketches, commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia appositamente per questa rassegna, è diviso in due parti, molto diverse per ritmo, suggestione e riuscita. La prima è tratta dagli schizzi giovanili di Sendak ed è accompagnata dalle prime composizioni per fortepiano (lo strumento progenitore dell’attuale pianoforte) dal geniale e precoce Mozart, musiche che stabiliscono una continua cadenza da carrillon o ninna nanna, un contenitore eccellente in cui si svolgono le semplici e surreali azioni dei pupazzi, che conservano quel miscuglio indistinto tra ingenuità e crudeltà che solo i bambini o certi artisti come il compianto Topor sanno esprimere. Il tutto deve la sua efficacia anche alla bellezza dei pupazzi, realizzati dalla Luckenbach, alla tecnica impeccabile della manipolazione e alla sapienza nel calibrare i tempi e l’affilata ma disarmante ironia.

Tutt’altro registro per la seconda parte dello spettacolo. Basata questa volta su appunti e bozzetti del Sendak maturo, racconta in modo poetico momenti della vita di Mozart fino alla morte quando cui vola in Cielo guidato da piccoli angeli. Qui si sente un senso di nostalgia senile, che si compiace in immagini semplici, troppo semplici, significative solo nell’anima di chi le rimembra, ma non da chi è obbligato a contemplarle in attesa di qualcosa che possa andare oltre la “bella immagine”.

Davanti alla penosa lentezza di questa seconda parte, la musica quasi interamente di Mozart eseguita dal vivo da un quartetto di ottima qualità (violoncello, flauto, clarinetto e uno speciale violino di Neri Grassini, meritevole di menzione per la pulizia e qualità del suono) la fa da padrona, specialmente quando si aggiungono i bizzarri e affascinanti strumenti di vetro e acqua del trio “Sinfonie di Vetro”, il Verrophon e la Glass Armonica. Senza la loro presenza sul palco, la seconda parte sarebbe risultata innegabilmente insopportabile. Preferiamo rimanere con la memoria fresca, crudele e divertita dei personaggi che si divorano a vicenda nella veramente infantile ed emozionante prima parte.

 

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