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La magicoterapia come cura dell'ansia



Italo Siniscalchi con Maria Teresa Cinanni



Tachicardia, palpitazioni, tremori, sudorazione, senso di soffocamento, tensione muscolare. Sono questi i sintomi più frequenti dello stato ansiogeno, sempre più diffuso nella nostra società. "Ma questi sono anche i sintomi di alcune fobie infantili", ci spiega Italo Siniscalchi, il Patch Adams italiano, inventore della magicoterapia. "La paura del bambino dinanzi a ciò che non conosce e che, quindi, non può garantirgli la sicurezza propria dell'ambiente famigliare, fa si che si chiuda in se stesso, che eviti il contatto con l'esterno, e soffra di quegli stessi malesseri che in età adulta prenderebbero il nome di ansia e stress".


L'affermazione di Siniscalchi deriva proprio dalla sua esperienza professionale: Siniscalchi è infatti un dentista che cerca il contatto umano con i suoi pazienti più giovani e indifesi. "Dinanzi al camice bianco - spiega il medico-prestigiatore - il bambino si trova spaesato, incontra qualcuno che parla un linguaggio diverso dal suo e, soprattutto, che non ha scelto volontariamente di incontrare. La causa maggiore delle paure infantili, che spesso degenerano in vere e proprie fobie, risiede proprio nella mancata decisione personale. L'adulto sceglie il medico da cui farsi curare, i tempi, il luogo, se ha bisogno di essere tranquillizzato interpella amici e conoscenti che abbiano vissuto esperienze simili, le confronta e, solo successivamente, agisce."

"Il bambino, invece, è costretto ad accettare passivamente le altrui decisioni, spesso senza avere il tempo di metabolizzare ciò a cui sta andando incontro. Il trauma ha origine proprio da questo. Si crea improvvisamente nella sua psicologia in fieri uno scompenso, che a volte degenera nella sfiducia verso le persone nelle quali normalmente crede. Non a caso - continua Siniscalchi - l'impatto negativo con l'ambiente medico-sanitario in età scolare, è uno dei motivi principali dei disturbi d'ansia in età adulta".

A queste esperienze vanno aggiunte ovviamente quei traumi maggiormente riconosciuti come tali: la separazione dei genitori, un incidente, un lutto, episodi di violenza famigliare o ambientale. In tutti vi è un elemento comune: la perdita di fiducia in qualcuno o qualcosa, lo smarrimento soggettivo. Le situazioni citate fanno si che improvvisamente crollino i punti di riferimento e che il bambino perda il confronto con il mondo circostante e, di conseguenza, la fiducia in se stesso.

"Non a caso - suggerisce ancora Siniscalchi - l'immaturità deriva dalla mancanza di sicurezza nelle proprie capacità e dall'immaturità spesso scaturisce l'ansietà". L'immaturità è l'incapacità di gestire gli eventi della propria vita e questo avviene in un individuo indipendentemente dalla sua età anagrafica. Si sente spiazzato il bambino emarginato dagli amici, così come l'adulto in un luogo di lavoro non soddisfacente. Ma... non tutto è così immediato. L'emarginazione infantile più problematica (il riferimento è alla sfera individuale e non a quella sociale) si genera quando fanciulli anche molto amati e vezzeggiati in famiglia non riescono a stare più al centro dell'attenzione, non fanno più conquiste sociali, in campo ludico o scolastico, e così perdono la dimensione del proprio essere".


"Da adulti questi individui non saranno mai abbastanza maturi e quindi saranno più facilmente vittime di attacchi di panico o di ansia. I gravi traumi, come separazioni e/o morti, costituiscono delle cause solo apparenti dell'ansietà, quelle più palesemente individuabili. La vera genesi risiede proprio nell'insicurezza e nell'immaturità. E queste, a loro volta, hanno origine in età infantile. Sembrerà banale ribadirlo, ma tanto sana è la vita di un fanciullo tanto più lo sarà la sua crescita, la sua maturità".

Tra i 400.000 casi di ansia nel mondo, molti sono collegabili alla frenesia della vita moderna, allo stress, a problemi lavorativi o ambientali, ma nella gestione di tali situazioni "ritorna l'atteggiamento del bambino che fu". Tecniche e metodiche che cementano l'Io sin da piccoli, permettono di rafforzare la propria personalità e quindi di sviluppare una buona capacità di difesa che, in età adulta eviterà le reazioni ansiogene nel quotidiano. "La magicoterapia, così come la clownterapia, prima ancora di curare la patologia, da la possibilità al bambino di accrescere la propria autostima, la fiducia in se stesso e lo fa attraverso il gioco, il riso, che sono linguaggi a lui noti" - conclude Siniscalchi.

Deriva da qui il riconoscimento ufficiale di queste "terapie alternative", divenute oggi argomento di formazione e di aggiornamento per tutti i medici del nostro Paese, che vedono la magicoterapia inclusa nel Corso di Educazione continua in Medicina (ECM), da quest'anno in forma obbligatoria.

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