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Prendetevela comoda
Antonio Carioti e Ludovica Valori
Per Pasqua prendetevela comoda, se potete. Staccate dai ritmi
ossessivi della competitività, del lavoro onnipervasivo, degli
impegni incalzanti, dei telefonini squillanti. Non si vive di solo
denaro. Ed evitate anche di ritrovarvi per gli incontri e gli auguri
di rito, sempre gli stessi uguali ogni anno, con i soliti parenti,
contro i quali in fondo non avete nulla, ma con i quali non riuscite
ormai a parlare di altro che di banalità.
Se poi in fondo al vostro cuore non li sopportate, fuggiteli a gambe
levate. Rifugiatevi in campagna o in provincia, in uno dei tanti
luoghi incantevoli della nostra penisola che noi italiani siamo i
primi a non conoscere. Circondatevi di una natura amena o di
gioielli architettonici. Riscoprite il piacere della bellezza di cui
l'Italia trabocca, lontano però dalle mete turistiche più
frequentate.
Magari provate a chiamare una persona che avete perso di vista da
molto tempo: il compagno di banco delle medie, la ex fidanzata con
cui vi siete lasciati senza rancore, il professore che ha inciso
davvero sulla vostra formazione intellettuale, quel simpaticone che
avete conosciuto durante una vacanza all'estero e poi avete rivisto
al massimo un paio di volte. Qualcuno con cui parlare liberamente,
anche confessandogli le vostre angosce quotidiane.
Staccate la spina dalla vita di tutti i giorni, dimenticate lo
stress, prendetevi cura di voi stessi. Se potete, naturalmente. Io
temo proprio di non farcela. E non sapete quanto vi invidio.


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