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Follie con l'imperatore



Antonio Camerlengo, Paola Casella e Bibi David



Cambio di pagina per la Disney. Il nuovo cartoon “Le follie dell'Imperatore (titolo originale The Emperor's New Groove) di Mark Dindal, presenta molte novità, a partire dal protagonista, un “re-paninaro” che parla e si comporta come uno dei tanti adolescenti di oggi: è svogliato, si annoia tutto il giorno, è maleducato, non ha un briciolo di umanità e moralità, e pensa sempre a mangiare. Il film è piuttosto “tormentato”, c’è qualcosa che non quadra, non a caso le origini del film risalgono al 1994, quando il team creativo responsabile di questo progetto cominciò a sviluppare una versione della storia completamente diversa da quella definitiva.

Originariamente intitolata Kingdom in the Sun, la vicenda si ispirava ad una leggenda precolombiana e prevedeva un'ambiziosa colonna sonora composta da Sting, che sarebbe dovuta diventare la base di un musical. Però nel 1998, la storia è stata completamente rielaborata, conservando solo due dei personaggi principali: il cartoon si è radicalmente trasformato, così le canzoni hanno avuto uno spazio molto ridotto, mentre è stata data briglia sciolta agli animatori, finalmente liberi di elaborare gag grafiche dall'umorismo surreale, mai viste così in abbondanza in un lungometraggio disneyano.


Ambientata in un regno circondato da montagne, la storia de Le follie dell'Imperatore racconta le peripezie dell'imperatore Kuzco, un giovane arrogante che è trasformato in un lama dalla sua perfida consigliera Yzma, che intendeva avvelenarlo per prenderne il posto. Rifugiatosi nella foresta, Kuzco deve riporre tutte le sue speranze di tornare a casa nel buon cuore del contadino Pacha, da lui trattato in modo incosciente poco prima della trasformazione in lama. E’ quindi l’avventura di una inedita coppia di nemici costretti a solidarizzare e sopportarsi a vicenda, per condurre a buon fine la corsa disperata contro il tempo per riportare Kuzco sul trono, prima che Yzma, aiutata dal muscoloso e ottuso servitore Kronk, riesca a completare il loro diabolico piano.


Il film, oltre al montaggio forsennato, ai colori pirotecnici, va segnalato per il buon lavoro svolto dai doppiatori italiani che sono: Luca Bizzarri (Kuzco), Paolo Kessisoglu (Kronk), Adalberto Maria Merli (storica "voce" di Jack Nicholson è Pacha, doppiato in originale da John Goodman), e Anna Marchesini che da voce alla perfida Yzma. Ottime, infine, le musiche di Sting, ma da dimenticare la sua perfomance in lingua italiana.

Antonio Camerlengo

Link
http://www.rottentomatoes.com/movie
-1103090/multimedia.php
  
(Per vedere i trailer originali, in inglese)
http://movies.yahoo.com/shop?d=hv&
id=1802443561&cf=mm2
 
(Per vedere più trailer, in inglese)
http://www.disney.it/Film/Follie  (Sito ufficiale del film, in italiano)
http://www.filmup.com/trailers/
lefolliedellimperatore.shtml
 
(Per vedere il trailer, in italiano)
http://www.cinemazip.rai.it/zoom
Stampa.asp?zoomID=103
 
(Intervista ai doppiatori italiani)
http://disney.go.com/disneypictures/
emperorsnewgroove/html/index.html
 
(Sito ufficiale del film, in inglese)
http://www.filmtracks.com/titles/
emperors_groove.html
 
(Per saperne di più sulla colonna sonora, in inglese)


Quest'anno la Disney, invece di far trovare il suo cartoon come dono natalizio, lo ha fatto arrivare con l'uovo di Pasqua. E' da pochi giorni nelle sale Kuzco, eroe de Le follie dell'imperatore. Perchè non approfittate delle feste per immergervi nella storia di questo presuntuoso sovrano che per un incantesimo si ritrova trasformato niente meno che in un lama ?

Un altro 'viaggio' stravagante che vi propongo è un itinerario multietnico. A Roma, per esempio, esistono intere comunità arabe, persiane, africane, turche, americane. Oltre ai classici ristoranti cinesi, ne potrete dunque trovare di indiani, siriani, austriaci, francesi...Se siete curiosi e amate un pò il rischio, è il momento giusto per avventurarvi in questi mini-continenti urbani.

Buona Pasqua!

Bibi David



Mi unisco ad Antonio Camerlengo, il nostro esperto di cartoon e dintorni, e a Bibi David, cronista di attualità e televisione, per consigliarvi anch'io Le follie dell'imperatore, per un motivo specifico: la forza della sceneggiatura, che è costruita meglio della maggior parte dei copioni che circolano a Hollywood.

Le follie dell'imperatore costruisce personaggi credibili e coerenti, il cui cambiamento è graduale e motivato (o impossibile, come nel caso della perfida Yzma). Le svolte narrative sono contemporaneamente conseguenti e funzionali allo sviluppo della trama. E ci sono persino alcune sorprese originali e inattese, malgrado il cartoon faccia spesso leva sulla conoscenza capillare degli stratagemmi narrativi cinematografici da parte degli spettatori di tutto il mondo (vedi la scena in cui Kuzco e Pacha, legati insieme a un tronco d'albero, stanno scivolando lungo un fiume e Kuzco dice: "Non mi dire: ci stiamo avvicinando a una cascata?" e Pacha risponde: "E' un classico").

Infine Le follie dell'imperatore usa la sceneggiatura per mettere a frutto le potenzialità specifiche del cartone animato: come già era successo con Aladino, dove il genio della lampada si trasformava in mille creature diverse (una prerogativa del cartoon più che del lungometraggio con attori in carne ed ossa, nonostante l'efficacia degli effetti speciali), ne Le follie dell'imperatore una delle ultime scene, che corrisponde al gran finale di uno spettacolo di fuochi d'artificio, vede i protagonisti "metamorfosizzarsi" in una serie di animali, alla ricerca dell'antidoto che riporti Kuzco alle sue sembianze umane originali.

E' una doppia citazione: da Indiana Jones e il tempio maledetto (la caccia alla boccetta di antidoto) e da Il gatto con gli stivali. Ed è buon segno che un cartone animato si rifaccia non solo a Steven Spielberg, ma anche a Perrault.

Paola Casella

 

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