La giornata europea dei consumatori
Odette Misa Sonia Hassan
Cresce l’esigenza del consumatore di essere informato e
contemporaneamente la necessità del sistema produttivo di spiegare al
consumatore ciò che produce e come la produce.È quanto è emerso
dalla manifestazione celebrativa della “Giornata europea dei
consumatori” dedicata alla qualità e sicurezza degli alimenti che
si è tenuta il 15 marzo a Roma nella Sala del Capriate all'interno
della sede istituzionale di Palazzo San Mancuso. La conferenza è
stata indetta dall’Unione Nazionale Consumatori in contemporanea ad
eventi analoghi nel resto dell’Europa.

Dopo i saluti delle autorità e del ministro dei rapporti con l’Unione
Europea Gianni Mattioli, i lavori sono stati introdotti da Vincenzo
Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha
presentato il Decalogo del consumatore per una spesa alimentare più
consapevole. L’evoluzione della legislazione alimentare è stata
trattata da Paolo De Castro, docente della Facoltà di Economia dell’Università
di Bologna, che ha tra l’altro invitato i mezzi di comunicazione ad
evitare quei sensazionalismi nell’informazione alimentare che,
secondo De Castro, affrontando i problemi superficialmente
disorientano il consumatore, determinando in lui sfiducia nelle
autorità sanitarie e nelle istituzioni.
Sicurezza e qualità dellaproduzione alimentare industriale, tipica e
biologica, è l’argomento trattato da Claudio Peri, docente del
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell'Università di
Milano, che ha notificato come alla triplice sfiducia nei produttori,
nella scienza e nei sistemi di controllo il consumatore dei paesi
ricchi reagisca tagliando i consumi dei cibi che ritiene a rischio. Il
consumatore ha consapevolezza della mutata concezione della qualità
dei cibi e le sue scelte non sono solo orientate dalla qualità
nutrizionale o dal gusto ma anche da criteri di sicurezza che si
riferiscono al ciclo produttivo. Poiché è cresciuta l'esigenza di
informazione e formazione del consumatore, il sistema produttivo
sempre secondo Peri deve essere in grado di spiegare cosa produce e
come lo produce e il consumatore deve essere in grado di comprendere
ciò che gli viene offerto per verificarne e valutarne l’adeguatezza
alle proprie esigenze.
È stato Carlo Cannella, docente dell'Istituto di Scienza dell’Alimentazione
dell’Università La Sapienza, a informarci delle preoccupazioni che
l’immissione sul mercato di nuovi prodotti anche innovativi e
salutisti come gli integrali o i light o i fortificati e i cosidetti
functional food possano destare. Infatti è all’ordine del giorno la
nascita di nuovi miti che rendono difficile il compito dei
nutrizionisti nel promuovere e divulgare le corrette abitudini
alimentari. In maniera molto colorita, Cannella ha ripercorso l’iter
di criminalizzazione o di riabilitazione di certi alimenti, ad esempio
lo zucchero bianco prima additato come bianco veleno poi
riabilitato perchè il cervello ha bisogno di zucchero, il
tutto senza menzionare altre fonti di zucchero omplesso come gli amidi
salvo per il divieto assoluto di pane e pasta per chi voglia dimagrire
senza fare alcuno sforzo di attività fisica.

Parlando poi delle decantate necessità di integrare vitamine e sali
minerali Cannella ha fatto l’esempio del selenio che è passato
rapidamente da essere qualificato come agente tossico a minerale da
integrare nella nostra non parca alimentazione. Nell’elenco non
potevano mancare anedotti sul pane bianco e quello integrale, sulla
frutta da mangiare con la buccia e il magnesio ubiquitario in natura e
in abbondanza sulle nostre tavole.
La giornata si è conclusa con un appuntamento al prossimo anno mentre
l’Unione Europea si accinge ad istituire una Autorità alimentare
comunitaria in grado di prevenire meglio i rischi dei cibi e sta
elaborando una nuova normativa sui controlli dal campo al piatto per
assicurare ai consumatori una vigilanza più efficace su tutta la
filiera alimentare.
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