Il potere della magicoterapia
Italo Siniscalchi con Maria Teresa Cinanni
Cilindri, foulard colorati, giochi di prestigio. Non siamo dinanzi a
uno spettacolo di cabaret o a un numero circense, ma nello studio di
un dentista salernitano, Italo Siniscalchi, o meglio il Patch Adams
italiano, come è stato definito dalla stampa e da molti suoi
colleghi.
"Sono trascorsi oramai quindici anni - afferma Siniscalchi - da
quando ho cominciato a giocare con i miei piccoli pazienti, sempre
inquieti dinanzi al camice bianco e ai miei strumenti di lavoro, ma
soltanto negli ultimi anni, grazie anche alla divulgazione
cinematografica del metodo Patch Adams, sono riuscito a diffondere la
magicoterapia".

Per sostenere il morale dei bambini ricoverati per gravi malattie,
Adams ha elaborato un metodo "clown-sciamanistico", secondo
la sua definizione. Adams usa la magia del clown per soddisfare le
richieste di attenzione del piccolo paziente, lo distoglie dal disagio
e dal dolore fisico con piccoli oggetti, come specchietti, pietre
colorate e boccette di aromi. Infine, per aiutarlo a superare i
momenti di solitudine, gli regala un cuscino imbevuto degli aromi
contenuti nelle boccette, che lo aiuteranno proustianamente a
rievocare i momenti felici trascorsi con lui o con i famigliari
durante le visite.
Il metodo Siniscalchi, invece, sostituisce la comicoterapia con la
magia, che contiene in sé una suggestione maggiore, poiché il
bambino è attratto da una persona che sembra uscita da una fiaba e
condotto idealmente per mano in un luogo fatato, lontano dallo studio
in cui realmente si trova. "Tutto questo - spiega il dentista
salernitano - permette non solo di migliorare i rapporti tra medico e
paziente, ma soprattutto di sviluppare le potenzialità dei bambini
soggetti a qualsiasi disagio, sia psicofisico che ambientale".
I giochi, infatti, prevedono piccoli calcoli mentali, operazioni
mnemoniche, associazioni di suoni e/o colori. "E - aggiunge
Siniscalchi - attraverso il gioco, primo compagno dell'infanzia, il
bambino è portato ad esprimere maggiormente se stesso, perché crede
davvero nelle favole, nella magia vera, negli gnomi e nei topolini
parlanti e, con questi, riesce spesso ad accantonare le realtà
negative in cui è cresciuto o si è formato". Tra una moneta
fatta sparire abilmente e un giochino africano dalle molteplici
sembianze, il dottor-mago conquista la complicità dei suoi pazienti,
che si calano a tal punto nella finzione creata intorno a loro, da
dimenticare spesso il luogo in cui si trovano.

Così, mostra uno dei video che il medico proietta frequentemente, è
avvenuto con una bimba di dieci anni alla quale non era possibile
somministrare l'anestesia. La piccola paziente, sorpresa, allettata e
coinvolta dai trucchi proposti, sembrava quasi non avvertire il dolore
e si lasciava curare con serenità. Episodi simili si sono poi
ripetuti nel reparto pediatria dell'Ospedale San Leonardo di Salerno,
"dove - riferisce il primario Angela Ricci - la nuova terapia è
ormai regolarmente applicata e produce un entusiasmo contagioso"
e all'Ospedale Sandro Pertini di Roma, dove Siniscalchi ha illustrato
il suo metodo, girovagando tra le corsie coadiuvato da un cast
d'eccezione: Alberto Sordi, Luciano De Crescenzo, Pino Caruso. E pochi
giorni fa, il bis presso la clinica odontoiatrica del Policlinico
Umberto I della Capitale, ove si è svolto un vero e proprio convegno
sulla magicoterapia, metodo efficace ma ancora poco praticato e,
soprattutto, ancora mal considerato dalla classe medica.
L'importanza del buon umore come antidoto contro i malanni, noto da
secoli a livello popolare, istituzionalizzato da Freud che lo definiva
"il più eminente meccanismo di difesa", ha avuto un
riconoscimento scientifico soltanto negli anni Ottanta, in seguito al
caso di un noto giornalista americano, colpito da una grave forma di
spondiloartrite anchilosante con una pessima prognosi. D'accordo con
il suo medico, il giornalista decise di sospendere il trattamento
farmacologico e di curarsi soltanto con alte dosi di vitamina C e
abbondanti risate. Il progressivo miglioramento gli permise di
eliminare anche gli analgesici e di riprendere presto il suo lavoro.

Sulla scia delle ricerche che ne seguirono, si scoprì la base
fisiologica del detto popolare "il riso fa buon sangue" e
cioé che il senso dell'umorismo modera il calo delle difese
immunitarie in condizioni di stress. Ciò ha trovato un'ulteriore
conferma in una recente ricerca della Western Ontario University in
Canada, dove è stato scientificamente provato che il buonumore
preserva dalle infezioni, poiché determina una minor riduzione di
immunoglobina -A, il cui calo sembra direttamente collegato a eventi
stressanti, e stimola la produzione delle beta-endorfine, che
fortificano il sistema immunitario.
Così scienza e gioco procedono di pari passo, stimolano il paziente
fino a farlo divenire protagonista e non più "vittima" del
medico o della cura. I bambini di Siniscalchi prendono parte attiva ai
giochi e ne divengono pian piano gli animatori. Non un inganno,
dunque, per ottenere facili consensi, ma una tecnica che, rendendoli
protagonisti di un evento fantastico, li fortifica e accresce la loro
autostima, "perché - continua Siniscalchi - nel gioco del mago
c'è l'elemento sovrannaturale che stimola i piccoli e li impegna a
cercare di scoprire come si fa. Ricordo che io stesso da bambino ero
allettato dai trucchi del prestigiatore e mi cimentavo spesso in
spettacolini che producevano in me e in chi vi assisteva energie
positive".
La magicoterapia non intende sostituirsi alla scienza medica, né
creare una branca alternativa, come ha scritto di recente un noto
notiziario online, ma affiancarla, visto che tutti gli studi in tal
senso concordano nell'affermare che il paziente, adulto o bambino, non
può essere ridotto a un numero o a uno scarno referto ospedaliero,
né dovrebbe vivere in maniera angosciosa la propria condizione. Tra i
più accaniti sostenitori del metodo di Siniscalchi c'è Jacopo Fo,
promotore di corsi di comicoterapia, finalizzati a migliorare la
qualità della nostra esistenza, attraverso la risata e il
rilassamento. "Fondamentale in tal senso - suggerisce Fo - è
riuscire ad ascoltare veramente se stessi, divenendo un po' sciamani,
ritornando bambini capaci di stupirsi ancora dinanzi al mondo
circostante. Non si può insegnare a ridere, ma è possibile aiutare
gli altri a riorganizzare la propria percezione della realtà in
maniera diversa. Un medico può contribuire molto alla realizzazione
di una rinascita individuale".
Maria Teresa Cinanni
Art Heals - L'arte guarisce (in ingl)
Una serie di progetti per introdurre arte, musica e creativita' in
genere in ospedali e luoghi di cura
http://www.artheals.org/community/hosp/hosp.html
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