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Silenzio in aula, parla Platinette


Isabella Angius


Ore 18.00 di martedì 7 marzo, Facoltà di sociologia dell'Università La Sapienza di Roma. L'aula magna e' gremita di giovani, età' media 23 anni, che aspettano trepidanti di vedere, prima ancora che ascoltare, la lezione del corso di Teorie e tecniche di linguaggio televisivo del professor Maurizio Costanzo. Nel cortile all'ingresso è appostato Nino Barillari, il paparazzo italiano più conosciuto e pagato, dalla strada si intravedono telecamere con le luci puntate contro, si fa per dire, una immensa parrucca bionda e uno stucco di cerone evidentissimo.

La lezione oggi non sarà la solita. Il professore non c'è, e l'ospite, pur essendo un/a giornalista professionista (ha lavorato per anni alla Gazzetta di Parma) e' meglio conosciuto/a come opinionista (lei si definisce una "curda" della comunicazione). L'ospite del seminario dedicato alle modalità' di costruzione di un personaggio pubblico e alla teoria del successo è Platinette. Divenuta nota grazie alle presenze al Maurizio Costanzo Show, Platinette lavora da anni nel mondo della comunicazione prima come giornalista, poi come autore di Mara Venier, Milly Carlucci, Marisa Laurito e Barbara Alberti. Adesso per Radio DJ si sveglia ogni mattina alle 4.30 e inizia la diretta alle 6.00 per commentare le notizie del giorno e allietare i risvegli degli italiani che anche a quell'ora hanno voglia di sorridere un po'.

Radio DJ secondo Platinette è diversa dalle altre radio commerciali, "è un mondo a parte, una accozzaglia di bignè come in una pasticceria" perché è davvero uno spazio libero dove è possibile commentare le notizie in modo diverso senza rifarsi all'agenda di giornali e Tg, superata dal momento che non sembra tenere conto in alcun modo dell'interesse degli interlocutori per determinati argomenti. Come i bravi professori Platinette sa mediare molto bene tra la teoria e la pratica, quindi ci spiega che è importante trattare notizie frivole in modo serio e approfondito e scherzare su quelle ritenute decisive. Out quindi l'accordo tra Fiat e General Motors (la prof. tra i tanti pregi ha quello di essere chiara e così manifesta il suo disappunto: "mi hanno sfasciato le ovaie con questa storia!") e avanti al dibattito sulla canzone che vorremmo sentire al nostro funerale, un paradosso visto che chiaramente nessuno al proprio funerale può sentire la propria melodia preferita.

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Tra una battuta e l'altra Platinette attacca alcune sue colleghe giornaliste, che "appena appoggiano il culo sulla sedia dei Tg si sentono autorizzate a non saper nulla di quello che stanno dicendo si spiega così l'angoscia se il servizio non parte. Se qualcuno mi facesse fare il mio mestiere, ma lo voglio fare così, vorrei andare sul posto. Mi piacerebbe vedere Carmen Lasorella in mezzo alla bora di Trieste nella speranza che le vada via un po' di permanente!".

Quando arrivano le domande degli studenti, Platinette spiega che non si sente affatto anticonformista per il solo fatto di apparire così eccessiva. "Io la finirei su ciò che e' conformista e ciò che non lo e'. Non penso di avere la lebbra, e se l'avessi me la curerei, sono un essere umano e come tale vorrei essere giudicata. Ho sofferto per anni di depressione cronica, rimanendo per interi pomeriggi sul divano, ho capito che se fossi riuscita, come fanno i cuochi a girare la frittata, a farla diventare rabbia, come negli anni '70 per le manifestazioni, dove io francamente andavo nella speranza di farmi i metalmeccanici, sarei riuscita ad essere me stessa, quella che vedete. Per una ragazza di sinistra degli anni '70 pensare alla sinistra al governo dava di per se' un'immagine di libertà', avevo l'idea che la politica fosse la chiave di svolta. Ho capito che non è così. La discussione sull'aborto ci riporta indietro, c'è una voglia di retorica data dalle insicurezze che a me in verità piacciono, trovo che non avere delle sicurezze dai politici o dalla società possa essere utile ai singoli individui. Mi piacerebbe che la vita somigliasse come la politica di più al cinema, questo la renderebbe meno monotona. In politica amo le autonomie, che in questo momento sono rappresentate da Emma Bonino e Marco Pannella".

Uno dei progetti per il futuro è il teatro con Luciana Littizzetto, anche se sarebbe più suggestivo (applausi e risate si fanno sentire) sostituire Antonella Clerici e Maria Teresa Ruta su Canale 5. Con leggerezza Platinette sottolinea però la necessità per se stessa di essere cosiderata "normale, sono 46 anni che aspiro a questo" perciò le piacerebbe fare una trasmissione con una impostazione tradizionale. Ma il sogno sarebbe quello di condurre il TG, a patto di non destare nessuna polemica e reazione. "Amo la televisione e in questo momento mi piace molto Janira Maiello (risate fragorose della platea), ci pensate a una che si emoziona per la mozzarella! E' un caso da studiare. Ma dove andrà a vestirsi la Maiello con quei maglioncini fatti all'uncinetto?"

Arrivano però anche le frecciate polemiche contro Fabio Fazio che si oppose alla presenza di Amanda Lear in coppia con Platinette al Festival di Sanremo, quella censura non è stata ancora digerita come la volontà di decidere preventivamente cosa è bello e cosa non lo è: "Mi mancano Albano e Romina come pure I ricchi e poveri, cosa sono gli Avion Travel? Un gruppo di travestiti?, io e Amanda, adesso possiamo svelarlo, ci saremmo vestite da uomini e avremmo cantato una bella canzone di Barbara Alberti, un confronto tra due donne una che ha solo bisogno di amore e un'altra che prende tutto ciò che c'è". Il pubblico desidera sentire la canzone e l'artista intona senza farsi pregare.

"Molto stimolante invece la provocazione fatta a Verissimo nel periodo del Festival e il confronto con Cristina Parodi in Gori e ciò che rappresenta con la sua vita, la famiglia borghese e il sorriso sempre stampato. Quella è stata una bell'esperienza che mi piacerebbe ripetere". Platinette prosegue annunciando che sarà impegnata in un progetto editoriale con la Mondadori per scrivere un manuale delle donne per poi farne una altro sui "froci perchè ormai sono tanti e diversificati a differenza degli uomini che non esistono più. Non ho alcuna certezza dal punto di vista del sesso, ho solo come molti di noi voglia di comunicare la mia natura che non è né quella femminile né quella maschile".

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