In questi ultimi anni, soprattutto con la diffusione della televisione satellitare
digitale, sono venuti alla ribalta i canali televisivi dedicati unicamente
allinformazione, i cosiddetti "all-news". La CNN per prima, poi Euronews,
NBC, Bloomberg, solo per citare alcune di queste emittenti, quotidianamente ci offrono e
cercano di gestire la complessità di uninformazione continua da tutto il mondo.
Studiandone meglio i meccanismi si scopre che i notiziari che noi vediamo sullo schermo
come un flusso ininterrotto di informazioni sono il risultato di operazioni ben precise e
pianificate, dellutilizzo di tecnologie digitali, di una struttura e
unorganizzazione lavorativa del tutto nuova.
In particolare ad essere cambiato è il lavoro del giornalista. Il redattore spesso
scrive il pezzo, lo unisce alla parte video, lo produce, lo presenta, lo registra: diventa
un factotum, una cosiddetta "one man band", una figura che incarna tutte o quasi
le funzioni che vengono svolte nellinformazione televisiva. Parliamo di questo con
Marco Silenzi, giornalista di RaiNews24, il canale all news italiano nato da meno di un
anno.

RaiNews24 oltre ad essere un nuovo canale di informazione è anche lesempio di
come cambia il lavoro giornalistico, con la comparsa della figura del nuovo redattore
tecnologico.
Sì, RaiNews24 è un laboratorio di sperimentazione oltre che una emittente televisiva.
La nuova figura professionale di cui parla nasce qui, entrando in maniera dirompente in
unazienda come la Rai, abituata a fare i passi con i piedi di piombo. Noi abbiamo le
tecnologie più avanzate e lavoriamo con unalta informatizzazione, anche per quello
che riguarda la gestione delle immagini, che non hanno più un supporto di cassetta o di
disco, ma sono immagazzinate direttamente nella memoria dei computer. E questo sarà il
futuro. Io immagino che nei telegiornali tradizionali fra breve il cuore pulsante
dellinformazione sarà prodotto da questo sistema.
Come avviene praticamente il lavoro?
Qui a RaiNews24 ci sono diversi settori, come la Newsroom, la messa in onda, il
Teleport, Internet. Sono strutture differenziate che contribuiscono tutte a fare il
giornale. Il redattore che lavora a RaiNews24 può avvalersi quindi di tante tecnologie
diverse, tutte molto informatizzate. Nella Newsroom abbiamo un sistema che si chiama
AVIDNews, che è quello che gestisce di fatto il giornale. Qui arrivano le agenzie, la
nostra fonte principale di notizie, qui vengono riscritte e poi spostate in quello che
chiamiamo RunDown, che sarebbe la parte che va in onda.
I pezzi entrano quindi in macchina, arrivano nel prompter (il gobbo) e vengono letti
dal conduttore. Un altro programma, che si chiama ClipEdit, serve alla elaborazione delle
immagini. Questa è la grande novità: il giornalista ha la possibilità di gestire la
parte iconografica del servizio, cosa prima effettuata dai montatori. Il giornalista fa la
ricerca delle immagini, le assembla, cioè produce un montaggio semplificato, e una volta
montato il pezzo la macchina gli assegna un codice (clip). Questo codice viene inscritto
nellAVIDNews, la macchina che farà andare in onda il servizio. Quando la notizia
sarà nel prompter e verrà letta dal conduttore automaticamente partiranno le
corrispettive immagini. In più abbiamo una redazione Internet a cui possiamo collegarci,
dando in tempo reale le notizie che appaiono in Rete.
Possiamo dire che il redattore tecnologico è in parte giornalista e in parte tecnico?
Sì, anche se è una definizione un po pericolosa.
Le nuove "tecnologie leggere", come le telecamere digitali o il telefono
satellitare, Internet, lo sviluppo del satellite, la compressione e la riduzione degli
spazi e dei tempi, leliminazione delle distanze, come cambiano la notizia e il modo
di fare informazione ?
Ormai, lo vediamo quotidianamente, quello che conta nellinformazione data dai
telegiornali è limmediatezza. E questo va a scapito della qualità. Si può
raccontare in tempo reale quello che succede da qualsiasi parte del mondo e il giornalista
deve gestire la notizia per darla il prima possibile, a prescindere da come. La grande
possibilità è in questo momento rappresentata da Internet. Il grande punto interrogativo
è: in che direzione si svilupperà? Sicuramente però l'informazione che passa attraverso
il telefono, essendo più economica e più immediata, potrebbe in futuro togliere spazio a
quella che arriva dal satellite.

Con uninformazione sempre più immediata il giornalista non rischia di perdere la
sua funzione di mediatore ?
L'informazione immediata presuppone che ci sia un utente in grado di muoversi agilmente
all'interno del flusso di informazione, e non credo che questo accadrà a breve. Più che
di uno sviluppo, poi, si tratterebbe di un rischio: più linformazione diventa
numerosa, più una persona può perdersi nel mare di notizie che arriva da tutto il mondo
in tempo reale. Io immagino che anche in futuro ci dovrà essere un mediatore.
Il redattore televisivo dei canali all-news gestisce tutto dal suo desk, dalla sua
scrivania. Nessuno andrà più sul campo a raccogliere notizie?
Ci sarà sempre un giornalista sulla notizia, altrimenti il rischio è che il redattore
al desk metta in onda informazioni non verificate. Purtroppo questo giornalista sarà
sempre di più un free-lance: le televisioni vanno verso un alleggerimento del nucleo
centrale affidandosi molto spesso a service esterni, mentre i giornalisti che gestiscono
le informazioni che arrivano dallesterno vengono sempre più deskizzati.
Una volta un aspirante giornalista doveva innanzitutto "saper scrivere bene".
Oggi cosa dovrebbe saper fare?
Innanzitutto avere la massima dimistichezza con Internet e unapertura mentale su
tutte le tecnologie e lo sviluppo tecnologico, che si rinnova continuamente. Ovviamente
questo non prescinde dal saper scrivere. Ma è importante piuttosto lavere un
background culturale adeguato. Infatti ci sarà sempre meno spazio per esplicare la
capacità di scrittura e commento e allo stesso tempo sempre più informazione da gestire.
Conta la notizia in sé, meno la parte discorsiva.
Siamo di fronte a un passaggio epocale?
Quello che sta succedendo oggi è paragonabile a quello che è successo quando è
scomparsa la figura del tipografo, con la composizione a freddo e la fotocomposizione.
Oggi il giornalista ottiene tutto quello che gli serve dal circuito internazionale, è in
grado di fare un montaggio efficace, anche se non professionale, per la messa in onda
dellattualità stretta. Parallelamente ci saranno anche meno telecineoperatori,
poiché la qualità conta di meno, mentre le immagini vengono prese, comunque, da chi
arriva prima sul posto.Il giornalista tecnologico, o "one man band", ha tutto
sotto controllo e può realizzare il telegiornale come vuole.