Caffe' Europa
Attualita'



Dopo la vittoria di Lagos

 


Marco Calamai

 

Lagos e Pinochet: il primo socialista a occupare la carica più alta dello Stato cileno dopo il suicidio di Salvador Allende e il generale che volle e realizzò il golpe e che, umiliato e sconfitto, dovrebbe tornare il Cile nei prossimi giorni . Ora queste due figure emblematiche della recente storia cilena sono una di fronte all'altra, in quello che certamente è destinato ad essere l'ultimo atto della tragedia che iniziò con l'occupazione militare della Moneda e il suicidio del leader socialista che aveva tentato di spingere il Cile verso una democrazia parlamentare socialista in cui lo Stato avrebbe controllato le principali leve dell'economia, sfidando così non solo le resistenze di una destra storicamente forte e agguerrita ma anche l'egemonia americana nel continente latinoamericano.

ciled.jpg (18461 byte)

L'ultimo atto di questa drammatica vicenda, in ogni caso, appare ormai segnato dai rapporti di forza che si sono consolidati nelle società cilena in questi ultimi mesi e che, dopo il confronto elettorale che si è concluso domenica 16 gennaio, sono ormai decisamente a favore del nuovo presidente socialista e delle forze, maggioritarie nel paese, che spingono per il pieno consolidamento democratico. Ecco i dati più significativi di questo ultimo atto.

1. La vittoria di Ricardo Lagos. Il candidato della Concertacion (l'alleanza tra socialisti e democristiani più altre forze minori di centro-sinistra ) ha vinto, anche se con un margine elettorale davvero risicato. Ha vinto con un discorso moderato, tipicamente di centro sinistra. In questo modo ha evitato che il voto centrista, tradizionalmente democristiano, si orientasse in modo troppo marcato a favore del suo rivale di destra, Joaquin Lavin. In Cile si è verificato quanto avviene normalmente nelle democrazie mature: il confronto tra destra e sinistra viene deciso da un pacchetto di voti, dagli umori dominanti di quella parte dell'elettorato che sceglie solo all'ultimo momento lo schieramento .

Ma è stato deciso anche dal voto comunista che, malgrado le direttive suicide del partito, ha votato a maggioranza Lagos al secondo turno. Un dato che ricorda, ancora una volta, quanto il Cile politico assomigli a certi paesi europei ( Francia, Spagna, Italia ) dove il voto comunista, pur marginale, è in ogni caso decisivo nel confronto elettorale tra centrosinistra e centrodestra.

2. L'affermazione della destra. Il candidato dei due partiti di destra - Union democratica Independiente ( UDI) e Renovacion Nacional ( RN ) - ha perso, ma ha ottenuto un risultato mai raggiunto in passato: quasi il 49% dei voti (circa 160 mila in meno rispetto a Lagos ). Ma il dato più interessante di questo risultato è che anche Lanvin, ex collaboratore di Pinochet, si è presentato all'elettorato con un discorso populista e, soprattutto, evitando di sollevare il problema dell'ex dittatore. Ora la destra ( che storicamente rappresentava circa un terzo dell'elettorato) si presenta con un volto democratico ed evita in tutti i modi di sovrapporre la propria immagine a quella dell'ex dittatore, ormai considerato politicamente finito. Solo così Lanvin è riuscito a spostare a suo vantaggio quel 10-15% dei voti democristiani che lo hanno portato a lambire la vittoria

cile2.jpg (16507 byte)

3. Il ritorno del generale. E' interessante il tono pacato con cui tutta la stampa cilena ha seguito lo sviluppo degli avvenimenti a Londra e la recente decisione del Ministro degli Interni inglese di affidare a un gruppo di medici la decisione finale sul destino di Pinochet. L'uomo che torna in Cile è ormai solo l'ombra di sè stesso. Ha evitato il processo in Spagna ma non ha evitato quel processo morale con cui l'opinione pubblica mondiale lo ha in ogni caso condannato per sempre. E rischia anche in Cile un processo per le atrocità compiute durante i 17 anni di dittatura. Se fino a poche settimane quasi nessuno, fuori e dentro il Cile, credeva a questa ipotesi ora, nel nuovo quadro politico, sono in molti a non escludere più questa possibilità

4. La questione militare. Cosa faranno ora i generali e gli ammiragli che hanno fin qui sostenuto il loro ex capo condizionando pesantemente il quadro politico? Come reagiranno se la magistratura cilena deciderà di processare il generale? Questo inquietante interrogativo rappresenta l'unica reale incertezza della nuova situazione cilena dopo le ultime elezioni. Non stupisce che anche a Santiago siano in tanti a sperare che la salute di Pinochet sia realmente compromessa. Ma è davvero così?

 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'

 


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo