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Libri online/Francia

Edoardo Buffoni

 

 

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Avanti, ma con diffidenza. Il mondo editoriale francese e’ diviso tra apocalittici e integrati, di fronte alla nuova era del libro online. In molti addetti ai lavori predomina il timore che le “belle lettere” di Francia vengano violentate nel mare magnum della Rete. E che le vecchie care librerie, per le quali i transalpini hanno una antica e solida passione, saranno presto estinte, fatalmente perdenti nell’impari confronto con il vorace calderone dell’e-commerce. Altri, invece, guardano piu’ in la’, e sognano una Rete in grado di soddisfare le piu’ varie esigenze di nicchia, una libreria virtuale che esalti il grande patrimonio delle lettere nazionali e riavvicini i giovani alla lettura. Infine, c’e’ chi si attrezza per non perdere fette nella torta sempre piu’ ghiotta del cyber shopping, seguendo il modello vincente di Amazon.com.

Che una rivoluzione sia in atto e’ comunque chiaro a tutti, come e’ chiaro che l’editoria tradizionale e’ in crisi: troppo costosa la distribuzione, troppo legata la produzione ai dettami del mercato, con la ricerca sempre piu’ esasperata del best seller, a scapito della qualita’. I margini di profitto sono ormai strettissimi, e in questo clima gli editori tradizionali vedono come fumo negli occhi le scandalose proposte dei cyber imprenditori, come Patrick Altman di Edisphere, che pensano di vendere online titoli a meta’ prezzo. Apriti cielo! Per gli editori sarebbe una violazione aperta della legge Lang sul prezzo unico del libro. A spaventarli e’ anche l’immediatezza della vendita online, che opera senza i filtri della critica e del libraio, per non parlare poi della temibile possibilita’ che gli autori si mettano a fare l’autopromozione delle loro opere sulla Rete.

In molti comunque pensano che i muri piu’ o meno ideologici contro Internet vadano abbattuti, per evitare di perdere il treno del business di domani, e soprattutto per scongiurare la minaccia che viene dall’estero. Basti pensare che Amazon.com e’ di recente diventata cliente del grossista francese Ingram, per la ristampa di titoli stagionati. Il pericolo e’ che il mercato del libro francese passi nelle mani degli stranieri, attraverso la distribuzione in Rete. Orrore!
I grandi gruppi stanno affilando le armi: il piu’ grande distributore dell’Esagono, la Fnac, ha un sito di successo (http://www.Fnac.fr) che conta 200mila connessioni al mese, e dall’aprile del ’98 vende piu’ libri rispetto al sistema via telefono e a quello via Minitel. Il grande concorrente di Fnac sarà Books On Line, filiale digitale dell’alleanza Havas-Bertelsmann. Terzo incomodo, Furet du Nord (http://www.furetdunord.fr), una rete di librai.
Tra i pionieri del Web spicca Jean-Pierre Arbon, ex direttore di Flammarion, che ha messo su 00h00 (http://www.00h00.com), un catalogo di 120 titoli, di cui sette inediti, tutti rigorosamente di nicchia, di letteratura, fantascienza, scienze umane, poesia, teatro. La sua filosofia e’ quella dei vecchi librai: offrire testi rari, magari censurati in altri paesi, con una logica contraria a quella della libreria-supermercato, dove tutto invecchia nel giro di un mese. Arbon mette online anche grandi classici facilmente scaricabili dal Pc. CyLibris (http://www.cylibris.com) punta invece sugli inediti e sulle giovani promesse, e accoglie testi di gente che fatica a farsi pubblicare. La gia’ citata Edispher (http://www.edispher.fr/index.html) si e’ concentrata sull’offerta di testi scaricabili, e offre interfacce con agende elettroniche. L’obiettivo e’ quello di usare, nel prossimo futuro, apparecchi come Soft Book e Rocket Book, che permettono di leggere un testo con l’alta definizione. In questo modo si possono proporre anche manoscritti antichi.
E’ dunque questo il panorama sognato dai librai cyber-entusiasti: i best seller continueranno ad andare a ruba alla Fnac, sulla Rete invece centinaia di mini editori offriranno ai navigatori l’opera omnia dell’intelletto francese. Basta pensare che il catalogo delle librerie comprende 380mila titoli, mentre il patrimonio culturale francese ne conta circa 20 milioni.


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