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Rassegna Italiana

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Antonio Carioti

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Venerdi' 13.11.98
Fra tasse e taxi

 

L'aumento delle detrazioni fiscali sulla prima casa e' accolto dalla stampa come un segnale della volonta' governativa di allentare la pressione tributaria, per rilanciare lo sviluppo. Ma resta l'incognita delle agitazioni sindacali: ieri i tassisti hanno gettato nel caos il centro di Roma, e gli scioperi continuano.

Netta priorita' al fisco nelle aperture. Quasi uguali i titoli di "Repubblica" ("Sconti sulla prima casa") e della "Stampa" ("Prima casa, c'e' lo sconto"). Analoghi quelli dell'"Unita'" ("La Finanziaria taglia altre tasse sulla casa") e del "Sole 24 Ore" ("Tasse ridotte sulla casa"). Invece "Il Messaggero" punta sui provvedimenti volti a ottenere un gettito maggiore dal lavoro autonomo: "Tasse, 30 categorie al microscopio".

Il "Corriere della Sera" apre sulla politica estera: "Saddam e' solo nella sfida a Clinton". E "il Giornale" attacca una sentenza della Cassazione che limita il potere del governo in materia di precettazione: "I giudici bloccano le misure antisciopero".

Dai commenti sull'economia emerge l'auspicio che gli italiani siano "un po' meno tartassati", come recita il titolo del fondo di Claudio Alo' sul "Messaggero". Gli fa eco sul "Giornale" Geronimo, che invoca "una forte e contestuale riduzione della pressione fiscale e della spesa corrente", prendendo le difese del governatore di Bankitalia.

Dure critiche ad Antonio Fazio, riprese da tutti i quotidiani, vengono invece dall'ex premier Romano Prodi: "Se fosse stato per lui - sostiene -, non saremmo entrati in Europa". Filippo Ceccarelli, della "Stampa", ne approfitta per tracciare due ritratti paralleli di Prodi e Fazio, appartenenti a filoni rivali dello stesso mondo cattolico.

Una notizia importante e' il probabile passaggio del supermanager Franco Bernabe' dalla presidenza dell'Eni a quella della Telecom. Le azioni dell'azienda telefonica sono subito balzate verso l'alto.

Preoccupa invece lo stato del nostro sistema creditizio, che Ugo Piccione, sul "Messaggero", definisce "malato di 'nanismo'": si rischia la colonizzazione da parte delle banche estere.

Passando agli scioperi, Domenico Siniscalco chiede sul "Sole 24 Ore" che il Parlamento approvi regole "rivolte all'apertura dei mercati", in modo da battere lo "spirito protezionistico" che anima le agitazioni di categoria.

Nel fondo del "Giornale", il direttore Mario Cervi nota che con la sinistra al governo "anziche' la pace sociale si ha la guerriglia continua" e attacca la Cassazione per la sentenza che indebolisce i limiti al diritto di sciopero.

Sullo stesso "Giornale" Antonio Socci, riferendosi al proscioglimento di D'Alema nell'inchiesta sulle cooperative rosse, critica i magistrati per un altro motivo, ben sintetizzato nel titolo del pezzo: "La legge e' uguale per tutti meno che per il Cavaliere".

In politica si segnala il fondo di Giovanni Sartori sul "Corriere". L'insigne studioso sostiene che i ribaltoni possono essere scorretti e anche indecenti, ma sono formalmente leciti, soprattutto laddove, come nelle regioni, si vota con il proporzionale. Sartori pero' anticipa i tempi quando scrive che, con l'apertura a sinistra, andarono al governo "i socialisti (di Craxi)": all'epoca infatti, primi anni '60, Bettino era appena trentenne e leader del Psi era Pietro Nenni.

Altri commenti riguardano il tema del finanziamento della scuola privata. Sull'"Unita'" Chiara Saraceno avanza forti perplessita', ricordando che la Chiesa cattolica persegue "un modello d'insegnamento autoritario", non meritevole di essere "sostenuto dallo Stato". Miriam Mafai, su "Repubblica", si mostra invece abbastanza favorevole, purche' vi siano "regole rigorose per il funzionamento della scuola privata".

La stessa "Repubblica", tuttavia, ospita un appello contro il finanziamento statale delle scuole confessionali, firmato tra gli altri da Paolo Sylos Labini e Alessandro Galante Garrone. E' contrario anche il leader comunista Armando Cossutta, che in un'intervista al "Corriere" minaccia di non votare la Finanziaria se passera' la parita' scolastica.

Non e' peraltro questo l'unico problema che pone la presenza comunista al governo, poiche' Cossutta e i suoi, come ricorda Franco Venturini sullo stesso "Corriere", si oppongono a qualsiasi appoggio italiano a un'eventuale azione armata Usa contro l'Iraq.

In politica estera spicca il fondo di Enzo Bettiza sulla "Stampa", molto duro verso Schroeder. A suo avviso il cancelliere non conta nulla e il vero dualismo, nel governo tedesco, sara' tra il ministro delle Finanze, il socialista conservatore Oskar Lafontaine, e quello degli Esteri, il verde modernizzante Joschka Fischer.

C'e' poi su "Repubblica" un commento di Sandro Viola, che invita gli occidentali ad aiutare Mosca: "La zattera russa sembra cosi' vicina al naufragio che non si puo' restare inerti a vederla affondare".

Infine sull'"Unita'" il direttore del Fmi Michel Camdessus difende la politica condotta dal Fondo in Asia e loda gli statisti riformatori del Terzo Mondo. Ma il dramma degli extracomunitari continua: alcuni cercano di entrare dalla Francia in Italia, sperando nella sanatoria, mentre altri si sono barricati nella basilica bolognese di San Petronio, invocando una casa per le loro famiglie.


 


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