La fine del boom. Le crisi all'estero minacciano l'economia americana. Il lungo
servizio di copertina elenca i primi segnali di una recessione possibile. A
cominciare dai licenziamenti dovuti al crollo delle esportazioni verso l'Asia.
"La caduta del mercato globale - scrive il Time - serve a ricordare che
nell'economia di oggi, non è possibile salvare le aziende americane dai
malanni degli altri paesi". Uniche vie d'uscita, i licenziamenti e i tagli alle
spese.
A Washington si attende con ansia il rapporto del giudice Starr sul caso
Clinton-Lewinsky. Sarà un documento dirompente, a disposizione del
Parlamento, con la descrizione di una decina di rapporti sessuali tra il
presidente e la stagista. "Sarà la cosa più simile alla
pornografia che sia mai uscita dalle tipografie del governo".
Un ampio servizio descrive i mali del sistema di istruzione statunitense.
Vittime di strutture vecchie e insegnanti incompetenti e indifferenti sono gli
"studenti medi", le vie di mezzo (ma sono i due terzi) tra i brillanti primi
della classe e i disagiati. A queste ultime categorie vengono assegnati soldi,
energie e competenze, sottraendole alla massa dei "normali".