Sport e Affari: se il capitale invade il campo Pippo Russo
"Non
c'è più il calcio di una volta" mugugnano sconsolati i vecchi
tifosi, basiti di fronte alle notizie del doping, alla fine del rito (solo)
domenicale della partita e all'invadenza sempre più sfacciata del Dio
Denaro nel campo da gioco.Pippo Russo,
Riccardo Stagliano' - L'importante e' partecipare (agli utili) - , Guido Vaciago - Per una manciata di teledollari - ci raccontano quello che succede in
Italia - alla vigilia del nuovo campionato - , nel resto d'Europa e negli Stati
Uniti.
Manca
ancora qualche giorno all'inizio dell'edizione '98-'99 del campionato di calcio
di serie A, ma già il livello di stress raggiunto dall'ambiente ha
toccato picchi da fine stagione. Le polemiche sul doping, gli strascichi
dell'inchiesta sugli arbitri, le prospettive di un supercampionato europeo, i
primi scricchiolii di panchine (a Empoli è stato già esonerato
Del Neri, mentre a Bologna i giorni di Mazzone sembrano contati) hanno subito
fatto montare la tensione attorno a un torneo che, a giudicare da queste
premesse, rischia di essere ancora più avvelenato di quello concluso lo
scorso maggio fra sospetti e recriminazioni.
L'immagine
del calcio italiano che questa lunga e caldissima estate ha consegnato è
quella di un movimento lacerato, attraversato da spinte alla deregulation
promosse dai grandi club e confortate dal pavido assenso della federazione e
dalla debolezza del Coni, teso verso un'idea di massimizzazione delle risorse
economiche che rischia di far passare in secondo piano l'aspetto meramente
sportivo.
Farmacalcio
La
vicenda relativa al doping, da questo punto di vista, è stata esemplare.
Aperta da dichiarazioni reiterate del tecnico romanista Zeman tra la fine di
luglio e i primi di agosto (durante una conferenza stampa in ritiro e poi
durante una chiacchierata con un cronista dell'Espresso) essa è esplosa
in termini investigativo-giudiziari soltanto in seguito all'intervento della
magistratura ordinaria. La procura antidoping del Coni, che in un primo momento
aveva deciso di occuparsi della vicenda seguendo tempi da porto delle nebbie
(Zeman era stato convocato per il 26 agosto) ha dovuto precipitosamente
anticipare i tempi dell'inchiesta, chiusa a tempo di record (il 25 agosto: un
giorno prima della data originaria per l'audizione dell'allenatore giallorosso).
La
conclusione assolutoria dell'inchiesta guidata dall'organismo capitanato
dall'avvocato Ugo Longo non è bastata a cancellare l'impressione di un
ambiente fortemente a rischio, minacciato dalla frenesia di raggiungere a ogni
costo gli obiettivi non meno che dal pullulare di trafficoni e dalla scarsa
chiarezza delle norme.
Eurocalcio:
utopie e realtà
Schiacciati
entro la prospettiva dell'attualità si rischia di perdere il respiro
ampio dei processi che stanno ridisegnando il profilo europeo del calcio;
soprattutto, non si riflette abbastanza sul fatto che quello che
inizierà con gli anticipi di sabato 12 settembre potrebbe essere
l'ultimo campionato giocato secondo la formula tradizionale. I rumors sul
supercampionato europeo, dopo la virulenza raggiunta a cavallo di ferragosto,
sembrano essersi attenuati; ma il cammino verso la provincializzazione dei
tornei nazionali appare inarrestabile, trovando muti consensi in sede di
esecutivo europeo e danari disponibili da parte dei network televisivi e delle
banche d'affari.
La
dimensione spiccatamente televisiva dell'operazione era già chiara a
partire dalla denominazione della società che se ne era fatta
promotrice: la Media Partners, presieduta dall'ex dirigente di Telepiù e
ex consulente della Lega calcio Rodolfo Hecht. Denominato "operazione Gandalf"
in omaggio al mago protagonista del romanzo "Il signore degli anelli" di
Tolkien (per inciso, lo scrittore più caro alla destra radicale europea)
il piano prevedeva il coinvolgimento delle 16 squadre di maggior prestigio del
calcio europeo in un club esclusivo a inviti posto al riparo da ogni merito (e
demerito) sportivo. Il progetto è stato accantonato nel momento stesso
in cui si è passati dalle piogge di miliardi promesse alle
pragmaticissime difficoltà organizzative che un'impresa del genere
comporta.
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