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Muhammad Yunus, Il banchiere dei poveri (pagina 3)

Stefano Caviglia

Oggi Grameen non solo è una banca indipendente importantissima nel Bangladesh, ma ha messo filiali in giro per il mondo, perfino nei paesi più ricchi. Il microcredito è praticato in cinquantasette nazioni, fra cui anche gli Stati Uniti, dove ne usufruiscono i poveri dei ghetti di Chicago. Come è stata possibile una crescita tanto spettacolare? Con una serie di regole ferree che hanno consentito ai suoi fautori di superare ogni volta difficoltà apparentemente insormontabili. Anzitutto la richiesta ai poveri di radunarsi in gruppetti di cinque persone al momento di ottenere un prestito, assumendo ciascuno la responsabilità anche per gli altri, per rafforzare l’impegno a rimborsare la sua somma. In secondo luogo, il meccanismo di rimborso. Anziché attendere tutto il rimborso dopo una lunga scadenza, Grameen chiede ai suoi clienti di restituire il denaro in piccolissime rate ogni settimana. "Il denaro - spiega ancora Yunus - è una sostanza adesiva, si attacca al suo possessore. Se il rimborso deve avvenire dopo sei mesi o un ano dalla concessione del prestito, anche se il debitore avrà in tasca il denaro proverà inevitabilmente un certo dispiacere a staccarsene. Il segreto consiste nelle brevi scadenze".

A queste regole nel rapporto con la banca se ne aggiungono altre che riguardano l’esistenza personale dei clienti (dall’istruzione dei figli alla pulizia delle case, fino agli esercizi ginnici negli incontri) e che fanno somigliare Grameen a un programma di vita più che a un’istituzione di credito. E questo è certamente l’aspetto meno attraente di tutta la sua vicenda. Yunus e i suoi si comportano, da questo punto di vista, come se la povertà richiedesse una riorganizzazione ex novo dell’esistenza delle persone, quasi che i poveri fossero bambini da prendere per mano. Tuttavia, di fronte alla tenacia e al coraggio del progetto del microcredito e soprattutto ai suoi risultati nella lotta alla povertà, una diffidenza del genere sarebbe forse un lusso che nessuno, fra i poveri della terra, capirebbe.

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