Le banche centrali degli undici paesi dell'euro hanno agito di sorpresa e
all'unisono. Ora il tasso di sconto e' dappertutto al 3 per cento. Fa
eccezione solo l'Italia, che si e' fermata al 3,5, ma ha comunque
effettuato un ribasso superiore a quelli degli altri paesi. E' un primo
assaggio della moneta unica, che tutti i giornali trattano come notizia del
giorno.
Inevitabilmente i titoli d'apertura sono molto simili tra loro. "La
Repubblica", "Il Messaggero" e "La Stampa" dicono in modi leggermente
diversi la stessa cosa, cioe' che l'Europa "taglia i tassi". "Il Sole 24
Ore" parla di "effetto euro", il "Corriere della Sera" di "anticipo
dell'euro". "Il Giornale" definisce la decisione "uno sconto al costo del
denaro". "L'Unita'" sottolinea che "Il denaro ora costa come quarant'anni
fa".
Anche i commenti risultano abbastanza omogenei. Federico Rampini, di
"Repubblica", interpreta la vicenda come frutto di un accordo tra banche e
governi (calo dei tassi in cambio di rigore finanziario), ma anche come un
segnale che "le cose stanno andando male per l'economia europea". E ricorda
che e' in atto uno "scontro durissimo" su "fisco e flessibilita'" tra il
liberismo britannico e il dirigismo franco-tedesco.
Sull'"Unita'" Pier Carlo Padoan osserva che le banche hanno scelto "di
rinunciare a occasioni di conflitto per permettere un avvio il piu'
tranquillo e solido possibile dell'unione monetaria". Ma Mario Deaglio,
della "Stampa", legge "un briciolo di polemica" nella decisione di
Bankitalia di mantenere il costo del denaro leggermente piu' alto rispetto
al resto d'Europa.
Sul "Corriere" Paolo Savona loda lo "spirito di adattamento alla realta'"
delle banche centrali e osserva che ora i governi "non hanno piu' alibi"
sul fronte dell'occupazione. Anche Giacomo Vaciago, nel fondo del "Sole 24
Ore", chiama le autorita' politiche a mostrare la stessa determinazione di
quelle monetarie.
In realta', nota Andrea Bonanni sul "Corriere", sono gli stessi banchieri
che, fatto quanto si chiedeva loro, possono "salire in cattedra" e indicare
ai governi la strada per creare lavoro attraverso riforme strutturali.
Secondo Claudio Alo', del "Messaggero", serve "uno sforzo straordinario di
riforme e di investimenti" per ridare fiducia a imprese e consumatori. Sul
"Giornale" Geronimo, molto polemico verso i governi di sinistra, indica la
via maestra degli alleggerimenti fiscali.
Anche Ugo Piccione, sul "Messaggero", si mostra scettico circa la capacita'
della sinistra di rimuovere i condizionamenti che disincentivano le
assunzioni di personale. E Fabrizio Galimberti, sul "Sole 24 Ore",
ripropone la ricetta americana, "liberta' di licenziare come garanzia della
liberta' di assumere".
Affronta il tema del Mezzogiorno, sull'"Unita'", l'economista Paolo Leon: a
suo avviso e' fondamentale "spendere presto e bene", con progetti
riguardanti "infrastrutture, formazione, ricerca".
Un'altra notizia di argomento economico e' l'annunciato aumento delle
tariffe telefoniche urbane: le associazioni dei consumatori sono gia' sul
sentiero di guerra contro Telecom. E' polemica anche sui trasporti: i
capistazione minacciano scioperi senza preavviso.
Fa discutere inoltre la scuola. Intervistato da "Repubblica", il leader
della Cgil Sergio Cofferati difende l'istruzione pubblica e boccia i
finanziamenti agli istituti privati. Sull'"Unita'" Barbara Pollastrini si
dice favorevole a una parita' che preveda aiuti alle famiglie che scelgono
la scuola privata, purche' questa si adegui a una serie di regole e
principi.
Novita' in vista nel settore delicatissimo della giustizia. In
un'intervista al "Corriere" il ministro Oliviero Diliberto rivela che sta
lavorando a una soluzione per Tangentopoli, ma preferisce non anticiparne i
contenuti.
In politica, interviene sull'"Unita'" Giorgio Napolitano: auspica una nuova
legge elettorale per le europee, che stabilisca incompatibilita' e combatta
la frammentazione.
Massimo Gaggi, sul "Corriere", invoca invece una revisione del
finanziamento pubblico dei partiti, perche' le norme attuali hanno portato
a "un pasticcio colossale". E Marcello Veneziani, sul "Giornale",
generalizza la critica ai politici, per i quali "ogni interpretazione e'
doppia, ogni scelta fatta e' neutralizzata dal suo rovescio".
Due autorevoli studiosi intervengono in occasione del cinquantesimo
anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. "La Stampa"
pubblica un messaggio di Norberto Bobbio, che collega questo tema a quelli
della democrazia e della pace, auspicando "una carta dei doveri degli
Stati". Sull'"Unita'" Alain Touraine prende spunto dal caso Pinochet per
osservare che i diritti umani "si stanno rivelando piu' forti e piu'
concreti delle ipotesi geo-politiche".
Una giusta indignazione risuona nell'articolo di Fabrizio Paladini sul
"Messaggero", che racconta la vicenda di un'anziana signora costretta a
fare la fila per 3 ore e 26 minuti, prima di riuscire a ritirare
all'ufficio postale la pensione della sorella paralizzata.
Infine lo sport. La vigilia della finale di Coppa Davis Italia-Svezia offre
l'occasione per gli articoli in prima pagina di due glorie del tennis
nazionale: Gianni Clerici su "Repubblica" e Adriano Panatta sul
"Messaggero".