Caffe' Europa
 
Editoriale

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Pierre Bourdieu in orbita come Glenn (pagina 3)

Giancarlo Bosetti

Il pendolo europeo

Aggiungete che le stesse svolte politiche di centrosinistra maturate nei grandi paesi europei sono avvenute intorno a piattaforme del tutto compatibili, e non antagoniste, con il disegno europeo "delle banche". In altre parole la popolarita' di Bourdieu e' figlia dell'unificazione monetaria europea; essa e' stata in Francia la valvola di sfogo del malcontento provocato dalla rimessa del sistema economico su una linea di competitivita'. Un processo peraltro certamente non concluso. Lo stesso movimento del pendolo che ha portato al governo prima Blair, poi Jospin, Schoreder e infine D'Alema (che il conservatore Economist — http://www.economist.com — rappresenti la svolta come la curva improvvisa di una Mercedes alla prova dell'alce e' solo un altro modo di prendere atto del cambiamento) ha spinto fino in vetta all'immaginario dei francesi un pensatore che occupava un territorio enorme lasciato sguarnito dalla politica. Una immane onda di opinione aveva a disposizione soltanto un sociologo-filosofo e non una forza politica. Ecco un pezzo della spiegazione del fenomeno Bourdieu. I partiti non avevano niente di molto interessante da dire ai disoccupati e a coloro che temevano di perdere il posto di lavoro o di vedere intaccata pensione e garanzie di copertura sanitaria. E a quanto pare il pendolo ancora non si e' fermato, sia perche' i partiti socialisti sono al governo da troppo poco tempo per aver impresso una svolta all'economia, sia perche' i loro programmi sono ancora e per forza di cose dentro il cammino tracciato dalla moneta unica e dai suoi vincoli.

Come Marx e Freud

Ma questo e' sicuramente solo un pezzo della spiegazione. La parte rimanente ha a che fare con la capacita' di sedurre che le idee di Bourdieu innegabilmente hanno, come quelle di tutti i grandi "disvelatori". Che le pagine degli autori che si mostrano capaci di "smascherare" la realta' (come Marx, come Freud) possano poi trascinare verso "riduzionismi" vari (all'economia o alla libido sessuale) non ha mai tolto granche' al loro fascino. Chi legge Bourdieu ci trova un pensiero che ambisce a rendere trasparenti fino alla crudelta' i rapporti di dominio che governano la societa'. Si capisce che a qualcuno venga anche l'idea di avvicinarsi alle pagine di Bourdieu con una speranza terapeutica analoga a quella che spinge molta gente sul lettino dello psiconalista. Si capisce che qualcun altro vi cerchi le tracce improbabili di nuovi soggetti sociali (i movimenti dei disoccupati) capaci di sostituirsi ai vecchi in declino (la classe operaia industriale). Ma e' piu' probabile che il successo porti ancora piu' in alto la fama di Pierre Bourdieu seguendo la seconda di queste due strade. In fin dei conti, ora che abbiamo consumato fino in fondo la lezione del pensiero di Marx, abbiamo imparato che l'ideologia della lotta di classe costituiva un enorme serbatoio di risorse rivoluzionarie (il cui impiego ha dato i noti risultati) ma aveva anche una funzione consolatoria, per gli sconfitti, gli sfruttati, gli ultimi, di strepitosa efficacia. La lettura delle tavole sociali di Bourdieu, la sua descrizione dei "campi", degli "habitus", della "distinzione" nel gusto estetico, l'introspezione nella "illusio" di cui si alimenta la vita di ciascuno di noi (andate a leggere anche le Meditazioni pascaliane). Non promette il riscatto sociale, come faceva Marx, ma pur sempre qualcosa di enorme: vederci chiaro.

 


Pierre Bourdieu in orbita come Glenn

Chi e' Bourdieu

Quando la televisione invade il campo

"Meditazioni pascaliane", ovvero per una "critica della ragione scolastica"

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