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Animal Liberation, o del perche' i maiali hanno dei diritti e la lattuga no (pagina 3)

Clementina Casula


Tuttavia anche la preoccupazione per la sofferenza degli animali trova esempi lontani, come nei Veda indiani, in Plutarco, o in Jeremy Bentham che circa 200 anni fa scriveva : "La domanda non è possono ragionare?, né possono parlare?, bensì possono soffrire?". L'intuizione di Bentham che la capacità di soffrire sia la caratteristica che fornisce ad un essere il diritto ad una considerazione morale è oggi ripresa e sviluppata da pensatori come Peter Singer o Tom Regan, che con le loro argomentazioni hanno mostrato anche negli ambienti accademici (soprattutto quelli anglosassoni) la necessità di una riflessione etica sui temi sollevati dagli animalisti.

The Great Ape Project

"We are humans, and we are also great apes", "Siamo esseri umani, e siamo anche delle grandi scimmie": così attacca la prefazione al libro intitolato The Great Ape Project, curato da Paola Cavalieri e Peter Singer (pubblicato in Italia da Theoria, col titolo Il Progetto Grande Scimmia). Come Animal Liberation così anche il GAP si pone l'obiettivo di non restringere il concetto di "persona morale" alla sola specie umana. Ma se AL richiede la negazione di ogni distinzione morale tra le specie animali, il GAP propone un processo graduale di inclusione che inizi dalla branca più vicino a noi nell'albero evolutivo, ossia i grandi primati.


Visto e considerato che l'ammissione in blocco degli animali-non-umani nella comunità di uguali sembra al momento fuori discussione, il GAP si "accontenta" di rivolgersi a scimpanzè, oranghi, gorilla, animali straordinariamente intelligenti e con una vita sociale ed affettiva ricca e variegata, cercando di tutelarne i diritti basilari. Una Dichiarazione dei Diritti dei Grandi Primati, sottoscritta dai sostenitori del progetto, chiede che sia rispettato il loro diritto alla vita, protetta la loro libertà individuale, proibito l'uso della tortura nei loro confronti.

L'obiezione per la quale è inutile parlare di diritti per esseri che non possono difenderli davanti alla comunità nè partecipare alla vita politica viene respinta portando avanti l'analogia con i disabili mentali e i bambini: i loro diritti vengono infatti protetti dalla legge sebbene anch'essi ó così come le scimmie - siano incapaci di farli valere.

La conseguenza più diretta del riconoscimento dei diritti dei grandi primati sarebbe la liberazione di scimpanzè, gorilla e oranghi imprigionati per riportarli ad un ambiente che si armonizzi coi loro bisogni fisici, mentali e sociali. Perché ciò avvenga i sostenitori del GAP evidenziano la necessità di una regolamentazione di territori misti umani e non umani da parte di un organo internazionale il cui compito sia quello di garantire il rispetto dei diritti degli animali (l'equivalente dell'Unicef o Amnesty International per i diritti dei bambini o dei prigionieri).

Negli ultimi vent'anni le tematiche sollevate da AL, GAP e altri movimenti animalisti si sono imposte all'attenzione dell'opinione pubblica, e hanno raccolto numerosi consensi ó specialmente in Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Canada - . I contributi scientifici dei quali il movimento si è valso sono molteplici e uniscono i risultati delle ricerche di antropologi, psicologi e sociologi. Ma privilegiato è stato l'incontro tra etologia ed etica, due campi del sapere uniti dalla stessa radice etimologica [ethos] ma divisi dall'oggetto di studio (l'animale per il primo, l'uomo per il secondo) nonché dalla metodologia usata.

Tradizionalmente l'etologia segue un approccio descrittivo (ossia dice come gli animali si comportano), mentre l'etica una dimensione normativa (e indaga come l'uomo si dovrebbe comportare). Secondo le intenzioni dei sostenitori di AL e del GAP, invece, l'etica dovrebbe sussumere l'etologia, dando così luogo ad un progetto sociale altamente innovativo e rivoluzionario.

Lo scopo fondamentale di questi movimenti è dunque duplice: accanto a quello più immediato di migliorare le condizioni degli animali e fornirli uno status di soggetti morali - ossia di considerarli come fini in sé, e non mezzi per l'uomo - vi è anche il progetto di restituire all'etica la sua funzione fondamentale, quella di determinare la forma della società in cui viviamo ridisegnando periodicamente i confini della sfera dell'eguaglianza morale.


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