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Rassegna Italiana

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Antonio Carioti

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Venerdi' 02.10.98
Aria di crisi e venti di tempesta

 

Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato che, se Rifondazione comunista non votera' la Finanziaria, si aprira' la crisi di governo. E ovviamente i maggiori quotidiani dedicano alla notizia i titoli d'apertura, nei quali la parola "crisi" ricorre immancabile.

Eppure i commenti suggeriscono quasi tutti che alla fine un aggiustamento si trovera', magari con i voti dell'Udr cossighiana, mentre assai piu' allarmante sembra la condizione dell'economia internazionale, che ha fatto registrare ieri un nuovo tonfo dei listini azionari. Se a Roma tira un'arietta di crisi, nel mondo forse incombe una burrasca, alla quale solo "Il Sole 24 Ore" riserva il titolo principale: "Crollo per Borse e dollaro".

Assai meno tempestosa pare la situazione politica italiana. "La Stampa", in un fondo anonimo, parla di governo "destinato a salvarsi" e "a far approvare la Finanziaria entro l'anno", prospettando per la fase successiva "un cambio della guardia a Palazzo Chigi" tra Prodi e il leader dei Ds, Massimo D'Alema. Il direttore del "Giornale", Mario Cervi, prevede "un qualche rimescolamento furbastro, un qualche ribaltoncino ipocrita per fingere di cambiare non cambiando".

Piu' preoccupata la stampa vicina all'Ulivo. Il fondo anonimo di "Repubblica" sostiene che il centrosinistra "non puo' condannare se stesso a governare con voti sottobanco e ricatti trasformistici in agguato". Enzo Roggi, sull'"Unita'", attacca Fausto Bertinotti, che vede ormai prossimo "al limbo dell'irresponsabilita'": tanta e' la foga che l'editorialista cambia sesso a un autorevole settimanale francese, ribattezzandolo "Nuovelle Observateur".

Quanto alla dichiarazione di Prodi, osservatori come Stefano Folli del "Corriere della Sera" e Augusto Minzolini della "Stampa" la interpretano soprattutto come un appello ad Armando Cossutta perche' rompa con Bertinotti, salvando in qualche modo la maggioranza uscita dalle urne. Del resto Francesco Cossiga, intervistato da "Repubblica", dice chiaramente, rivolto a Prodi, "salviamo la Finanziaria a patto che si dimetta".

La debolezza del governo ha anche riflessi internazionali. Cio' fornisce lo spunto a Indro Montanelli per ironizzare, nel fondo del "Corriere", su chi protesta perche' non viene riconosciuto il primato dell'Ulivo nell'inaugurare la svolta a sinistra dei maggiori paesi europei. Tale rivendicazione assomiglia un po' troppo, ricorda l'editorialista, a certi discorsi del 1918 sulla "vittoria tradita", poi enfatizzati dal fascismo.

Ben piu' feroce Antonio Socci, sul "Giornale", che giudica ormai a zero il prestigio internazionale di Prodi. Al contrario Siegmund Ginzberg sull'"Unita'" suggerisce per il Giappone, grande malato asiatico, una cura a base di alternanza al potere, finora sconosciuta a Tokio. A somministrargliela dovrebbe essere il nuovo capo dell'opposizione Naoto Kan, presentato come il Prodi del Sol Levante.

Purtroppo, pero', piu' che l'esportazione dei modelli politici europei in Asia, si prospetta il contagio della crisi asiatica in tutto il mondo. Paolo Glisenti, sul "Messaggero", segnala il pericolo di una "commistione totale" tra finanza ed economia reale, con effetti deleteri. Mario Deaglio, sulla "Stampa", critica il "liberismo senza freni" e auspica "qualche limitazione ai movimenti di capitale".

Preoccupato anche Antonio Martino, editorialista del "Giornale", che pero' teme soprattutto il ritorno a politiche di espansione monetaria e spesa facile. Invece Fabrizio Galimberti, sul "Sole 24 Ore" invita a "resistere al panico": le turbolenze attuali, se ben gestite, potrebbero aprire la strada a "nuove combinazioni di lavoro e capitale per offrire maggiore benessere".

Massimo Riva su "Repubblica" difende la prudenza di Alan Greenspan, criticata invece da Deaglio: a suo avviso la strategia della Federal Reserve punta soprattutto a calmierare la quotazione del dollaro, in modo da riequilibrare la bilancia dei pagamenti Usa e dare respiro ai paesi latinoamericani indebitati. E Domenico Siniscalco, sul "Sole 24 Ore", sottolinea che in questa fase il rilancio dello sviluppo "puo' provenire solo dall'Europa", attraverso adeguate "riforme strutturali".

In tema di giustizia spiccano i provvedimenti disciplinari avviati dal ministro Flick contro i pm di Milano Piercamillo Davigo e Francesco Greco, accusati di aver fatto dichiarazioni incaute. L'Associazione magistrati protesta, mentre Salvatore Scarpino, sul "Giornale", avanza il sospetto che l'Ulivo, dopo aver fruito della loro azione, voglia ora richiamare all'ordine i magistrati dediti al protagonismo.

Prosegue lo stillicidio di indiscrezioni sul caso doping: nel mirino ci sarebbero calciatori famosi, in particolare due del Parma. Gravi denunce, riguardanti anche l'atletica, giungono dalle interviste di due ex addetti ai lavori al "Corriere" e alla "Stampa".

Da segnalare infine il fondo del "Messaggero", in cui Vittorio Emiliani denuncia il degrado del territorio ("ormai ogni pioggia diventa alluvione"), e l'intervista al "Corriere" in cui il presidente della Telecom, Gian Mario Rossignolo, difende la contestata decisione di aumentare le tariffe urbane e ridurre le interurbane.


 


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