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Rassegna Italiana

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Antonio Carioti

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Venerdi' 09.10.98
Maledetto Kosovo

 

Poteva essere una giornata di sollievo per il governo: fiducia scontata, accordo con Bruxelles su Malpensa 2000. Ma se il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic non accettera' di cessare la repressione violenta nel Kosovo (regione ribelle a maggioranza albanese), la Nato interverra' militarmente. E in Italia la maggioranza uscita dalle elezioni del 1996 tornera' a svanire. Di qui la prudenza di Romano Prodi sull'eventuale uso delle armi e il rilievo assoluto dato dai quotidiani alla crisi balcanica.

I titoli d'apertura sono quasi tutti sul Kosovo. Alcuni giornali sottolineano che la diplomazia sta esaurendo le risorse: il "Corriere della Sera" parla di "ultima offerta ai serbi" e "La Stampa" di "ultima chance a Milosevic". Altre testate vedono imminente il ricorso alla forza: "Repubblica" evoca "venti di guerra", "Il Messaggero" titola "Nato pronta ai raid". "L'Unita'" si preoccupa dei riflessi interni: "Per il governo la spina del Kosovo". "Il Giornale" va giu' duro: "Prodi si schiera con i russi contro la Nato".

Anche i commenti di quotidiani meno schierati rivolgono critiche al governo. Sulla "Stampa" Barbara Spinelli parla di "posizione in apparenza titubante, in realta' filoserba". Sul "Corriere" Franco Venturini definisce le parole di Prodi "l'ennesimo segnale sbagliato" a Milosevic.

Nel fondo del "Sole 24 Ore" Stefano Silvestri vede riproporsi per l'Italia "l'immagine negativa di un Paese troppo furbo per essere leale e troppo debole per essere affidabile". Antonio Martino, sul "Giornale", sostiene che il governo, privo di una politica estera, sta dilapidando il nostro "patrimonio di credibilita'" presso gli alleati occidentali.

Piu' indulgente il fondo del "Messaggero": secondo Arturo Guatelli la Nato si sta muovendo in ritardo, visto che la pulizia etnica del Kosovo e' ormai compiuta, mentre il nostro governo "si sta comportando con responsabilita'". Curiosamente Umberto Ranieri, sull'"Unita'", difende Prodi con l'argomentazione opposta, secondo cui e' ancora possibile "impedire una nuova tragedia umanitaria" cercando "una soluzione pacifica".

Senza dubbio pero' il fattore Kosovo getta un ombra di ambiguita' sulla soluzione della crisi politica aperta da Fausto Bertinotti, come notano Augusto Minzolini sulla "Stampa" e Stefano Folli sul "Corriere". Non a caso "Repubblica" invoca "una nuova legge elettorale", capace di far uscire dalle urne maggioranze coese.

In economia spicca il calo della moneta americana, notizia cui "Il Sole 24 Ore" dedica l'apertura: "Il dollaro affonda le Borse". Il commento del quotidiano e' affidato a Fabrizio Galimberti, secondo cui un dollaro debole puo' aiutare i paesi emergenti piu' indebitati, ma costringe l'Europa ad assumersi maggiori responsabilita' e ad accelerare la riduzione dei tassi.

Si mostra piu' preoccupato Marcello De Cecco, che su "Repubblica" descrive le oscillazioni valutarie come uno "pseudo-gioco d'azzardo". Sul "Giornale" Carlo Pelanda azzarda una previsione: "La convalescenza delle Borse durera' fino all'estate del '99".

Intanto sul "Messaggero " Enrico Cisnetto analizza le ragioni del clamoroso tonfo delle azioni Telecom, puntando il dito sugli errori e le incertezze che hanno fatto seguito alla privatizzazione dell'azienda.

Finisce poi la disputa su Malpensa 2000: finche' lo scalo non sara' ben collegato, un terzo dei voli nazionali ed europei restera' a Linate. Di fatto, sottolinea Andrea Bonanni sul "Corriere", il governo ha accettato le condizioni dell'Unione Europea perche' "non aveva alternative", dopo una trattativa condotta male, sulla pelle dei passeggeri. "Il Giornale" parla apertamente di "resa di Burlando".

La cronaca fa registrare parecchie notizie: la piu' tragica e' l'assassinio di un candidato sindaco dell'Ulivo, Domenico Geraci, che si batteva contro la mafia a Caccamo, in provincia di Palermo.

Ci sono inoltre varie decisioni della magistratura. Il generale dei carabinieri Francesco Delfino e' stato condannato a tre anni per truffa (il pm ne aveva chiesti otto per concussione) nei confronti della famiglia Soffiantini. Sono indagati cinque medici del laboratorio antidoping del Coni, chiuso dalla procura romana. Salvatore Ferraro, uno degli imputati per l'omicidio di Marta Russo, passa dal carcere agli arresti domiciliari.

In politica estera c'e' l'avvio della procedura di messa in stato d'accusa contro il presidente Bill Clinton. Secondo Vittorio Zucconi, corrispondente di "Repubblica", "l'America ha commesso la sua ultima pazzia". Ma "Il Sole 24 Ore" vede "Clinton piu' forte", perche' la proposta di "impeachment" ha ottenuto meno voti del previsto.

Numerosi infine i commenti sull'attribuzione del Nobel per la letteratura al portoghese Jose' Samarago. Su "Repubblica" Manuel Vazquez Montalban scrive che il premio e' andato "a un grande scrittore e a una grande letteratura che lo meritavano". Giulio Ferroni, sull'"Unita'", sostiene che Samarago ha espresso "le possibilita' estreme della letteratura del nostro tempo".

Da segnalare la reazione di Dario Fo, pubblicata sul "Corriere": si dice contento che il suo "erede" sia "un uomo di sinistra" e impiega il resto del breve articolo parlando di se stesso, di come ha impiegato il suo anno da premio Nobel.


 


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