Non sono argomenti nuovi quelli che troviamo in apertura sulle prime
pagine. Da una parte l'insistenza di Confindustria per la riforma delle
pensioni. Dall'altra polemiche su come uscire da Tangentopoli, con un
dissidio aperto all'interno del pool Mani pulite tra Francesco Saverio
Borrelli e Gerardo D'Ambrosio. Autentici tormentoni della vita pubblica
italiana nel corso degli anni Novanta.
Sono i due maggiori quotidiani a privilegiare il tema della giustizia.
"Borrelli scuote il pool: il capo sono io", titola il "Corriere della
Sera". "Mani Pulite sott'inchiesta", annuncia "la Repubblica", enfatizzando
i risultati dell'ultima denuncia di Silvio Berlusconi alla procura di
Brescia.
L'apertura della "Stampa" riprende invece la posizione confindustriale:
"'Troppo care le pensioni d'anzianita''". "L'Unita'" vede "Fossa
all'attacco". Per "Il Messaggero" "si riaccende lo scontro". "Il Giornale"
ribadisce le anticipazioni di due giorni fa: "Cosi' in tre anni cambieranno
le pensioni". "Il Sole 24 Ore" rilancia un altro dato fornito da
Confindustria: "L'economia arranca: 1,3%".
Cosi' come nei titoli, anche nei commenti sono "Corriere" e "Repubblica" a
occuparsi di Mani pulite. Sul quotidiano milanese Goffredo Buccini riassume
la lunga storia dei dissensi tra Borrelli e D'Ambrosio, parlando di "clima
pesante in cui ognuno cerca di costruirsi un'uscita di sicurezza". Su
quello romano Giorgio Bocca critica l'ipotesi di amnistia, dietro la quale
sente riemergere "l'opportunismo della tradizione nazionale".
Per quanto riguarda l'economia, su "Repubblica" Giuseppe Turani vede
all'orizzonte un 1999 "molto complicato, difficilissimo", perche'
occorrerebbero "sostanziosi ritocchi al Welfare State", ma non ci sono le
condizioni politiche per effettuarli.
Claudio Alo', nel fondo del "Messaggero", scrive che Confindustria ha
sostanzialmente ragione, ma spesso sono le stesse imprese a pensionare
anticipatamente i dipendenti. A suo avviso ci vorrebbe "un sistema
previdenziale omogeneo" in Europa.
Proprio l'Europa, con il vertice Ue che inizia oggi a Vienna, e' il tema di
un lungo fondo del capo del governo, Massimo D'Alema, sull'"Unita'".
Propone che l'Unione "assuma responsabilita' dirette nel campo della
difesa" e che ci sia un maggiore coordinamento delle politiche economiche.
E soprattutto insiste sulla centralita' che va attribuita al lavoro e agli
investimenti produttivi necessari per crearne di piu'.
Proprio su questo punto sorge pero' una questione grave, segnalata da Paolo
Cacace sul "Messaggero". La Germania e altri paesi vogliono ridurre il
"proprio contributo alla casse comunitarie", quindi i fondi europei per gli
investimenti rischiano rilevanti tagli.
Anche Alberto Pasolini Zanelli, in un fondo del "Giornale" molto critico
verso i governi socialisti, ricorda che il cancelliere tedesco Gerhard
Schroeder "rivuole i suoi soldi". Guido Tabellini, sul "Sole 24 Ore" boccia
l'idea di un'aliquota minima europea sui redditi d'impresa o di standard
minimi per le condizioni di lavoro: a suo avviso "non e' detto che piu'
Europa sia sempre meglio", se significa piu' vincoli per le imprese.
Cambiando argomento, il fondo del "Corriere" e' dedicato al caso Pinochet.
Lo scrive Indro Montanelli, che riconosce al generale cileno il merito di
aver lasciato il potere dopo un verdetto elettorale sfavorevole e ricorda i
numerosi ex dittatori comunisti mai perseguiti. "La Storia - conclude - non
si assolve ne' si condanna".
In primo piano i problemi di Venezia: la commissione ministeriale per la
valutazione d'impatto ambientale si e' espressa contro il progetto di dighe
mobili, detto Mose, che dovrebbe tutelare la citta' dall'acqua alta. Il
sindaco Massimo Cacciari, intervistato da "Repubblica", chiede che il
governo decida al piu' presto.
Si occupa invece della capitale Marcello Veneziani, sul "Giornale": a suo
parere "il tasso d'invivibilita' di Roma sta crescendo di giorno in giorno
a ritmi preoccupanti".
Continua la discussione sul finanziamento dei partiti. Filippo Ceccarelli
della "Stampa" ironizza sull'idea di una carta di credito il cui uso
"comportera' un contributo alle forze politiche". Sul "Sole 24 Ore" Sabino
Cassese propone di seguire l'esempio britannico, fondato su sgravi fiscali,
accesso gratuito ai media, "fornitura di posta e locali". Insomma, un
"finanziamento in natura".
Sul "Corriere" Giovanni Belardelli, in occasione del 150mo anniversario del
"Manifesto" di Marx ed Engels, critica chi ne sostiene l'attualita': troppe
previsioni smentite, in quel testo, e soprattutto "una concezione salvifica
della politica" capace di produrre esiti totalitari.
Infine la vicenda degli ecoterroristi che sostengono di aver avvelenato
alcuni panettoni Motta e Alemagna, marchi di proprieta' della
multinazionale svizzera Nestle', accusata di manipolazioni genetiche.
Unanime la condanna. Giuseppe Di Piazza, sul "Messaggero", parla di
"persone che combattono guerre sante all'insaputa di tutti". Piero
Sansonetti, sull'"Unita'", li definisce "un gruppetto di deficienti".
"Repubblica", con Michele Serra, li marchia come "fanatici con la siringa".
Purtroppo pero', se volevano far parlare di se', ci sono perfettamente
riusciti.