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Rassegna Italiana

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Antonio Carioti

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Venerdi' 11.12.98
Duplice tormentone

 

Non sono argomenti nuovi quelli che troviamo in apertura sulle prime pagine. Da una parte l'insistenza di Confindustria per la riforma delle pensioni. Dall'altra polemiche su come uscire da Tangentopoli, con un dissidio aperto all'interno del pool Mani pulite tra Francesco Saverio Borrelli e Gerardo D'Ambrosio. Autentici tormentoni della vita pubblica italiana nel corso degli anni Novanta.

Sono i due maggiori quotidiani a privilegiare il tema della giustizia. "Borrelli scuote il pool: il capo sono io", titola il "Corriere della Sera". "Mani Pulite sott'inchiesta", annuncia "la Repubblica", enfatizzando i risultati dell'ultima denuncia di Silvio Berlusconi alla procura di Brescia.

L'apertura della "Stampa" riprende invece la posizione confindustriale: "'Troppo care le pensioni d'anzianita''". "L'Unita'" vede "Fossa all'attacco". Per "Il Messaggero" "si riaccende lo scontro". "Il Giornale" ribadisce le anticipazioni di due giorni fa: "Cosi' in tre anni cambieranno le pensioni". "Il Sole 24 Ore" rilancia un altro dato fornito da Confindustria: "L'economia arranca: 1,3%".

Cosi' come nei titoli, anche nei commenti sono "Corriere" e "Repubblica" a occuparsi di Mani pulite. Sul quotidiano milanese Goffredo Buccini riassume la lunga storia dei dissensi tra Borrelli e D'Ambrosio, parlando di "clima pesante in cui ognuno cerca di costruirsi un'uscita di sicurezza". Su quello romano Giorgio Bocca critica l'ipotesi di amnistia, dietro la quale sente riemergere "l'opportunismo della tradizione nazionale".

Per quanto riguarda l'economia, su "Repubblica" Giuseppe Turani vede all'orizzonte un 1999 "molto complicato, difficilissimo", perche' occorrerebbero "sostanziosi ritocchi al Welfare State", ma non ci sono le condizioni politiche per effettuarli.

Claudio Alo', nel fondo del "Messaggero", scrive che Confindustria ha sostanzialmente ragione, ma spesso sono le stesse imprese a pensionare anticipatamente i dipendenti. A suo avviso ci vorrebbe "un sistema previdenziale omogeneo" in Europa.

Proprio l'Europa, con il vertice Ue che inizia oggi a Vienna, e' il tema di un lungo fondo del capo del governo, Massimo D'Alema, sull'"Unita'". Propone che l'Unione "assuma responsabilita' dirette nel campo della difesa" e che ci sia un maggiore coordinamento delle politiche economiche. E soprattutto insiste sulla centralita' che va attribuita al lavoro e agli investimenti produttivi necessari per crearne di piu'.

Proprio su questo punto sorge pero' una questione grave, segnalata da Paolo Cacace sul "Messaggero". La Germania e altri paesi vogliono ridurre il "proprio contributo alla casse comunitarie", quindi i fondi europei per gli investimenti rischiano rilevanti tagli.

Anche Alberto Pasolini Zanelli, in un fondo del "Giornale" molto critico verso i governi socialisti, ricorda che il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder "rivuole i suoi soldi". Guido Tabellini, sul "Sole 24 Ore" boccia l'idea di un'aliquota minima europea sui redditi d'impresa o di standard minimi per le condizioni di lavoro: a suo avviso "non e' detto che piu' Europa sia sempre meglio", se significa piu' vincoli per le imprese.

Cambiando argomento, il fondo del "Corriere" e' dedicato al caso Pinochet. Lo scrive Indro Montanelli, che riconosce al generale cileno il merito di aver lasciato il potere dopo un verdetto elettorale sfavorevole e ricorda i numerosi ex dittatori comunisti mai perseguiti. "La Storia - conclude - non si assolve ne' si condanna".

In primo piano i problemi di Venezia: la commissione ministeriale per la valutazione d'impatto ambientale si e' espressa contro il progetto di dighe mobili, detto Mose, che dovrebbe tutelare la citta' dall'acqua alta. Il sindaco Massimo Cacciari, intervistato da "Repubblica", chiede che il governo decida al piu' presto.

Si occupa invece della capitale Marcello Veneziani, sul "Giornale": a suo parere "il tasso d'invivibilita' di Roma sta crescendo di giorno in giorno a ritmi preoccupanti".

Continua la discussione sul finanziamento dei partiti. Filippo Ceccarelli della "Stampa" ironizza sull'idea di una carta di credito il cui uso "comportera' un contributo alle forze politiche". Sul "Sole 24 Ore" Sabino Cassese propone di seguire l'esempio britannico, fondato su sgravi fiscali, accesso gratuito ai media, "fornitura di posta e locali". Insomma, un "finanziamento in natura".

Sul "Corriere" Giovanni Belardelli, in occasione del 150mo anniversario del "Manifesto" di Marx ed Engels, critica chi ne sostiene l'attualita': troppe previsioni smentite, in quel testo, e soprattutto "una concezione salvifica della politica" capace di produrre esiti totalitari.

Infine la vicenda degli ecoterroristi che sostengono di aver avvelenato alcuni panettoni Motta e Alemagna, marchi di proprieta' della multinazionale svizzera Nestle', accusata di manipolazioni genetiche.

Unanime la condanna. Giuseppe Di Piazza, sul "Messaggero", parla di "persone che combattono guerre sante all'insaputa di tutti". Piero Sansonetti, sull'"Unita'", li definisce "un gruppetto di deficienti". "Repubblica", con Michele Serra, li marchia come "fanatici con la siringa". Purtroppo pero', se volevano far parlare di se', ci sono perfettamente riusciti.


 


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