Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale



Newsweek, 30 novembre-7 dicembre 1998

E.B.

 

Requiem per le riforme. In Russia. L'omicidio di Galina Starovoitova, deputato e fervente liberale, pone un angosciante interrogativo: la democrazia sta morendo a Mosca? Sette anni dopo la seconda rivoluzione, la crisi e' acuta, e con la pasionaria della democrazia sembra andarsene la fiducia della gente nella capacita' del governo di proteggere le conquiste democratiche. Una situazione che vede riemergere sentimenti antisemiti, con un nuovo boom di richieste di emigrazione verso Israele.

La situazione e' drammatica, con il presidente ormai l'ombra di se stesso, costretto a ricevere gli ospiti, come il presidente cinese Jiang Zemin, nella clinica in cui e' ricoverato. Primakov ha adottato una politica dell'immobilismo, che non fa bene, ma nemmeno male al paese. Non ha avviato le riforme, ma non ha nemmeno stampato nuovo denaro, come molti temevano. Il consenso verso di lui e' in crescita, ma potrebbe non durare se l'inverno sara' duro. Ma comunisti e neo fascisti, prima nell'ombra, ora riacquistano vigore. Sono gruppetti, certo, ma potrebbero trascinare su posizioni estreme leader come Zyuganov. Il sei per cento dei russi, dicono gli esperti, e' razzista, ma il 30 per cento e' "antisemita passivo". Primakov, che ha origini ebraiche, comunque, e' pronto a mobilitare i servizi di sicurezza. Ma sembra una barzelletta: gli agenti segreti da qualche tempo si sono messi in proprio.

La recente visita del presidente cinese in Giappone, la prima della storia, e' un passo importante verso la distensione dei rapporti tra i due grandi colossi nemici dell'Asia. Ma le tensioni e le incomprensioni sono ancora tante, ci informa un articolo. Il viaggio di Jiang Zemin e' stato costellato da proteste di piazza, lauree ad honorem rifiutate e imbarazzi diplomatici. La Cina vorrebbe da Tokyo scuse solenni e definitive sulle vicende dell'ultima guerra sono-nipponica. L'invasione giapponese nel continente fece 35 milioni di vittime cinesi.

Ma in gioco c'e' la leadership nella regione. La Cina ha fatto grandi passi avanti nel conquistare l'appoggio di Washington. Il Giappone, che e' in piena crisi economica, accusa la Cina di avere tuttora un atteggiamento propagandistico anti giapponese. Il Giappone d'altronde tende a sottotacere le proprie colpe storiche. Comunque, i rapporti economici tra i due paesi sono in crescita. Rimane il problema Taiwan: mentre Washington si avvicina alle richieste cinesi, Tokyo resta filo-Taipei. Un buon precedente di dialogo nella regione e' la Sud Corea, che ha riallacciato i rapporti politici con il Giappone, e promosso stretti legami commerciali.

Il dottor morte e' in prigione. Jack Kevorkian ha di nuovo scandalizzato l'America, e ha portato a un livello piu' drammatico la sua lotta a favore dell'eutanasia. Kevorkian ha ucciso un uomo (naturalmente consenziente) che soffriva del morbo di Lou Gerigh. Ha filmato il decesso e lo ha proposto alla popolare trasmissione "60 minutes". Lo scandalo e' stato enorme, e il dottor morte e' finito agli arresti. Una scelta precisa, la sua, nel momento in cui 30 stati hanno bandito la dolce morte. Ma Kevorkian, si chiede Newsweek, e' un paladino del decesso compassionevole, o vuole diventare un martire? In lui si sono sempre alternati compassione e desiderio di sperimentare sugli uomini. Ha ammesso di aver partecipato a 130 morti.

Kevorkian e' amato dai parenti dei suoi pazienti deceduti. Figlio di rifugiati armeni, ripudia l'eutanasia in stile nazista. Ma molti lo accusano di protagonismo, alcuni sostenitori non lo prendono piu' sul serio. Lui minaccia lo sciopero della fame in carcere, e sostiene la propria morte essere imminente. La legislazione sull'eutanasia negli States inizia nel 1973. La carta dei diritti del paziente consente il rifiuto del trattamento medico. Nel 1976 viene permesso ai genitori di una ragazza in coma da un anno, di staccare la spina. Nel '90, Kevorkian porta a termine il suo primo suicidio assistito. L'anno dopo esce "Final Exit", un best seller del fai da te del suicidio. Nel '94 l'Oregon diventa l'unico stato che permette ai medici di iniettare droghe letali ai malati terminali. L'anno scorso, la Corte Suprema proibisce l'eutanasia medica.
 

homeindice sezionearchivio

Copyright Caffe' Europa 1998

Home |Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo