Time, 30 novembre-7 dicembre 1998 E.B.
I cento titani del grande secolo del business mondiale. I piu' grandi
costruttori dell'american dream, negli Stati Uniti e altrove. A loro e'
dedicata la copertina di Time, e come ogni classifica, ecco conferme e
grandi sorprese. Il primo e' Henry Ford, che ha inventato l'automobile
moderna, accessibile a tutti. Il suo ritratto e' affidato ad un grande
manager, Lee Iacocca, il salvatore della Chrysler. Sebbene fosse un
autoritario, contribui' alla nascita della middle class. Segue David
Sarnoff, fondatore della Rca, il primo grande network radiofonico. E' il
padre del broadcasting, anche di quello televisivo. Poi c'e' Louis Mayer,
padre della Mgm, e inventore dei grandi studios cinematografici. E' uno dei
costruttori dell'immaginario americano. Non puo' mancare Charles Merryl,
inventore e fondatore della borsa moderna. Fece dell'America una nazione di
azionisti, credette sempre nei piccoli investitori.
Willis Carrier invento' l'aria condizionata, Stephen Bechtel l'ingegnere
realizzo' le grandi dighe e i grattacieli piu' famosi. Walt Disney sappiamo
chi e'. Lucky Luciano anche, e sorprende vederlo qui. In realta', si legge,
fu il grande riformista del crimine organizzato, cavalco' il pribizionismo,
fece della mafia un'industria seria, piu' negozi e meno lupare. E defini'
una volta per tutte lo stile di vita e i gusti del vero gangster. Poi c'e'
Juan Trippe, pilota e fondatore della Pan Am, seguito dal costruttore
William Levitt e dal sindacalista Walter Reuther. Sarah Breedlove, nata tra
i campi di cotone, defini lo' stile dei capelli della gente di colore, e
fondo' un impero. Leo Burnett invento' il moderno spot televisivo, Thomas
Watson l'Ibm e i computer.Ray Kroc e' il padre del McDonald's, Estee Lauder
fece della cosmetica un business, Akio Morita invento' la Sony, Bill Gates
il software di massa.
Da Lucky Luciano a Bernardo Provenzano. Un articolo da Palermo si occupa
del caso del superboss latitante da decenni. Eppure, si legge, la mafia in
Sicilia e' in crisi. Palermo e' di nuovo una citta' vivibile, con arte e
cultura dappertutto. Il teatro Massimo ha riaperto i battenti, le chiese
vengono restaurate. E soprattutto, gli omicidi mafiosi sono diminuiti. I
grandi boss come Brusca e Riina sono in carcere. Merito dell'indignazione
dei siciliani per casi come quello del piccolo Giuseppe Di Matteo,
strangolato e sciolto nell'acido, e dei programmi di protezione dei
pentiti. La strategia vincente di provenzano e' stata di evitare le azioni
clamorose, come le bombe o gli attentati ai giudici. Ma la sua cattura non
sara' la fine della Mafia, che e' radicata nella societa', e sempre pronta
a trasformarsi in qualcosa di nuovo, e piu' pericoloso.
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