"Chi guidera' la Russia?" La domanda campeggia sulla copertina di questa
settimana. Il presidente Eltsin e' in pieno declino, soprattutto fisico.
Probabilmente ben prima del 2000, scadenza naturale del suo mandato,
Primakov chiamera' i russi alle urne.
I pretendenti al Cremlino sono tanti, ma l'attivissimo sindaco di Mosca
Luzhkov e il carismatico ex generale Lebed sono di gran lunga in testa ai
consensi. La gara e' tra loro due. Sono entrambi uomini volitivi e
decisionisti, il tipo di personaggio che piace ai russi. Entrambi sono a
capo di grosse amministrazioni. Ma a dividerli e' l'idea che hanno del
futuro del paese.
Luzhkov auspica un capitalismo controllato dallo stato. I posti chiave
nell'economia devono essere dell'apparato. Una ricetta che ha portato
avanti, con qualche successo, a Mosca. Ricetta criticata da Lebed, che
invece invoca un mercato libero, e uno stato che fa da semplice garante. Ma
sopra ogni altra cosa, egli mette il rispetto delle leggi e la lotta alla
criminalita' dilagante. Il primo, che e' per ora in testa ai sondaggi,
sembra avere le idee piu' chiare in economia. Il suo interventismo a Mosca
e' proverbiale. Oggi l'amministrazione cittadina possiede fast-food, canali
tv e mille altre attivita'. Lebed e' invece tentennante. In compenso, e'
piu' aperto alla concorrenza politica. Il suo avversario, invece, non fa
altro che querelare chi parla male di lui.
La battaglia del marketing digitale e interattivo. In America, ogni
compagnia si sta attrezzando per invadere la Rete e conquistare fette del
piu' promettente mercato del ventunesimo secolo, il commercio online. E la
corsa e' a chi arriva per primo, a chi ha l'idea che catturi il
cliente-consumatore-navigatore. Ma c'e' dell'altro: la firma, il marchio,
devono essere presenti sulla Rete. Il settore della pubblicita' su Internet
e' sempre piu' importante. Ma come si fa a fare spot sulla Rete?
Online tutto e' confuso e appiattito. I concorrenti sono milioni. Non e'
come in tv, dove un bello spot fa il suo effetto. Anzi, i banner
pubblicitari irritano l'utente, che comunque li ignora. A partire dal
prossimo anno, molte compagnie abbandoneranno questo sistema. La soluzione
e' offrire servizi, o sconti, o far guadagnare tempo. Cosi' MasterCard
offre facilitazioni e una maggiore sicurezza per il commercio online, la
General Motors fornisce calcoli dei prezzi, scelta interattiva dei modelli,
schede per ordinare. Dell consente di assemblare il computer desiderato. E
i risultati si vedono.
Il tallone d'Achille degli accordi di pace alla Wye Plantation? L'economia.
Quella israeliana non va affatto bene. La crescita e' ferma all'1,5 per
cento. Le esportazioni, un tempo fiorenti, languono. I tassi sono alti e la
moneta si e' svalutata del 18 per cento sul dollaro. Tutto questo sara'
decisivo se si terranno, come e' probabile, elezioni anticipate. La
situazione in Palestina e' addirittura disastrosa: investimenti
inesistenti, disoccupazione alle stelle, redditi miserrimi.
Gli accordi parlano di sicurezza. Ma il benessere e' fondamentale per la
pace. Per questo gli Stati Uniti hanno in progetto prestiti per l'Autorita'
palestinese, per la Giordania e, soprattutto, per Israele. "I soldi
dall'estero possono aiutare. Ma la pace non sara' consolidata senza
l'appoggio politico della gente, appoggio che potrebbe rivelarsi assai
scarso nelle prossime elezioni in Israele".