The Observer, 1 novembre 1998 E.B.
I 300 "potenti" di Gran Bretagna. Un affresco sulla nuova elite
d'oltremanica, quello dell'Observer. Insieme a Channel 4, il settimanale
pubblica il risultato di un'inchiesta che ha coinvolto esperti di ogni
campo. La classifica di questi "magnifici 300" rivela qualche conferma e
molte sorprese. a grandi linee, si puo' dire che imprenditori stranieri,
celebrita' mediatiche, manager d'alta finanza hanno rimpiazzato Whitehall,
la Chiesa e l'aristocrazia. Al numero uno c'e' pero' "il" politico, Tony
Blair. Seguono due stranieri, Murdoch e Gates, poi Mandelson, il ministro
del commercio, e Brown, quello dell'economia. La Regina viene dietro
Schroeder, Tietmeyer, Greenspan e il designer Conran (vedi l'Economist di
questa settimana).
Il principe Carlo si piazza dietro il capo della Disney Eisner. Il Papa e'
novantesimo. La lista e' piena di sconosciuti gestori di fondi
d'investimento. Ma i soldi, secondo questa speciale classifica, non sono
necessariamente sinonimo di potere: "Al giorno d'oggi, ne' i soldi nuovi,
ne' quelli vecchi garantiscono un potere reale al di fuori di una piccola
cerchia di impiegati, ne' influenza su alcuno, eccetto gli arrampicatori
sociali". Contano di piu' lo spirito d'iniziativa, il carisma e le idee
nuove. Alcune cose pero' restano sempre uguali: poche le donne, pochissimi
i non bianchi. Bianco, maschio, di mezz'eta' e educato a Oxbridge: e'
l'identikit del successo.
Il 2 novembre Blair incontra Schroeder. E' il primo passo verso un
avvicinamento, sostiene l'Observer, della Gran Bretagna all'Europa. Nei
primi sei mesi del '99 Londra guidera' l'Unione Europea, e Blair cerchera'
di conquistare un posto di maggior prestigio per il suo paese nel
continente. Presto gli inglesi dovranno decidere se entrare nell'Euro, e
contare di piu'. E un'Europa sempre piu' di sinistra spinge il premier ad
adottare una nuova politica.
Tanto per cominciare, i tradizionali rapporti retti dal ministero degli
Esteri non bastano piu'. Occorre un dialogo continuo tra i vari ministeri e
le controparti d'oltremanica. Poi, bisogna rassicurare la Francia,
indispettita dalla nuova vicinanza tra Londra e Bonn. Infine, convincere
gli imprenditori che ben presto dovranno fare i conti in Euro.
C'e' aria di tempesta tra i labouristi del Galles e nel quartier generale
di Londra. Lo scandalo Ron Davies, numero uno del partito a Cardiff e capo
del governo locale, fa temere una sconfitta alle elezioni di maggio. Davies
si e' dimesso la settimana scorsa, dopo essere stato trovato ubriaco in una
stazione di polizia. Poi si e' scoperto che conduceva una doppia vita:
politico di giorno, frequentatore di giri gay e di sesso a pagamento di
notte. Il suo caso andra' in tribunale proprio a ridosso delle elezioni nel
Galles e di quelle europee. Urge allora un cambio ai vertici del partito
locale. C'e' chi pensa che la migliore soluzione sia una donna.
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