Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale



Le nouvel Observateur, 22-28 ottobre

E.B.

 

Un popolo dal naso lungo? "Affari, vita privata, politica: i francesi e le bugie" e’ il titolo del dossier di questa settimana. Il punto di partenza e’ la bugia di Bill Clinton sul sexgate. E’ solo isteria americana? O anche noi dovremmo fare i conti con le nostre menzogne, con quelle dei politici, del vicino di casa, del partner? Un sondaggio rivela che in politica la menzogna piu’ grave e’ quella detta per farsi eleggere, la meno grave e’ quella che copre una relazione sessuale. Ma il fatto e’ che la bugia in politica e’ spesso uno strumento necessario. Mentirono Roosevelt, de Gaulle, i fondatori dell’Europa e Gorbaciov.

Per quarant’anni, Cia e Kgb hanno lottato sul terreno delle bugie, minato di disinformazioni, calunnie, complotti. Nella vita quotidiana i francesi condannano senza appello le bugie, considerando gravissimo mentire ai clienti sulla qualita’ dei prodotti o agli azionisti sul bilancio dell’azienda, mentre e’ tollerata la menzogna, la spacconata che serve a vantarsi presso gli amici. Non manca l’opinione dello psicologo, che difende i piccoli segreti dei bambini, tessendo un elogio di Pinocchio. Senza le bugie sarebbero dei robot. E nei tribunali, a pensarci bene, tutte le parti mentono. La verita’ del verdetto emerge dal confronto delle menzogne. Infine, un primario di oncologia di Parigi, spiega in un’intervista che ormai si dice sempre la verita’ al malato. Ma si mente su una cosa: lo si assicura sempre che potra’ guarire.

La destra francese e’ in crisi. Di consensi e di strategia. La colpa? Va cercata in un’incompatibilita’ che dura da venticinque anni, quella tra il presidente Chirac e il leader del Rpr, Philippe Seguin. Al confronto, tra Mitterrand e Rocard c’era armonia. Un rapporto che nasce nel 1973. Tutti e due si occupano di agricoltura, pestandosi i piedi. Nel 1986 si apre un periodo di buona convivenza. Si mormora addirittura che Seguin sia il delfino segreto di Chirac. Nel 1988 Chirac nomina a capo del Rpr Juppe’, odiato da Seguin.

Da allora, Seguin considera con invidia il rapporto privilegiato, quasi filiale, tra Chirac e Juppe’. Quando nel 1997 Juppe’ si dimette, il presidente non chiama a sostituirlo Seguin, che se la prende. E che dira’: "Chirac preferisce coabitare con Jospin piuttosto che con me". Ora, Chirac deve spartire il potere con i socialisti, ma non si sogna nemmeno di far crescere il rivale. Alle prossime presidenziali Chirac tentera’ un mandato bis. Per Seguin, si tratta di aspettare il momento giusto per spodestare Chirac. Quel che e’ certo, i due dominano la destra francese, e lo dovranno fare insieme ancora per molti anni.

Una rivolta di fine secolo? Il nouvel Obs si occupa delle manifestazioni studentesche di queste settimane in Francia. Lasciando perdere le frange violente, che non fanno parte del movimento e non rivendicano nulla, gli studenti sembrano divisi in due tendenze. La prima, apolitica, rivendica classi meno numerose, la seconda, socialista o di estrema sinistra, vuole piu’ democrazia nel sistema scolastico. Ma entrambe hanno preso coscienza del fatto che nella societa’ liberale di oggi, che mette al centro l’individuo e la sua riuscita o sconfitta, le chances non sono uguali per tutti. Un rifiuto istintivo dell’inuguaglianza, che si riflette anche in uno scontro tra generazioni. Quella degli adulti, che hanno le leve del potere, e quella piu’ giovane, minoritaria e senza i privilegi dello stato sociale.


 

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