Ma l'accusa più perfida viene da una fonte anonima citata da Wired, secondo cui la Microsoft non è più il traguardo più ambito dei giovani ricercatori e degli ingegneri più brillanti: "a un certo punto un colloquio alla Ibm non era più il massimo. Ecco, si ha la sensazione che sta succedendo lo stesso alla Micrososft". Insomma farsi assumere da Gates non è più "da giusti".

Gates sa benissimo che nonostante i miliardi e le quote di mercato il futuro della Microsoft non è assicurato, e comunque le udienze al tribunale federale di Washington glielo ricordano ogni giorno. Si dice abbia lasciato la presidenza della Microsoft al suo vice, lo scorso luglio, proprio per potersi concentrare meglio sulla visione di insieme, sulle grandi strategie, sulla rincorsa di un nuovo sogno high tech.

"Che cosa riporterà a casa dopo il suo vagabondare?", chiedono i redattori di Wired. "Qualche tavoletta divina? Qualche nuovo business plan? Finora la sua acutezza nel campo strategico ha trascinato la sua azienda. E' ancora all'altezza della sua missione?"