Caffe' Europa
 
Editoriale

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Che Guevara al governo in tutta Europa? (pagina 2)

Giancarlo Bosetti

 

 

Perche' tanto parlare di comunismo

Il tema del "radical cheek" e l'ossessione conservatrice per l'estremismo della sinistra torna utile anche per capire il tono e i contenuti della campagna politica di Berlusconi in Italia. Qui pero' l'insistenza sull'argomento anticomunista ha motivi ed effetti molto diversi dalla tradizionale battaglia antisinistra dei conservatori del Centro Europa. E' strano che nessuno ancora se ne sia accorto. La' lo spettro comunista e' fondamentalmente una estremizzazione propagandistica e retorica, piu' o meno efficace, per reagire a una crescita di consensi degli avversari, qui non e' solo questo. E' un tentativo di schiacciare la sinistra sul suo passato, colpendola non solo per le sue debolezze vere o presunte verso il radicalismo comunista, ma per la sua provenienza da una storia comunista. La campagna di Berlusconi puntata in questa direzione e' tuttavia praticabile senza conseguenze catastrofiche e non troppo pericolosa anche perche' e' assai remota l'eventualita' che essa ottenga l'effetto di galvanizzare i nostalgici della vecchia sinistra o di riaprire davvero le ferite del passato. Ma qualche scricchiolio in questa storia manda un suono fesso. Insomma, non corriamo troppi rischi di precipitare nella guerra civile. E va bene. Ne' sembra che tanto parlare di comunismo e anticomunismo sposti di una virgola le questioni aperte tra Rifondazione, i comunisti italiani di Cossutta e la loro convivenza nel governo con tutti gli altri e con Cossiga. E va bene anche questo. Ma c'e' un grandissimo "ma".

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