Da: Massimo Tramonte
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: lunedì 26 settembre 2005 14.34 
                            
                            Oggetto: Rebus 
                            tedesco - Ha vinto l'incertezza 
                            
                            Mi sembra che la maggioranza degli elettori tedeschi 
                            abbia votato contro qualsiasi tentativo di ridurre 
                            ancor più lo stato sociale ed è questo che rende l'idea 
                            della grande coalizione difficile:sarebbe un tradimento 
                            del voto. Massimo Tramonte 
                            
                            Da: Claudio Mellia 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: domenica 25 settembre 2005 
                            19.54 
                            Oggetto: Rebus 
                            tedesco - Ha vinto l'incertezza 
                            
                            Ritengo che la Germania si è politicamente spaccata 
                            sulla base delle ricette indicate dai vari partiti 
                            per fronteggiare la crisi. Nessuna di queste ricette 
                            è stata considerata accettabile. Che faranno i partiti? 
                            cambieranno le ricette? Il dato certo è che i voti 
                            di Lafontaine rappresentano un malessere sociale ed 
                            economico profondo. Si studi nei dettagli l'elettorato 
                            di Lafontaine e si decida poi il da farsi. Claudio 
                            Mellia 
                            
                            Da: Andrea Tagliaferri 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: giovedì 22 settembre 2005 17.14 
                            
                            Oggetto: Il 
                            volto della povertà
                            
                            Ho letto con interesse questo articolo, cercando di 
                            restare il più distaccato possibile dalle mie preferenze 
                            politiche e dai preconcetti che queste possono portare 
                            nel giudizio su un articolo che affronta tanti aspetti 
                            delicati come gli effetti devastanti dell'uragano 
                            Katrina. Ho trovato precise le notizie riportate e 
                            accuratamente disposte per riassumere in poche righe 
                            quanto accaduto. Dopo di che è arrivata la parte più 
                            "politica" che non ho trovato aggressiva come di solito 
                            certa stampa di sinistra o comunque anti-Bush mette 
                            in atto. Le critiche sono state specifiche e mirate 
                            non a Bush in quanto incarnazione del conservatorismo 
                            americano ma alla situazione contingente e ai disagi 
                            che, non possiamo negarlo, sono stati molto più forti 
                            per i neri che non per i bianchi. Io dopo aver visto 
                            le immagini nei tg mi sono quasi astenuto dal giudicare 
                            e assegnare colpe, certo è che non si può sempre soprassedere. 
                            Bello lo stile. Grazie per questo spazio. A.T. 
                            
                            Da: Maria Grazia Meriggi 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: mercoledì 21 settembre 2005 
                            19.09 
                            Oggetto: Rebus 
                            tedesco - Ha vinto l'incertezza 
                            
                            Posso solo esprimere sollievo per l'affermazione della 
                            Linkspartei. Ha canalizzato lo sconcerto per il massacro 
                            sociale a est e l'allarme per il pericolo di naufragio 
                            sociale a ovest finalmente vincolandoli a una prospettiva 
                            di democrazia avanzata e non a un voto a destra o 
                            a un sostegno "di alternanza" ai democristiani (e 
                            la Merkel ci ha messo del suo, con le minacciate politiche 
                            che anche Rusconi definisce ultraliberiste). Credo 
                            che sia l'affermazione di una sinistra non "radicale" 
                            ma di "normali" aspirazioni socialiste, redistributive 
                            ecc. Con il No di sinistra in Francia, anche questo 
                            risultato - soprattutto se i dirigenti della Linkspartei 
                            saranno fedeli alla loro prospettiva di costruzione 
                            organizzativa di lungo periodo - potrebbe contribuire 
                            a mettere seriamente in discussione quelle direttive 
                            europee che di fatto strangolano qualsiasi politica 
                            di sinistra - cioè di intervento nell'economia e con 
                            spesa - dei governi nazionali. Forse un segno che 
                            non "la Germania" ma i lavoratori tedeschi cominciano 
                            a uscire dalla crisi di quella che G. Grass aveva 
                            definito annessione dell'est da parte dell'ovest? 
                            Maria Grazia Meriggi PS: e poi che soddisfazione constatare 
                            che Berlino a distanza di decenni resta sempre la 
                            città odiata da Hitler per la sua irriducibilità alle 
                            destre... 
                            
                            Da: Antonio Marria 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: sabato 10 settembre 2005 11.45 
                            
                            Oggetto: Imprenditoria italiana 
                            
                            Non ho molta fiducia nella imprenditoria italiana. 
                            I suoi quadri si sono formati o nelle sedi dei partiti, 
                            o nelle lobby degli irriducibili, nobili, irascibili 
                            salotti della borghesia ottocentesca, illuminista 
                            e amorale del panorama italiano. Nessuna scuola di 
                            pensiero ma solo raccomandazioni e furbate. Una classe 
                            dirigente, corrotta, corruttibile, gelosa delle proprie 
                            prerogative ha imperversato, rallentando ed ostacolando 
                            un normale sviluppo economico. Facciamola finita, 
                            se non è stato possibile fare emeergere i più capaci 
                            almeno rispettiamo i più onesti! Saluti Antoniio Marra 
                            
                            
                            Da: Piero De Carli 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: martedì 23 agosto 2005 19.34 
                            
                            Oggetto: Magda Szabo 
                            
                            Sto finendo di leggere La porta di Magda Szabo,un 
                            libro capitatomi tra le mani casualmente e non si 
                            può non divorarlo di getto,tra le righe dice tante 
                            verità sull'animo umano,certe volte letta una frase 
                            si rimane per un po a pensare,non so dire di meglio 
                            ma lo consiglio caldamente a chi ama leggere cose 
                            non banali o dei generi di moda Piero De Carli 
                            
                            Da: FdNR 
                            A: redazione@caffeeuropa.it 
                            
                            Data: Oggetto: Magda Szabo 
                            Oggetto: Palazzo 
                            Altieri 
                            
                            Spett.le Redazione, scrivo riguardo all'articolo da 
                            voi ricevuto e - immagino - direttamente pubblicato, 
                            perché non potete certo indagare sulla verità delle 
                            informazioni che vi arrivano. La storia passata non 
                            mi interessa: più o meno è giusta anche la versione 
                            che pubblicate. Però sul presente ho esaurito il grado 
                            di sopportazione che fa parte dell'educazione ricevuta. 
                            Sono una inquilina del palazzo, condomina, ed erede 
                            della famiglia Altieri, che, come avete pubblicato, 
                            si è estinta sì, ma solo nel ramo maschile diretto. 
                            Mi lamento perché per sensazionalismo giornalistico 
                            alla mercé delle banche, i 21 condomini tutt'ora presenti 
                            nel palazzo non vengono mai citati: Come la mia famiglia, 
                            vivo anch'io a Palazzo Altieri, pur non abitando più 
                            negli appartamenti dei miei illustri zii. Nell'insieme 
                            non occupiamo una tanto piccola parte (circa lo 0,85% 
                            del palazzo) e purtroppo ci tocca saldare tutte quelle 
                            spese di manutenzione cui le banche sottopongono queste 
                            ormai antiche mura, senza in cambio apparire, perché 
                            ormai quando si riuniscono loro - le banche - raggiungono 
                            la maggioranza, e noi con gli altri 20 condomini paghiamo… 
                            al buio(!) …. in tutti i sensi. Salatissimo è stato 
                            il conto dei restauri di cui tanto le banche si vantano, 
                            ma non da meno è quanto ci richiedono annualmente 
                            quando hanno il pudore di riunire l'Assemblea condominiale. 
                            Personalmente sono stata anche bersagliata dalle strutture 
                            pubbliche, dove e per le quali lavoro, perché ho osato 
                            cercare di proteggere con un restauro corretto quel 
                            poco che rimaneva di originale sia al momento dei 
                            restauri delle facciate e dei cortili, sia nei numerosi 
                            ambienti condominiali in cui le grandi Banche sono 
                            solo condomine esattamente come me. Adesso ci si avvia 
                            - per esempio - all'ennesimo caso arbitrario di occupazione: 
                            siamo stati cacciati dai cortili (condominiali), perché 
                            una Banca festeggia - non si sa cosa e non si sa con 
                            chi - nei cortili, e li chiude con orrende impalcature 
                            plastificate contro la pioggia. Capisco: di questi 
                            tempi…. Resta però da capire come persone così intelligenti 
                            organizzino feste all'aperto in questa stagione! E 
                            soprattutto chi e che cosa dà loro l'autorità di abusare 
                            di pertinenze dove quella banca non è proprietaria 
                            assoluta ma - come tutti gli altri. Condomina. Senza 
                            parlare poi, di quanto potrà costare in termini strettamente 
                            finanziari un'operazione del genere, che sarebbe di 
                            ben altro impatto pubblico se gli stesi soldi venissero 
                            impegnati in opere di vera beneficenza. Affacciarsi 
                            al cortile per credere: la festa sarà martedì 20! 
                            In tutto questo però… noi (21)… siamo stati invitati 
                            - un solo biglietto valido per due con denuncia del 
                            nome all'ingresso: per entrare in casa mia… devo dire 
                            a QUALCUNO(?) chi entra con me? Per questo anche mi 
                            differenzio ancora una volta: non ho mai condiviso 
                            gli intrighi di potere ma da questi mi trovo a dovermi 
                            difendere. Personalmente ho più volte aperto al pubblico, 
                            con uno sforzo notevole, per mostre, concerti e conferenze, 
                            la sala dell'Archivio Storico della mia famiglia, 
                            la sola piuttosto grande sala del palazzo (uguale 
                            per altro a quella degli Staffieri di proprietà di 
                            un mio zio, oggi affittata ad una delle banche che 
                            tanto generosamente la concede anche a manifestazioni 
                            esterne). Oggi quindi la banca si appresta ad invitare 
                            - per suo stretto interesse - in zona condominale, 
                            senza chiedere alcuna autorizzazione ai Condomini. 
                            Non so se tutto questo interessa la vostra Redazione. 
                            Personalmente sono stufa. Forse siete stati invitati 
                            anche voi? FdNR 
                          
                            
                          
                            
                           
                          Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti 
                            da fare? Scriveteci il vostro punto di vista a
                            redazione@caffeeuropa.it