DA: Gianpaolo Annese
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: giovedì 26 agosto 2004
13.41
Oggetto: Il
disperante bisogno dell'Unione
In riferimento all’articolo di Daniele Castellani
Perelli “Il disperante bisogno dell’Unione”,
ritengo l’ipotesi di una distinzione Usa –
Europa, almeno sul piano dei diritti umani, azzardata
ma assolutamente verosimile. Azzardata perché
rimangono negli occhi le torture francesi in Algeria,
le nefandezze dei Parà italiani in Somalia
(elettrodotti applicati ai testicoli di un prigioniero),
e, perché no, con le debite proporzioni, i
crimini compiuti dai nostri Carabinieri e poliziotti
nelle caserme Diaz e Bolzaneto di Genova ai tempi
del G8. Ma rimane possibile una distinzione nel momento
in cui è sempre più evidente lo sforzo
europeo di riconoscere giuridicamente la tutela della
dignità umana delle vittime di efferatezze,
ma anche degli individui che di questi crimini si
sono macchiati. Vedi i parametri di rispetto della
persona necessari per entrare in Europa (Perelli faceva
riferimento alla Turchia e alla minoranza curda) e
al Tribunale penale internazionale per i crimini di
guerra, fortemente propugnato da gran parte dell’Ue
e al quale gli Usa non hanno aderito. Tralasciando
(ma non troppo) i numerosi riferimenti culturali su
questo tema (Beccaria, Voltaire, Locke, e tanti altri)
è come se la tragica esperienza, tutta europea,
nazifascista e stalinista, e tutte le efferatezze
che ne sono derivate, abbia in qualche modo “immunizzato”
il nostro continente dalla tentazione bellica: è
percepibile, e anche manifesta, una “voglia
di pace” che prescinde dai governi che si alternano
nei vari Stati. E’ vero che ci sono state vicende
ributtanti anche tra gli europei insomma ma esse assumono
un carattere episodico, possono essere intese come
“macchie” su un tessuto sostanzialmente
pulito, laddove l’uso della forza e della violenza
vengono il più delle volte ripudiati come strumenti
di risoluzione dei conflitti.
Gianpaolo Annese – Crispiano (Ta)
DA: Carmina Carfora
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: mercoledì 25 agosto
2004 22.00
Oggetto: Hopper:
gli occhi sull’America.
L'articolo su E. Hopper mi ha coinvolta ed emozionata
e mi ha dato la spinta
necessaria per fare una pazzia: programmare una breve
visita a Londra per
visitare la mostra. E non mi sono pentita affatto
perchè non ne sono stata
delusa, anzi ho ritrovato le stesse atmosfere descritte
nell'articolo,
capito il percorso artistico dell'artista e gustato
fino in fondo la
bellezza straordinaria delle opere.
Grazie di cuore
Carmina Canfora
DA: Paolo Santoro
A: redazione@caffeeuropa.it
Data: giovedì 5 agosto 2004
13.27
Oggetto: Viaggio
nella geopolitica gollista
Gentile Direzione,
grazie per le critiche, aspre ma direi comunque costruttive,
anche a nome dell'autore. In ottobre e' programmata
una serie di incontri-presentazione del libro e sarebbe
piacevole confrontarci.
Segnalateci la Vostra cortese disponibilita'. Bien
sur, l'Italia esiste nel pensiero di de Grossouvre,
tanto che si e' formato un circolo con numerosi aderenti
nelle principali citta', circolo che mantiene contatti
quotidiani e partecipa alle riunioni del direttivo
internazionale dell'Associazione.
Cordiali saluti.
Paolo Santoro,
Delegato per l'Italia e Segretario del Club Italiano
Parigi-Berlino Mosca.
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