"Esiste l'abitudine a rivendicare i propri diritti
e aspettare che sia poi lo Stato a mettere le cose
a posto e realizzare tutto quanto c'² da fare. Quello
che facciamo noi va nella direzione opposta: invece
che aspettare lo Stato, crediamo che i cittadini possano
sollecitare il processo politico della discussione
dei problemi e partecipare attivamente alla fase di
realizzazione". Con queste parole Giovanni Moro spiega
che cosa sia l'attivismo civico, sull'esempio di Cittadinanzattiva
la realtö che ha contribuito a fondare oltre vent'anni
fa. L'idea ² quella che i cittadini partecipino attivamente
al miglioramento della vita pubblica, e di conseguenza
della propria vita, impegnandosi nella promozone e
nella tutela dei diritti dei cittadini. A Moro, che
ha recentemente firmato insieme ad Alessandro Profumo
il libro Plus valori. La responsabilitö sociale
dell'impresa (Baldini&Castoldi) abbiamo chiesto
di aiutarci a capire un po' meglio che cosa sia l'attivismo
civico.
Cittadini attivi, attenti alle dimensioni
pubbliche della vita quotidiana, partecipi delle decisioni
della politica. I punti essenziali delle attivitö
di Cittadinanzattiva sembrano avere molto in comune
con i principi della democrazia deliberativa. E' cosÒ?
Sono cose che hanno qualcosa in comune, ma in realtö
c'² una differenza molto importante. Quello che abbiamo
cercato di sperimentare e che in parte abbiamo realizzato,
² un impegno dei cittadini non solo nel processo di
deliberazione ma anche nelle dinamiche di concreto governo
dei processi sociali. Non ci riferiamo tanto al processo
politico che sfocia negli istituti della democrazia
rappresentativa, e che pu÷ essere di integrato dalla
societö civile come nella tradizione della democrazia
deliberativa, ma, nel pensare e realizzare le nostre
iniziative, guardiamo piuttosto a quello che viene generalmente
chiamato
public policy making. E cosÒ ci rivolgiamo
all'area della formazione di agende di pubblici problemi,
alla pianificazione e alla progettazione di soluzioni,
al processo di soluzione sulle decisione e soprattutto
alla fase della valutazione. La differenza tra quello
che noi facciamo e lidea della democrazia deliberativa
² che Cittadinanzattiva non riguarda la partecipazione
dei cittadini al processo politico tradizionale, quanto
la partecipazione dei cittadini al
policy making
mettendo in campo le loro energie, le loro risorse.
Questo
vuol dire che siete mossi dall'idea di fare concretamente
delle cose, non solo discutere e dibattere.
Direi che sperimentiamo il superamento dell'idea tradizionale
per cui ² lo Stato a fare le cose mentre i cittadini
agiscono nella vita politica sempre in funzione di discorsi,
di opinioni, di consultazioni. Per le organizzazioni
civiche, essere presenti nella vita pubblica non vuol
dire solo proporre i temi di cui poi il potere pubblico
si occuperö, ma significa occuparsene direttamente,
perch³ quello che ci troviamo di fronte ² un problema
di
implementation gap, cio² di messa in opera,
² lÒ che lo stato e il potere pubblico, secondo la nostra
esperienza, incontrano i loro problemi principali. Non
sono le leggi o le istituzioni che mancano, ma la forza
per mettere in opera le decisioni, per difendere i diritti;
oppure manca l'attitudine a prendere sul serio la situazione
dei cittadini. E allora potremmo definire la nostra
attivitö come una lotta politica nata per affermare
la prioritö della condizione del cittadino rispetto
ad altre esigenze.
E in quali atti concreti si traduce questa lotta
politica?
I campi dell'attivismo civico sono molti e diversi tra
loro, vanno dall'ambientalismo alla salute pubblica,
dai trasporti ai servizi finanziari, ma quello che hanno
in comune ² che cercano di intervenire direttamente
nel farsi della politica, non solo di chiedere semplicemente
che qualcuno si occupi delle necessitö dei cittadini,
aspettando poi che ci sia sempre qualcun altro che venga
a risolvere le questioni. Se vuole esempi concreti posso
dire che le nostre iniziative mirano a garantire, ad
esempio, la sicurezza negli ospedali, oppure che i prezzi
dei generi di prima necessitö non salgano oltre determinate
condizioni, oppure cercano di incidere sulle regole
del mercato, sulle sue dinamiche, come ² il caso ad
esempio della nostra attenzione verso la responsabilitö
sociale dell'impresa. Cerchiamo di applicarci, insomma,
in tutte quelle cose per cui alla fine non si rischi
di avere un sistema sociale che si riveli bellissimo
nella teoria ma molto imperfetto e deficitario nella
pratica.
In sostanza, mi sembra di capire, il fulcro
delle sue parole sta nel fatto che i cittadini devono
saper agire e farsi carico di una loro funzione pubblica
e non demandarla sempre allo Stato.
Le esperienze di attivismo civico di tutto il mondo,
non solo la nostra, testimoniano che c'² un significato
e un'implicazione pubblica nel fronteggiare i problemi
pubblici dei cittadini, o di altri soggetti non pubblici,
come ad esempio le imprese, problemi e argomenti che
non possono pið essere considerati terreno di competenza
esclusiva dei governi o della politica. Mentre per÷
in molte culture straniere ² quasi ovvia l'idea che
ogni cittadino possa occuparsi dell'interesse pubblico,
in Italia domina l'opinione che le cose di interesse
pubblico siano monopolio statale.
Se l'attivismo civico esiste in tutto il mondo,
ovviamente avrö anche una realtö europea.
Da tempo il movimento ha la possibilitö di svolgere
attivitö in Europa; due anni fa abbiamo creato un programma
di politica europea che si chiama
Active citizenship
network, che ha lavorato alla dimensione europea
soprattutto come attivitö di networking e che lavora
con cittadini, istituzioni e associazioni che si incontrano
e discuno su problemi che hanno scala continentale.
Abbiamo capito che non c'² pið nessuna speranza fuori
dell'Unione e che l'Ue ² l'ambiente ormai normale e
ovvio in cui sviluppare le attivitö che prima nascevano
solo o prevalentemente a livello nazionale.
Il libro Plus valori, scritto da lei insieme ad Alessandro
Profumo, parla di quanto sia importante la responsabilitö
sociale delle imprese; sostenete che dimostrare di avere
rispetto del mondo circostante, dei diritti umani, dei
lavoratori e dei consumatori ² una pratica e un modo
di pensare che non ² semplicemente eticamente giusto,
ma che nel lungo periodo porterö le imprese che ne accettano
le difficoltö a giocare ruoli da protagonisti nei mercati
del futuro. I codici etici di cui molte grandi aziende
si dotano, rientrano nella definizione di impresa socialmente
responsabile?
Nel cammino della responsabilitö sociale dell'impresa,
c'² stata una fase legata ai cosici etici, ma ² stata
una fase primitiva, che per fortuna ² stata superata.
Si ² capito, infatti, che responsabilitö sociale dell'impresa
vuol dire andare oltre l'idea che l'azienda possa cavarsela
da sola nel definire gli obiettivi di responsabilitö
sociale e nel praticarli. E cosÒ dai codici etici si
² avviata una nuova fase, un superamento della dimensione
autoreferenziale. Quanto alla definizione delle parole
che usiamo dobbiamo avere le idee molto chiare. Non
credo che le imprese facciano responsabilitö sociale
perch³ sono diventate pið buone, anzi, come consumatore
e cittadino, non mi interessa affatto che le imprese
siano pið buone. Quello che mi interessa ² che si comportino
oggettivamente con azioni che siano coerenti con certi
standard di rispetto dei diritti e che contribuiscano
effettivamente al miglioramento della societö. Etica
e responsabilitö sociale sono cose molto distinte che
poco hanno in comune. Il processo di cui si parla nel
libro guarda a situazioni che fino a qualche anno fa
sembravano ovvie e adesso sono diventate insopportabili.
Ad esempio?
Ad esempio il fatto che alcune aziende producano beni
venduti nei paesi occidentali sfruttando il lavoro minorile
e non rispettando i diritti sindacali: prima era una
cosa normale di cui nessuno si occupava, adesso ² invece
una pratica che mette in discussione la stessa reputazione
dell'impresa e che quindi deve essere superata, evitata,
eliminata, perch³ far finta che non esista vuol dire
rischiare di diminuire e peggiorare la propria quota
di partecipazione nel mercato. Oppure, se le banche
o le assicurazioni sono solite mettere clausole vessatorie
nei loro contratti, i consumatori ci fanno caso e scelgono
una banca piuttosto che un'altra, una compagnia piuttosto
che un'altra, anche facendo attenzione a questi dettagli.
Le clausole vessatorie, infatti, inserite in contratti
scritti con caratteri minuscoli non solo fanno parte
di una pratica poco trasparente (e che quindi potrebbe
essere considerata ingiusta), ma allontanano i clienti
dall'azienda e riducono gli affari. La responsabilitö
sociale dell'impresa, quindi, non ² tanto legata all'essere
buoni, quanto al fatto che le condizioni per fare impresa
oggi sono molto diverse dal passato, anche recente,
perch³ alcune cose che si potevano fare prima senza
problemi, adesso possono incidere negativamente sul
mercato.
Link
Il sito di
Cittadinanzattiva
Il
libro
verde della Commissione europea sulla responsabilitö
sociale dell'impresa.
Su Caff³ Europa
Alla
ricerca del manager illuminato
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