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La biblioteca d'Alessandria (no, non quella "di Egitto") e altre virtual libraries

Riccardo Stagliano'

 

Si narra che la biblioteca d'Alessandria (d'Egitto) contenesse 500 milavolumi. La piu' splendida dell'antichita', voluta dal re egiziano Tolomeo Ie ampliata dal figlio Tolomeo II agli inizi del terzo secolo avanti Cristo,conteneva il sapere di un'intera civilta', sino a quando venne distrutta dalle fiamme, nel 47 avanti Cristo. La biblioteca di Alessandria e le altre 59 che fanno parte del Polo regionale piemontese del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) invece contengono gia' 628 mila titoli e, con un accrescimento di circa altri 20mila ogni mese, si collocano al primo posto in Italia per quantita' di catalogazione.

Ma il primato della regione in questo settore e' anche quello di essere stata la prima, nel maggio 1996, a offrire via Internet la possibilita' di "interrogare il catalogo collettivo delle bibliote che piemontesi (OPAC), accedere ai servizi bibliografici, richiedere la circolazione dei documenti o delle riproduzioni, proporre acquisti di nuovi libri", come recita la presentazione online. E l'iniziativa battezzata Librinlinea (http://www.regione.piemonte.it/opac/index.htm) non e'cosa da poco.

Per chi studia o solo per chi ha un interesse da coltivare, niente sa esser piu' defatigante di una serie diinutili spedizioni in biblioteche che non hanno i libri ricercati o che,pur avendoli in catalogo, non li hanno disponibili perche' gia' in prestito ad altri. La virtual library piemontese fornisce al visitatore addirittura l'esatta collocazione all'interno della singola biblioteca, oltre alla disponibilita' per il prestito. Non piu' viaggi a vuoto, quindi. E se l'opera che serve si trova in una biblioteca lontana da casa propria si puo' attivare - via rete - il prestito interbibliotecario. Idem se,dopo aver consultato l'indice nazionale SBN, si vuole richiedere un titolo che sta sugli scaffali di un'altra regione.

"Quello che ci caratterizza e' un sistema di ricerca molto ricco - ci spiega la dottoressa Erica Gai, responsabile del settore Biblioteche della regione Piemonte - dove e' possibile incrociare vari criteri che restituiscono liste di risultati molto mirati". Il vantaggio e' evidente per gli utenti che possono, da casa propria, reperire informazioni su tutta l'offerta libraria della regione. Ma anche a livello di efficienza del sistema i risparmi non sono da meno: il lavoro di un bibliotecario e' messo "in rete" con quello degli altri che potranno riutilizzare la sua prima catalogazione senza dover ricominciare da capo, con costose duplicazioni.

Tanto prezioso quanto pochissimo pubblicizzato e' anche il sito dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle BibliotecheItaliane e per le Informazioni Bibliografiche (http://opac.sbn.it/). Al solito si puo' scoprire, interrogando un database dall'interfaccia intuitiva di circa 4 milioni di opere, dove e' possibile reperire un libro che ci serve (anche se il livello di dettaglio non e' cosi' millimetri cocome quello piemontese). E funziona benissimo.

Certo, manca ancora molto prima di eguagliare le performance dellaNew York Public Library (http://www.nypl.org) che ha ha messo in rete non solo il catalogo ma anche i contenuti digitalizzati e accessibili via Web della stragrande maggioranza dei periodici e delle riviste ospitate nella emeroteca tradizionale.Avete bisogno di rintracciare una bibliografia su un fatto di cronaca degli ultimi anni? Digitate il vostro numero di tessera bibliotecaria (data gratis ai residenti newyorkesi), quindi le parole chiave e potrete sfogliare via Web le pagine dei quotidiani nazionali che si sono occupati del caso.

Perche' da noi no? "Esistono progetti dell'Emilia Romagna di un indice dei periodici con la scansione dei testi - ribatte Gai - , ma il full text e' ancora lontano soprattutto perche' e' difficile vincere i timori commerciali degli editori che hanno paura, consentendo una tale diffusione dei loro testi, di perdere lettori. Gli unici esperimenti volontari come il Progetto Manuzio (http://www.liberliber.it) hanno funzionato solo sui classici, per i quali appunto e' scaduto qualsiasi diritto di utilizzazione economica".

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