| Giuliano Ferrara risponde alle lettere dei lettori, scrivete a: postacuore@caffeeuropa.it
Risposte del 2 ottobre 1998 (pagina 2) Giuliano Ferrara
2) Clinton e la Menzognetta La Menzognetta? In amore? Sublime! Menzognetta di Stato? Diabolicum: chi di menzognetta ferisce di menzognetta perisce: in USA… Caro Ferrara, l'uomo piu' amato e che piu' mi ha amato per 15 anni, o Professore, appassionatissimamente, coltelli e champagne, un grande napoletano geniale, passionalissimo e bruttissimo ma grande coureur des femmes e che sapeva amarle come nessuno, era un grande teorico e studioso della Menzognetta. Mai confessato un piccolo, innocuo tradimento; messo alle strettissime ha finalmente ceduto. Devo dargli ragione e fare mia la sua scienza; quando ha ceduto ho finito all'istante di amarlo! Mai, in amore, metterci sul baratro della verita', a volte cosi' qualunque, cheap, che una menzognetta val bene una messa. Sulla menzognetta di Stato e le sue regole: una mezza legislatura nei Palazzi romani e Clinton si sarebbe attrezzato sulla menzognetta di Stato. Gli e' mancato il "College" giusto e oggi e' nei guai per cose che in Italia ogni capo, Presidente, potente … scagli la prima pietra! E si ricordi, chi di menzognetta non ferisce, di menzognetta perisce! Giuliana Olcese  Mia cara amica, la menzognetta politica ha in sé la sua giustificazione, posto che la si sappia difendere dal nostro amico Starr (altrimenti sono brutte figure a ripetizione). Ma la menzognetta erotica è un clamoroso eccitante solo per chi abbia detto addio, come spero le sia accaduto, all'erotismo del corpo & dell'anima, all'abbinamento di amore & possesso, di croce & delizia. Voglio dire che tutte quelle belle e seduttive bugie, che tanto l'hanno gratificata quando giocava a rincorrersi per i vichi di Napoli con un grand seigneur de l'ésprit (et de la chère), che tanto hanno gratificato ciascuno di noi nei momenti alti e maturi dell'amore liberato dagli impacci della gelosia e del possesso, sono invece ferite sanguinanti, drammi da tre colonne in cronaca, delitto & suicidio per chi dell'erotismo conosce solo la misura aspra e acerba della giovinezza. Achtung!
3) Il lavoro tomba dell'amore Egr. Dott. Giuliano Ferrara, Le vorrei raccontare un rapporto di coppia e le sarei veramente grato se mi fornirebbe un consiglio a proposito. La mia storia inizia esattamente 10 mesi fa', conosco una ragazza di nome Rosa che esce da una relazione di 5 anni. Preciso che io Gaetano uscivo da una relazione durata 6 anni, parlando del piu' e del meno iniziamo a frequentarci fino a metterci insieme. Si sa' che gli inizi sono tutte rose e fiori, ma poi ecco nascere i primi problemi: lei dice di essere insicura, di sentirsi confusa e io cerco di capirla. Poi a me succede di dirle che avrei cercato un lavoro definitivo e non i soliti lavori " arrangiaticci " made in Napoli, le dico che sarei disposto a trasferirmi al Nord e da qui incominciano i veri problemi. Incominciano piano piano a sfumare i miei sogni, ma non perche' non voglia trasferirmi solo che prima di fare una scelta del genere e' giusto giocarsi le ultime carte e poi lasciar tutto definitivamente. A questo punto lei si sente presa in giro, dice che io lo illusa e che adesso il mio lavoro e' diventato un suo problema. Ma come posso farle capire che il lavoro e' tutto per me e che purtroppo certe scelte vanno fatte con la testa non di istinto. Quello che io volevo chiederle ma questo e' vero amore o farei meglio a lasciar perdere? La ringrazio anticipatamente, Gaetano Se ho capito bene, la sua "lei" mette condizioni. Mai accettarle. Sia intransigente. E solo nell'intransigenza e nell'autonomia, sia poi candido e gentile, pieno di affetto e capace di perdonare. In genere si fa il contrario. Si cede, e poi ci si vendica. Lì è il mostro nevrotico dei "rapporti" moderni. |
| Home |Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo |