Speaker:
Buonasera, dunque il viaggio americano del
Presidente del Consiglio Berlusconi che oggi ha incontrato
il Presidente Bush e domani terrà un discorso
davanti al Congresso americano. Molti ovviamente gli
argomenti nell’agenda dei colloqui con Bush, si
è parlato anche dell’Iraq e Berlusconi
ha confermato il ritiro entro l’anno delle truppe.
Servizio.
Speaker: “Silvio Berlusconi è
una persona così ottimista e positiva che il
solo vederlo mi tira su il morale. È un leader
forte, è un uomo di parola e il suo governo ha
dato stabilità all’Italia. È importante
lavorare con un uomo coerente”.
Chi parla è il Presidente degli Stati Uniti.
I due si sono incontrati a Washington di prima mattina,
oggi, colazione alla Casa Bianca, per uno scambio di
vedute. E per l’occasione Gorge W. Bush ha rinviato
di qualche ora la partenza per l’India, una visita
molto importante viste le dimensioni economiche che
il paese asiatico sta assumendo. Primo punto in agenda
l’Iraq. Bush ha condannato la distruzione dei
siti religiosi, ma ora chiede all’autorità
sciite e non solo di decidere la strada da intraprendere.
E sul nostro contingente a Nassirija Berlusconi ha chiarito:
Berlusconi: “Abbiamo annunciato
un piano di progressivo ritiro delle nostre truppe che
dovrebbe concludersi, che si concluderà entro
questo anno”.
Speaker: Alla domanda se l’amministrazione
Bush teme un cambio di governo a Roma, il Presidente
ha risposto tornando su Berlusconi:
“Il nostro non è un rapporto solo politico,
ma strategico, importante per gettare le basi per la
pace. Quando parlo di stabilità, intendo –
ha detto il Presidente degli Stati Uniti – confrontarmi
con un governo che non cambi ogni anno, e Berlusconi
è anche un uomo che rispetta la parola data”.
E il Premier:
Berlusconi: “Comunque continuiamo
in questa direzione convinti come ha detto il Presidente
Bush che soltanto l’unione di tutti gli Stati
democratici possa portare a risolvere i problemi del
mondo”.
Speaker: Bush si è complimentato
di come Torino abbia ospitato i Giochi Olimpici invernali.
“Ne è stata testimone mia moglie”.
E se a Roma Prodi ha commentato la visita americana
come il party di addio organizzato dalla Casa Bianca
per Berlusconi, il Premier ha ribadito: “Pensavo
invece che fosse il funerale del leader dell’Unione”.
(FR)
E domani l’appuntamento a Capitol Hill, Berlusconi
parlerà al Congresso. Prima di lui questo onore
è spettato solo a tre Presidenti del Consiglio
italiani, De Gasperi, Craxi e Andreotti. E l’invito
prescinde dai rapporti personali tra Bush e Berlusconi,
è il riconoscimento dei rapporti tra Roma e Washington.
Speaker: Avete sentito i temi della
campagna elettorale italiana raggiungono anche Washington.
La campagna elettorale di Rutelli oggi parte a bordo
di treno, ed è un Rutelli ottimista. Sentiamo.
Servizio.
Speaker: Francesco Rutelli non crede alla rivolta
di Berlusconi, né all’ipotesi di un pareggio
tra destra e sinistra. “L’Unione avrà
la maggioranza sia alla Camera sia al Senato”
dice salendo sul Marghertita-express, il treno elettorale
che girerà per le stazioni italiane.
Rutelli: “Scegliamo di non essere
solo in televisione, ma in mezzo alle donne e agli uomini,
in mezzo ai problemi del Paese, e anche ai talenti del
Paese, noi non vogliamo dare dell’Italia l’idea
di un Paese che va verso il declino. Ha enormi difficoltà,
il governo Berlusconi ha rimandato indietro il nostro
Paese, ma noi facciamo leva su risposte positive, abbiamo
fiducia, e puntiamo su un Italia che può migliorare.
Questo è la Margherita, questo è l’Ulivo.
(AH)
Servizio.
Speaker: Ecco perché lo hanno ribattezzato
il treno dei talenti, cioè gli assi, le carte
migliori da giocare nella futura squadra di governo
del paese. Con Rutelli e i giornalisti ci sono i dirigenti
della Margherita, ma sul treno, otto vagoni con maxischermo
e sale conferenze saliranno nei prossimi giorni anche
gli altri leader dell’Ulivo e lo stesso Prodi.
Alleati ma in polemica con la Margherita saranno i Socialisti
e i Radicali, uniti nella Rosa nel Pugno che alzano
fra le altre bandiere quella della laicità e
dei diritti civili. Anche Bertinotti ha assicurato in
questo campo il massimo impegno di Rifondazione Comunista.
Intanto la raccolta di firme per presentare le liste
con la Rosa nel Pugno sta andando bene, più di
30 mila quelle raccolte solo nella prima giornata ai
tavoli dove si sono presentati anche i professori e
gli esponenti riformisti usciti dalle file dei Ds.
Speaker: E a proposito di liste il
ministero dell’Interno ha ricusato per confondibilità
17 simboli elettorali fra cui il Movimento sociale-lista
Rauti e i Socialisti-Craxi. I proponenti hanno 48 ore
di tempo dalla notifica per modificare appunto il loro
simbolo. Così sono anche giorni in cui si stanno
chiudendo le candidature all’interno dei partiti,
e sono momenti difficili per tutti i partiti.
Servizio.
Speaker: Il caso Formigoni scuote il centrodestra,
il caso Loiero scuote il centrosinistra. Sono due governatori
ad agitare gli ultimi giorni prima della presentazione
delle liste. Il Presidente della Regione Lombardia ha
deciso, si candiderà con Forza Italia al Senato.
E non ha alcuna intenzione di accettare il no della
Lega e il consiglio di Bossi. “Fossi in lui –
aveva detto il Senatur – rimarrei al Pirellone”.
Ma al Pirellone lui, Formigoni, non ha alcuna intenzione
di restare, e proclama già sorridendo: “Chiamatemi
Senatur Presidente”.
Molto più giù nella penisola, in Calabria,
questa volta è un governatore della Margherita
a gettare scompiglio nel suo partito. Agazio Loiero
non ha mandato giù l’esclusione dei suoi
fedelissimi dalle candidature, e minaccia di presentare
liste autonome nonostante che Rutelli abbia già
dichiarato chiusa la questione.
Ma i mal di pancia non finiscono qui, e coinvolgono
anche un altro governatore. Mugugnano i Ds della Campania
per la candidatura al Senato di Anna Maria Carloni,
moglie del Presidente della Regione Campania Bassolino.
E mugugna Gustavo Selva, ex Presidente dei deputati
di Alleanza Nazionale per il posto in lista toccatogli
in Veneto, che ha deciso di rifiutare. Felicissima Franca
Rame che ha detto sì a Leoluca Orlando e Antonio
Di Pietro e correrà per l’Italia dei valori
al Senato, in Lombardia ed Emilia Romagna, sperando
in un risultato diverso da quello del marito, Dario
Fo, bocciato nelle primarie del centrosinistra per la
scelta del candidato sindaco di Milano. Sta invece pensando
a un passaggio da Forza Italia all’Udeur di Mastella
con annessa candidatura Enrico Ferri, un “inversione
ad U” per l’ex ministro dei centodieci all’ora.
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