(Dopo la notizia di apertura sugli ostacoli posti all’entrata
di Enel nel mercato francese dell’energia)
Speaker: Visti i botti dei giorni
scorsi c’è quasi da meravigliarsi dei toni,
meglio dire dei sottotoni, della campagna elettorale
di oggi.
Servizio.
Speaker: Uniti nella comune fede democristiana,
divisi irrimediabilmente da Vladimir Luxuria. Quello
tra Casini e Mastella è stato per molto tempo
un felice matrimonio politico, poi i due si sono separati,
scegliendo campi avversi, ma rimanendo sempre amici
e continuando a collaborare anche dal più alto
scranno della Camera, Casini come Presidente, Mastella
come suo vice. Ma la dura campagna elettorale in atto
ha fatto litigare anche loro due. La punzecchiatura
è partita dal leader dell’Udc: “Mi
chiedo come farà Prodi a celebrare il matrimonio
tra Luxuria e Mastella”. (AH FR)
Ironia che non è stata gradita dal Segretario
dell’Udeur che ha risposto piccato: “Il
Presidente della Camera eviti di fare il comico, lui
sa bene che tra me e Luxuria anche se stiamo nel centrosinistra
non può esserci alcun matrimonio. Piuttosto mi
chiedo come fa lui a coabitare coi Calderoli e i fascisti”.
(AH)
Dal matrimonio alle coppie di fatto il passo è
breve. E stavolta a polemizzare sono Bertinotti e Boselli.
Il Segretario di Rifondazione non è soddisfatto
sull’intesa nell’Unione sui Pacs, ma dice:
“Meglio ottenere poco che nulla”. La Rosa
nel Pugno lo bacchetta immediatamente, per Boselli in
questo modo finirà per passare nella prossima
legislatura una legge fatta insieme dal centrodestra
e dalla Margherita. Fra matrimoni falliti e unioni complicate
la giornata festiva ha proposto anche un semplice incontro
difficile da realizzare: il faccia-a-faccia televisivo
tra Berlusconi e Prodi. Il leader dell’Unione
continua a porre condizioni che fanno insorgere il portavoce
del Premier. Per Bonaiuti Prodi e i suoi si stanno arrampicando
sugli specchi per evitare il confronto. (AH)
“È il Parlamento attraverso la Commissione
di Vigilanza – dice Bonaiuti – ad aver stabilito
le regole che Prodi non vuol rispettare. Se poi vuole
che anche da noi applichino le norme usate per il confronto
fra Bush e Karry va benissimo”.
Servizio.
Speaker: L’ultimo in ordine di tempo
è quello dell’Italia dei Valori. Antonio
Di Pietro ha atteso fino alle 15, poi ha presentato
il suo simbolo che sarà alleato di Prodi e dell’Unione.
Poco prima erano arrivati Ds e Margherita che correranno
separati al Senato, uniti con il simbolo dell’Ulivo
alla Camera. E così sono 174 i contrassegni presentati,
incredibile a dirsi non è il record: nel ’94
furono più di 300. Molti certo caleranno, certo,
i buontemponi, le liste civetta e di disturbo. Va anche
detto che la maggior parte dei simboli fai-da-te punta
a presentarsi solo in qualche circoscrizione, alla Camera
o al Senato, non certo in tutta Italia. Ma la novità
quest’anno sarà il voto degli italiani
all’estero che eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.
Non tutti i partiti correranno all’estero con
gli stessi simboli. Per Prodi ci saranno solo l’Unione,
l’Udeur di Mastella e l’Italia dei Valori,
solo in Europa. Nel centrodestra, An ha scelto di mettere
nel simbolo il nome non di Fini ma di Mirko Tremaglia,
e vuole candidare Rita Pavone. Ma anche all’estero
si presenterà l’estrema destra, di Alessandra
Mussolina e della Fiamma Tricolore, collegata alla Casa
delle Libertà. Per presentare le liste dei candidati
c’è più tempo, fino al 6 marzo.
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