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Tg 5delle 20.00, 24 febbraio 2006

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TITOLO 1)
Giudici all’attacco di premier e governo. Ciampi: “Imparzialità”

TITOLO 2)
Berlusconi presenta il programma: “Così rilanceremo l’italia”

TITOLO 3)
I Ds decidono i candidati. Duello tv, Prodi: “Non ci sto”

1)
(Subito dopo una notizia di apertura, lo speaker riprende, ndr)
Speaker:
Dicevamo di una intensissima giornata politica incentrata però anche su un rinfiammarsi dello scontro attorno ai temi della giustizia.
Servizio.
Speaker
: Fra i magistrati e la Casa della Libertà la tensione è arrivata alle stelle, nonostante gli appelli alla pacatezza lanciati alle Toghe dal Presidente del Csm e la tirata delle orecchie dello stesso Presidente della Repubblica. Il campo di battaglia è stato un cinema romano dove si sono aperti i lavori del Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati. Qui sono partite le bordate in direzione di Berlusconi, che ieri aveva accusato i Pm che indagano sulla scalata Antonveneta di aver fatto un intervento indebito che ha portato una nostra banca in mani straniere. Dal palco il primo affondo è partito dal Presidente della Anm, Riviezzo. (IR)
Riviezzo:
“Assistiamo ormai quotidianamente ad attacchi indiscriminati, accuse immotivate, espresse talora con toni ingiuriosi verso la categoria dei magistrati e singoli”.
Speaker: Ma è lontano dalle telecamere che è arrivato l’attacco più duro e più sorprendente, quello del primo Presidente della Corte di Cassazione Marvulli: “Le accuse di Berlusconi – ha detto – sono deliranti”. (AH AL)
Da Milano gli ha fatto eco il Procuratore-capo Manlio Minale, che ha definito ingiustificate, immotivate e denigratorie le accuse di Berlusconi. Parole equivalenti a benzina sul fuoco, e infatti immediata è divampata anche la polemica politica, con il centrosinistra schierato dalla parte dei magistrati.
Fassino: “La forza di un sistema democratico sta nel riconoscere e rispettare l’imparzialità, l’autonomia, l’indipendenza di chi amministra la giustizia. Quello che non è avvenuto in questi anni è proprio questo”.
Servizio: Immediata la controffensiva del centrodestra, che ha preso di mira soprattutto le accuse di Marvulli. “È gravissimo – ha dichiarato il portavoce di Berlusconi Bonaiuti – che il primo Presidente della Corte di Cassazione arrivi al punto di pronunciare pubblicamente frasi denigratorie nei confronti del Presidente del Consiglio nel momento più delicato di una campagna elettorale”.
E l’esponente di Forza Italia, Niccolo Ghedini, ha rincarato la dose:
Ghedini: “Il Presidente del Consiglio ha detto cose del tutto condivisibili, gravissima invece è l’affermazione del Presidente della Cassazione Marvulli, osservazione che ben testimonia quale sia l’animo della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi. (AH)
Speaker: La furibonda battaglia fra una parte delle Toghe e il centrodestra si è scatenata nonostante gli autorevoli richiamigiunti ai magistrati, dal vicepresidente del Csm Rognoni che ha invitato a rispondere con pacatezza agli attacchi, ma soprattutto da parte di Ciampi, presente questa mattina all’inaugurazione del Congresso dell’Anm. Non ha parlato dalla tribuna il Presidente ma incontrando i vertici del Sindacato delle Toghe li ha esortati non solo ad essere ma ad apparire imparziali, e a non assumere atteggiamenti che possano apparire come non equidistanti.

2)
Speaker:
E Silvio Berlusconi ha presentato poco fa il programma della Casa delle Libertà.
Servizio.
Speaker
: Eccolo il programma della Casa delle Libertà. Lo mostra Berlusconi al termine della conferenza stampa di presentazione e qualcuno gli chiede se sono le tavole di Mosè.
Berlusconi: “Avete parlato di Mosè? Mi paragono anche a Mosè allora”
Speaker: È l’unica battuta che stavolta Berlusconi si concede, concentrato invece ad elencare ciò che è già stato fatto dal suo governo e gli obiettivi che su quel solco si propone di raggiungere in caso di vittoria alle elezioni, programma che – conferma il premier – è stato sottoscritto da tutti gli alleati.
Berlusconi: “Io credo che davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo grande lavoro, che ha modernizzato il nostro impianto di leggi e che ci consente, avendo fatto tutto ciò, di poter continuare nell’attuazione di queste riforme ma anche di poter garantire che le cose che poi annunciamo in questo programma si fondino sulla credibilità di chi ha promesso ha mantenuto e facendo nuove promesse può dare garanzia di poterle mantenere”. (FR IR)
Speaker: La lista delle cose da fare contenuta in un documento di circa 20 pagine che si articola in 10 punti: in primo piano la famiglia, quella fondata sul matrimonio – sottolinea il premier – per cui sono confermati il bonus per il bebè fino a sei mesi di età e aiuti per le giovani coppie in cerca di casa. Grande attenzione al sud, poi il fisco con l’introduzione del quoziente familiare, mentre per giovani e anziani è prevista una sorta di forfait che potrebbe essere del 5%. Poi l’assetto della Sanità, la riforma della 180, e la riforma della Giustizia per arrivare – dice – alla separazione delle carriere tra Pm e giudice.
Berlusconi: “Dovrà esserci un Consiglio Superiore della Magistratura assolutamente diverso, per due carriere diverse, non ci dovrà essere il “tu” fra il giudice e il Pm, il Pm che vogliamo chiamare ‘avvocato dell’accusa’, dovrà chiedere l’appuntamento al giudice ed entrare da lui con le stesse modalità con cui oggi il giudice riceve gli avvocati della difesa, prenotando l’appuntamento, bussando alla porta ed entrando con il cappello in mano”.
Servizio: E poi l’ambiente, la sicurezza, la scuola, le infrastrutture, quindi annuncia che: nero su bianco sul programma è scritto che Silvio Berlusconi è il capo unico della coalizione.

3)
Speaker:
Vediamo adesso l’altro versante, il centrosinistra. È stata soprattutto la giornata dei Ds.
Servizio.
Speaker:
Un programma l’Unione l’ha già presentato. In queste ore tutti i partiti sono impegnati nel definire le liste elettorali. Nella Direzione Ds per tutto il giorno un confronto acceso, perché il Segretario Fassino ha imposto un massiccio turn-over, e molti alla fine saranno gli esclusi.
Giornalista: C’è qualche malumore?
D’Alema: “Sempre in questi casi. Però mi pare che sia stato fatto un grande lavoro e penso che ci sarà un altissimo consenso. Siamo un partito democratico, tra noi discutiamo e quando si discute ci sono diverse opinioni.
(IR)
Speaker: Alla fine il puzzle è quasi completo, resta da risolvere, a quanto pare, solo il nodo della Campania. Ma più in generale per l’Unione pesa il no alle liste civiche. Da Trieste Riccardo Illy commenta: “Peccato! Si vede che i componenti dell’Unione sono sicuri di vincere. In bocca al lupo”.
Romano Prodi ha invece un altro problema: il confronto tv con Silvio Berlusconi. Il Presidente della Rai Petruccioli ha elencato le date previste per il faccia-a-faccia: il lunedì in prima serata su Rai 1, il 13 marzo e il 3 aprile; ogni mercoledì dal 15 al 29 marzo incroceranno le lame gli altri leader della coalizione. Ma Prodi non ci sta. “Non è la Rai che decide, il faccia-a-faccia si fa solo con regole comuni, stabilite assieme. E non ci può essere in ogni caso un supplemento, con una successiva conferenza stampa del solo Berlusconi”. E sul faccia-a-faccia gli alleati sostengono Prodi.
D’Alema: “La faccia è quella di Prodi, quindi è lui che deve dire con chiarezza a quali condizioni si deve fare e mi pare che lo abbia detto con chiarezza”.
Boselli: “Prodi fa benissimo a chiedere regole perché in tutti questi mesi le regole non ci sono state. Il capo del governo ha dilagato sulle televisioni pubbliche e private. Senza regole le elezioni diventano davvero… rischiano di diventare qualcosa di poco serio”. (IR)
Speaker: Si riempiono una dopo l’altra le caselle con i simboli delle liste elettorali, con i Pensionati di Prodi, quelli guidati da Carlo Fattuzzo, che hanno messo a segno il loro simbolo prima che al Viminale arrivasse l’altra costola degli ultrasessantenni, quelli che appoggiano Silvio Berlusconi. Ma c’è tempo fino a domenica e in arrivo ci sono anche i simboli di Verdi e Comunisti Italiani, soli alla Camera ma insieme al Senato. E il logo nuovo di zecca del partito di Bertinotti, che punta su Rifondazione con la scritta in bella evidenza e restringe il suo aggettivo “comunista”. Nella quarta casella entrerà la Democrazia Cristiana di Rotondi e De Michelis, entrati in mattinata a Palazzo Chigi, li vedete, ancora pieni di dubbi e usciti poco dopo con le idee chiare e l’accordo in tasca: correranno con la Casa delle Libertà. Ad appoggiarli ci sarà anche una new entry nella politica italiana, l’erede di casa Savoia, quell’Emanuele Filiberto che rimanda ogni velleità di candidatura per sostenere la Dc di Rotondi, con cui si trova in piena sintonia, dice.
Emanuele Filiberto di Savoia: “Io non mi candido come ho sempre detto però candido i miei valori”.
Giornalista: “Quali sono questi valori?”
Emanuele Filiberto di Savoia: “Questi valori sono soprattutto i valori della famiglia, l’assistenza ai giovani, l’assistenza agli anziani. Oggi ho deciso di partecipare con l’onorevole Rotondi della Democrazia Cristiana perché ha concretamente ascoltato e appoggiato i miei valori e le mie idee.
Servizio.
Speaker:
Simboli e ritocchi a parte, è proprio il toto-candidatura, per il quale c’è tempo fino al 6 marzo a movimentare in queste ore le manovre dei partiti che stanno già completando le liste. L’ultimo colpo l’ha messo a segno Gianfranco Fini, che ai Ds che candidano il pm di mani pulite D’Ambrosio, risponde con l’avvocato difensore del processo del secolo, quello a Giulio Andreotti, l’ormai popolarissima, persino nelle parodie televisive, Giulia Buongiorno. Spuntano nomi nuovi anche nella Rosa nel Pugno che fa il pieno di artisti e intellettuali, come il regista Marco Belloccio, mentre in Calabria nella lista dei Ds comparirà il nome di Calipari, quello di Rosa, la vedova dell’agente del Sismi ucciso in Iraq mentre liberava la giornalista Giuliana Sgrena.

 

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