TITOLO 1)
Giudici all’attacco di premier e governo.
Ciampi: “Imparzialità”
TITOLO 2)
Berlusconi presenta il programma: “Così
rilanceremo l’italia”
TITOLO 3)
I Ds decidono i candidati. Duello tv, Prodi: “Non
ci sto”
1)
(Subito dopo una notizia di apertura, lo speaker riprende,
ndr)
Speaker: Dicevamo di una intensissima giornata
politica incentrata però anche su un rinfiammarsi
dello scontro attorno ai temi della giustizia.
Servizio.
Speaker: Fra i magistrati e la Casa della Libertà
la tensione è arrivata alle stelle, nonostante
gli appelli alla pacatezza lanciati alle Toghe dal Presidente
del Csm e la tirata delle orecchie dello stesso Presidente
della Repubblica. Il campo di battaglia è stato
un cinema romano dove si sono aperti i lavori del Congresso
dell’Associazione Nazionale Magistrati. Qui sono
partite le bordate in direzione di Berlusconi, che ieri
aveva accusato i Pm che indagano sulla scalata Antonveneta
di aver fatto un intervento indebito che ha portato
una nostra banca in mani straniere. Dal palco il primo
affondo è partito dal Presidente della Anm, Riviezzo.
(IR)
Riviezzo: “Assistiamo ormai quotidianamente
ad attacchi indiscriminati, accuse immotivate, espresse
talora con toni ingiuriosi verso la categoria dei magistrati
e singoli”.
Speaker: Ma è lontano dalle
telecamere che è arrivato l’attacco più
duro e più sorprendente, quello del primo Presidente
della Corte di Cassazione Marvulli: “Le accuse
di Berlusconi – ha detto – sono deliranti”.
(AH AL)
Da Milano gli ha fatto eco il Procuratore-capo Manlio
Minale, che ha definito ingiustificate, immotivate e
denigratorie le accuse di Berlusconi. Parole equivalenti
a benzina sul fuoco, e infatti immediata è divampata
anche la polemica politica, con il centrosinistra schierato
dalla parte dei magistrati.
Fassino: “La forza di un sistema
democratico sta nel riconoscere e rispettare l’imparzialità,
l’autonomia, l’indipendenza di chi amministra
la giustizia. Quello che non è avvenuto in questi
anni è proprio questo”.
Servizio: Immediata la controffensiva
del centrodestra, che ha preso di mira soprattutto le
accuse di Marvulli. “È gravissimo –
ha dichiarato il portavoce di Berlusconi Bonaiuti –
che il primo Presidente della Corte di Cassazione arrivi
al punto di pronunciare pubblicamente frasi denigratorie
nei confronti del Presidente del Consiglio nel momento
più delicato di una campagna elettorale”.
E l’esponente di Forza Italia, Niccolo Ghedini,
ha rincarato la dose:
Ghedini: “Il Presidente del Consiglio
ha detto cose del tutto condivisibili, gravissima invece
è l’affermazione del Presidente della Cassazione
Marvulli, osservazione che ben testimonia quale sia
l’animo della magistratura nei confronti di Silvio
Berlusconi. (AH)
Speaker: La furibonda battaglia fra
una parte delle Toghe e il centrodestra si è
scatenata nonostante gli autorevoli richiamigiunti ai
magistrati, dal vicepresidente del Csm Rognoni che ha
invitato a rispondere con pacatezza agli attacchi, ma
soprattutto da parte di Ciampi, presente questa mattina
all’inaugurazione del Congresso dell’Anm.
Non ha parlato dalla tribuna il Presidente ma incontrando
i vertici del Sindacato delle Toghe li ha esortati non
solo ad essere ma ad apparire imparziali, e a non assumere
atteggiamenti che possano apparire come non equidistanti.
2)
Speaker: E Silvio Berlusconi ha presentato
poco fa il programma della Casa delle Libertà.
Servizio.
Speaker: Eccolo il programma della Casa delle
Libertà. Lo mostra Berlusconi al termine della
conferenza stampa di presentazione e qualcuno gli chiede
se sono le tavole di Mosè.
Berlusconi: “Avete parlato di
Mosè? Mi paragono anche a Mosè allora”
Speaker: È l’unica battuta
che stavolta Berlusconi si concede, concentrato invece
ad elencare ciò che è già stato
fatto dal suo governo e gli obiettivi che su quel solco
si propone di raggiungere in caso di vittoria alle elezioni,
programma che – conferma il premier – è
stato sottoscritto da tutti gli alleati.
Berlusconi: “Io credo che davvero
dobbiamo essere orgogliosi di questo grande lavoro,
che ha modernizzato il nostro impianto di leggi e che
ci consente, avendo fatto tutto ciò, di poter
continuare nell’attuazione di queste riforme ma
anche di poter garantire che le cose che poi annunciamo
in questo programma si fondino sulla credibilità
di chi ha promesso ha mantenuto e facendo nuove promesse
può dare garanzia di poterle mantenere”.
(FR IR)
Speaker: La lista delle cose da fare
contenuta in un documento di circa 20 pagine che si
articola in 10 punti: in primo piano la famiglia, quella
fondata sul matrimonio – sottolinea il premier
– per cui sono confermati il bonus per il bebè
fino a sei mesi di età e aiuti per le giovani
coppie in cerca di casa. Grande attenzione al sud, poi
il fisco con l’introduzione del quoziente familiare,
mentre per giovani e anziani è prevista una sorta
di forfait che potrebbe essere del 5%. Poi l’assetto
della Sanità, la riforma della 180, e la riforma
della Giustizia per arrivare – dice – alla
separazione delle carriere tra Pm e giudice.
Berlusconi: “Dovrà esserci
un Consiglio Superiore della Magistratura assolutamente
diverso, per due carriere diverse, non ci dovrà
essere il “tu” fra il giudice e il Pm, il
Pm che vogliamo chiamare ‘avvocato dell’accusa’,
dovrà chiedere l’appuntamento al giudice
ed entrare da lui con le stesse modalità con
cui oggi il giudice riceve gli avvocati della difesa,
prenotando l’appuntamento, bussando alla porta
ed entrando con il cappello in mano”.
Servizio: E poi l’ambiente, la
sicurezza, la scuola, le infrastrutture, quindi annuncia
che: nero su bianco sul programma è scritto che
Silvio Berlusconi è il capo unico della coalizione.
3)
Speaker: Vediamo adesso l’altro versante,
il centrosinistra. È stata soprattutto la giornata
dei Ds.
Servizio.
Speaker: Un programma l’Unione l’ha
già presentato. In queste ore tutti i partiti
sono impegnati nel definire le liste elettorali. Nella
Direzione Ds per tutto il giorno un confronto acceso,
perché il Segretario Fassino ha imposto un massiccio
turn-over, e molti alla fine saranno gli esclusi.
Giornalista: C’è qualche
malumore?
D’Alema: “Sempre in questi
casi. Però mi pare che sia stato fatto un grande
lavoro e penso che ci sarà un altissimo consenso.
Siamo un partito democratico, tra noi discutiamo e quando
si discute ci sono diverse opinioni.
(IR)
Speaker: Alla fine il puzzle è
quasi completo, resta da risolvere, a quanto pare, solo
il nodo della Campania. Ma più in generale per
l’Unione pesa il no alle liste civiche. Da Trieste
Riccardo Illy commenta: “Peccato! Si vede che
i componenti dell’Unione sono sicuri di vincere.
In bocca al lupo”.
Romano Prodi ha invece un altro problema: il confronto
tv con Silvio Berlusconi. Il Presidente della Rai Petruccioli
ha elencato le date previste per il faccia-a-faccia:
il lunedì in prima serata su Rai 1, il 13 marzo
e il 3 aprile; ogni mercoledì dal 15 al 29 marzo
incroceranno le lame gli altri leader della coalizione.
Ma Prodi non ci sta. “Non è la Rai che
decide, il faccia-a-faccia si fa solo con regole comuni,
stabilite assieme. E non ci può essere in ogni
caso un supplemento, con una successiva conferenza stampa
del solo Berlusconi”. E sul faccia-a-faccia gli
alleati sostengono Prodi.
D’Alema: “La faccia è
quella di Prodi, quindi è lui che deve dire con
chiarezza a quali condizioni si deve fare e mi pare
che lo abbia detto con chiarezza”.
Boselli: “Prodi fa benissimo
a chiedere regole perché in tutti questi mesi
le regole non ci sono state. Il capo del governo ha
dilagato sulle televisioni pubbliche e private. Senza
regole le elezioni diventano davvero… rischiano
di diventare qualcosa di poco serio”. (IR)
Speaker: Si riempiono una dopo l’altra
le caselle con i simboli delle liste elettorali, con
i Pensionati di Prodi, quelli guidati da Carlo Fattuzzo,
che hanno messo a segno il loro simbolo prima che al
Viminale arrivasse l’altra costola degli ultrasessantenni,
quelli che appoggiano Silvio Berlusconi. Ma c’è
tempo fino a domenica e in arrivo ci sono anche i simboli
di Verdi e Comunisti Italiani, soli alla Camera ma insieme
al Senato. E il logo nuovo di zecca del partito di Bertinotti,
che punta su Rifondazione con la scritta in bella evidenza
e restringe il suo aggettivo “comunista”.
Nella quarta casella entrerà la Democrazia Cristiana
di Rotondi e De Michelis, entrati in mattinata a Palazzo
Chigi, li vedete, ancora pieni di dubbi e usciti poco
dopo con le idee chiare e l’accordo in tasca:
correranno con la Casa delle Libertà. Ad appoggiarli
ci sarà anche una new entry nella politica italiana,
l’erede di casa Savoia, quell’Emanuele Filiberto
che rimanda ogni velleità di candidatura per
sostenere la Dc di Rotondi, con cui si trova in piena
sintonia, dice.
Emanuele Filiberto di Savoia: “Io
non mi candido come ho sempre detto però candido
i miei valori”.
Giornalista: “Quali sono questi
valori?”
Emanuele Filiberto di Savoia: “Questi
valori sono soprattutto i valori della famiglia, l’assistenza
ai giovani, l’assistenza agli anziani. Oggi ho
deciso di partecipare con l’onorevole Rotondi
della Democrazia Cristiana perché ha concretamente
ascoltato e appoggiato i miei valori e le mie idee.
Servizio.
Speaker: Simboli e ritocchi a parte, è
proprio il toto-candidatura, per il quale c’è
tempo fino al 6 marzo a movimentare in queste ore le
manovre dei partiti che stanno già completando
le liste. L’ultimo colpo l’ha messo a segno
Gianfranco Fini, che ai Ds che candidano il pm di mani
pulite D’Ambrosio, risponde con l’avvocato
difensore del processo del secolo, quello a Giulio Andreotti,
l’ormai popolarissima, persino nelle parodie televisive,
Giulia Buongiorno. Spuntano nomi nuovi anche nella Rosa
nel Pugno che fa il pieno di artisti e intellettuali,
come il regista Marco Belloccio, mentre in Calabria
nella lista dei Ds comparirà il nome di Calipari,
quello di Rosa, la vedova dell’agente del Sismi
ucciso in Iraq mentre liberava la giornalista Giuliana
Sgrena.
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