(Così il tg5 riprende un titolo dall’apertura
sulla sfida tv tra Prodi e Berlusconi e il tema dei
candidati del centrosinistra, ndr)
Speaker: E adesso torniamo alla politica,
e non hai temi dei rapporti con l’Islam anche
se c’è uno strascico, perché poco
fa c’è la reazione del ministro Castelli
alle parole di Fini che abbiamo ascoltato prima, e Castelli
le definisce inaccettabili, tanto più perché
espresse nella sede formale del Parlamento. Vedremo.
Invece adesso parliamo di altri temi politici più
strettamente, anzi molto strettamente legati alla campagna
elettorale.
E’ arrivata oggi come un fulmine a ciel sereno
una proposta di Romano Prodi
Servizio.
Speaker: “Sì alla sfida televisiva
con Berlusconi, arbitro Fede”. L’annuncio
di Prodi in serata ma con alcune condizioni che in verità
sembrano accentuare il paradosso della proposta.
“Sì - dice Prodi - alla sfida tv con il
premier e con le altre due punte, Fini e Casini, ma
sulle Reti Fininvest, con Emilio Fede come arbitro,
con regole all’americana - continua il professore
- duello stile Bush-Kerry”. Ma non basta. In aggiunta
Prodi chiede a Berlusconi di rinunciare alla conferenza
stampa finale del Presidente del Consiglio che la Commissione
di vigilanza ha previsto sulle reti Rai. Questa la proposta.
Per ora c’è il commento di Emilio Fede.
Fede: “Può anche essere
una trovata, quella di Prodi, può, maratoneta,
io dico questa volta corsa ad ostacoli, non per quanto
mi riguarda e io lo ringrazio per la fiducia [smorfia]
soltanto perché lui chiede le tre punte, e Berlusconi
dice: ‘Quali tre punte?’. Faccia a faccia,
quindi Berlusconi-Prodi”.
Servizio.
Speaker: Oltre le sfide tv, nel centrosinistra
ci sono problemi ancora da risolvere su candidati e
programma. Torna l’indesiderato di Rifondazione.
Sembrava essersi liberato definitivamente di lui Bertinotti,
di Marco Ferrando, e invece la partita per lui non è
ancora finita. La battaglia continuerà fino al
6 marzo, giorno di chiusura delle liste. Combatte Ferrando
per il suo seggio al Senato, capolista di Rifondazione
in Abruzzo, e non intende mollare, anche se per Rifondazione
il caso Ferrando è già chiuso.
Non aveva firmato inizialmente il programma dell’Unione
la Rosa nel Pugno. Oggi nel vertice con Prodi Pannella
e Boselli hanno ufficializzato la loro firma sotto un
programma che però non ha incluso nessuna delle
loro proposte. “Problema aggirato, la Rosa nel
Pugno avrà mano libera per poter affermare le
proprie specificità - dice Boselli - questo è
il punto qualificante dell’accordo di oggi”.
Tradotto: le Unioni di fatto, il No alla scuola privata
e altri punti importanti per Radicali e Socialisti dell’Unione
potranno restare una bandiera politica senza incontrare
più ostacoli del centrosinistra.
Speaker: “Prodi sta cercando
di scappare, i confronti tra Berlusconi e lui sono stati
decisi dalla Commissione di Vigilanza e quindi dal Parlamento,
così come la conferenza stampa finale del Presidente
del Consiglio”. Questa è la replica alla
proposta di Prodi del Sottosegretario alla Presidenza
Paolo Buonaiuti. (AH FR senza replica)
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