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Berlusconi: “No a scontro tra civiltà”.
Veltroni: “Dialogo”.
Speaker: Tutto all’insegna della
disponibilità e del rispetto reciproco del dialogo
con l’Islam ma anche con le altre religioni il
dibattito politico in Italia e con diverse manifestazioni
sia del centrodestra che del centrosinistra. Da segnalare
una importante intervista ad Al Jaziira del premier
Berlusconi, ma anche altre iniziative. Però c’è
anche qualcuno che solleva voci critiche, e dice: “va
bene il dialogo, va bene la disponibilità, ma
non possono essere a senso unico, ci vuole reciprocità”.
Vediamo.
Servizio.
Berlusconi: “I nostri contatti hanno
avuto numerosi contatti con il governo libico, io personalmente
ho parlato a lungo con il leader Gheddafi, e mi ha assicurato
la difesa dell’incolumità dei nostri cittadini,
del personale del nostro consolato, quindi tra i due
Paesi non si è verificato e non c’è
ancora anche oggi nessun problema”. (IR)
Speaker: “È necessario
evitare ogni scontro di civiltà attraverso il
dialogo fra cultura e religioni diverse”. Questo
il messaggio lanciato al mondo arabo da Silvio Berlusconi,
nel corso di un’intervista alla tv Al Jazira,
che andrà in onda stasera. L’emittente
ha rivolto una serie di domande al premier sul caso
Calderoli, sui rapporti col mondo arabo e sulla questione
palestinese. Il premier ribadisce che è essenziale
un rapporto di amicizia fra l’Italia e il mondo
arabo, nel rispetto reciproco. In questo quadro si colloca
anche il sostegno dell’Italia all’ingresso
della Turchia, paese musulmano, nell’Unione europea.
“Occorre - ha concluso Berlusconi - uno sforzo
unitario per combattere insieme agli arabi moderati
il fanatismo e il terrorismo, lavorare insieme perché
la democrazia faccia passi in avanti”. Solo la
democrazia per il capo del governo può dare benessere
ai popoli.
Sui fatti di Bengasi domani mattina i ministri Fini
e Pisanu riferiranno in commissione al Senato. E anche
se il caso politico all’interno della CdL è
chiuso con le dimissioni di Calderoli e la permanenza
della Lega nella maggioranza, rimane aperto il problema
di quale risposta dare all’offensiva del fondamentalismo
islamico. Oggi sull’argomento hanno fatto sentire
la loro voce i presidenti di Camera e Senato. Per Casini
“Calderoli, seppur in forme sbagliate, ha sollevato
un problema vero: la necessità di chiedere tutela
e reciprocità di condizioni nei confronti di
cristiani”.
Pera è andato più in là, dicendo
senza mezzi termini che “non dobbiamo chiedere
scusa a fanatici e terroristi. Se ci genuflettiamo -
il convincimento del presidente del Senato - abbiamo
perso”. E ha preannunciato per i prossimi giorni
un appello in difesa dei valori dell’occidente.
Servizio.
Speaker: “Abbiamo bisogno di alimentare
tutte le occasioni abbandonando la costante ricerca
di un nemico, dobbiamo rilanciare il rispetto e il dialogo”.
Lo ha detto il sindaco di Roma Veltroni al termine di
un incontro con gli ambasciatori dei Paesi della Lega
araba, organizzato in Campodoglio in seguito ai drammatici
fatti di Bengasi.
“Roma ha sempre avuto una vocazione di pace e
dialogo - ha spiegato Veltroni - e in un momento difficile
come questo, è più che mai impegnata a
sviluppare occasioni di conoscenza reciproca e a rifiutare
l’idea della guerra di civiltà”.
“E i fatti di questi giorni - ha commentato Veltroni
- non hanno compromesso l’immagine dell’Italia”.
E sia l’incontro di oggi che la visita di Fini
alla moschea sono considerati gesti che vanno nella
direzione del dialogo e del rispetto delle diverse identità.
Quanto alla necessità di maggiore tutela dell’identità
cristiana, Veltroni risponde così:
Veltroni: “Io, in questo momento,
credo che sia giusto sostenere che identità e
dialogo non sono due parole in contrasto tra di loro.
E il giorno in cui ciascuno dovesse chiudersi e tirare
su i ponti levatoi e rinserrarsi nella sua identità,
considerando tutte le altre identità nemiche,
non sarebbe un buon giorno per l’umanità.
Bisogna ottenere il rispetto reciproco, bisogna saper
garantire il rispetto.
Servizio.
Speaker: La sinistra più radicale è
di tutt’altro avviso, contrapporre una identità
cristiana come ha auspicato il presidente del Senato
secondo i Verdi e i Comunisti Italiani non fa che esasperare
lo scontro di civiltà. Francesco Rutelli invece
boccia come intollerabili le ripetute minacce verso
fedeli e religiosi cristiani tanto quanto le offese
blasfeme all’Islam. E il leader dell’Unione
Prodi stigmatizza con forza le bandiere di Israele bruciate
durante la manifestazione per la Palestina, “ma
non si possono mettere sullo stesso piano - dice - degli
atteggiamenti del ministro per le Riforme”.
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