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Tg 5delle 20.00, 20 febbraio 2006

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(Dopo il servizio dedicato all’appello del Papa alla pace e al dialogo tra i popoli, ndr)
Speaker:
Sapete, tutto questo ha anche risvolti politici in chiave interna, di questo e dei timori di possibili ritorsioni contro il nostro Paese ha parlato poco fa il premier Berlusconi, ma oggi si è riunito anche il Consiglio federale della Lega. (OM IX FR)
Servizio: L’Italia nel mirino della protesta islamica? Berlusconi dice “No, assolutamente no, credo che il comportamento del governo sia tale da poter escludere il fatto che il nostro Paese diventi un bersaglio-simbolo”. Silvio Berlusconi esclude dunque che le vicende di questi giorni possano avere conseguenze nei rapporti tra l’Italia e il mondo islamico e parla della necessità del dialogo.
Berlusconi: “Auspico che veramente possano sempre vincere coloro che nei vari settori, nelle varie religioni, sono moderati e quindi capiscono che soltanto collaborando, soltanto dialogando gli uni con gli altri si può trovare una soluzione a quello che oggi sembra essere un problema che invece secondo me può anche in futuro non essere un problema, ma anche essere una fonte di maggiore libertà, una fonte di maggiore benessere per tutti”.
Servizio: Il Premier al termine della cerimonia per le celebrazioni dei Patti Lateranensi all’ambasciata italiana presso la Santa Sede, alla quale tradizionalmente i più alti vertici della Sede e dello Stato italiano, ha comunicato che nel corso dell’incontro con le autorità ecclesiastiche ha discusso dell’emergenza nei Paesi islamici. “Certo c’è preoccupazione da parte del Vaticano - ha detto il premier - perché tra l’altro esiste questo movimento all’interno delle masse islamiche che punta non solo contro l’Occidente, ma contro quegli stessi governi che vengono accusati di essere corrotti perché stanno occidentalizzando i loro Paesi”. Quanto ai problemi con la Lega il premier è netto: “È la solita montatura dei giornali, tutto è stato già risolto ieri sera”. (FR)
Servizio.
Speaker: Dopo le tensioni degli ultimi giorni, si rasserena il clima tra la Lega e gli alleati del centrodestra. Ancor prima che a Milano cominciasse il Consiglio federale del Carroccio, nella sede di Via Bellerio, l’ex-ministro per le Riforme Calderoli aveva usato toni distensivi. “Dopo le polemiche di questi giorni e dopo aver analizzato la situazione con Bossi e Maroni, abbiamo deciso di chiudere definitivamente la vicenda delle mie dimissioni, e di ristabilire un clima di serenità”.
E poco fa, al termine del Consiglio federale, lo stato maggiore della Lega ha espresso, approvando una mozione proposta da Maroni, solidarietà a Calderoli e apprezzamento per il suo lavoro. Ma nel comunicato il Carroccio elenca anche 5 punti qualificanti, proposti dallo stesso Calderoli, da inserire nel programma elettorale e a cui condizionare l’adesione della Lega alla Casa delle Libertà. Difesa delle radici cristiane in Europa e contrasto ai fondamentalismi. Sì al referendum sulla devoluzione, federalismo fiscale, reddito familiare e premi fiscali per sostenere la natalità e la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Rafforzamento del contrasto all’immigrazione clandestina. E infine Umberto Bossi ha incontrato Raffaele Lombardo, Segretario per il Movimento per l’autonomia, con cui ha concordato un piano decennale per il superamento della questione meridionale, che costituisce il sesto punto delle richieste leghiste per il programma elettorale.
E da Alleanza Nazionale arriva il consenso di Gianfranco Fini: “Non c’è alcun problema con la Lega e non ci sarà alcuna conseguenza sulla coalizione”.
Servizio.
Speaker:
Calderoli indagato dalla Procura di Roma per vilipendio ad una confessione religiosa. Il fascicolo è stato aperto su iniziativa della stessa Procura in relazione alla trasmissione dopo Tg1 durante la quale l’ex-ministro delle riforme aveva mostrato la maglietta con le vignette anti-islamiche. Il reato di cui è accusato Calderoli è stato depenalizzato da qualche settimana e prevede una semplice sanzione amministrativa, da 1000 a 5000 euro. L’iniziativa dei magistrati romani non è stata commentata dagli esponenti del centrosinistra che hanno preferito riservare attacchi all’esponente leghista sul versante politico.
Molte, tutte negative le reazioni che arrivano dalla Casa delle Libertà.
“La magistratura italiana continua a farsi male da sola - commenta il ministro dell’Udc Giovanardi – è bizzarro trasformare dichiarazioni e gesti inopportuni, censurabili dal punto di vista politico, in una questione penale”.
“La magistratura spreca energie e denaro pubblico”, liquida la questione il compagno di partito di Calderoli, Borghezio.
Sui due pesi e le due misure che adotterebbe la magistratura insistono Bondi e Taradash: “Che cosa fa la Procura verso chi brucia le bandiere di Usa e Israele?” si chiede il secondo. E Bondi amplia la critica: “E’ una decisione surreale, si pensi alla benevolenza di magistrati nei confronti di soggetti collusi col terrorismo”.
Speaker: Lo ricordava Luciano nel servizio, il centrosinistra non ha commentato l’iniziativa giudiziaria della Procura di Roma, ma ha ampiamente commentato anche oggi il problema politico delle dimissioni del ministro Calderoli.
Servizio.
Speaker
: Per l’Unione non bastano le dimissioni di Calderoli a chiudere la vicenda delle magliette su Maometto.
Prodi: “Chiudono la vicenda Calderoli, non chiudono le conseguenze negative per il paese, non chiudono il fatto di aver messo l’Italia in situazioni di grandissima difficoltà di fronte agli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per noi è un problema serio, noi abbiamo bisogno di un governo capace di affrontare le tensioni con serenità, fermezza e intelligenza. (IR)
Servizio.
Speaker:
Francesco Rutelli è sulla stessa linea: né provocazioni né cedimenti.
Rutelli: “Chi risponde del paese davanti al mondo deve avere un di più equilibrio, un di più di senso di responsabilità. Quel ministro è stato un irresponsabile e rischia di portare dei danni gravissimi al nostro Paese. Il che non significa essere compiacenti verso i fondamentalisti, anti-cristiani, coloro che bruciano le chiese, ma significa non dar loro un pretesto, che raccolgono ben volentieri. (IR)
Speaker: L’obiettivo lo indica Prodi: è quello di ricucire i rapporti con la Libia.
Prodi: “Ricostruire un rapporto di fiducia dopo che attraverso la nostra televisione è arrivato in Libia un messaggio di quel tipo, attraverso la nostra televisione. Allora dobbiamo essere noi a prendere l’iniziativa per ricostruire un rapporto di cooperazione e di amicizia”.
Servizio.
Speaker:
“La serietà al governo”, come lo slogan che campeggia sui manifesti dell’Ulivo da oggi in tutta Italia, con la faccia di Romano Prodi. Anche Bobo Craxi ha presentato il suo simbolo, e correrà da solo, nelle file dell’Unione, ma senza chiudere la porta ai socialisti della Rosa nel Pugno. Con la Rosa nel Pugno scenderà in lizza invece Lanfranco Turci, storico esponente Ds dell’ala riformista del movimento cooperativo, non più ricandidato dalla Quercia perché ha troppe legislature all’attivo.

(Da un titolo sul Forum Economico del Mediterraneo, ndr)
Speaker: E a proposito dei rapporti della Libia, questa importante iniziativa a Palermo.
Servizio: In un momento in cui il mondo guarda alla Cina, all’India come alle nuove frontiere dell’economia, l’Italia prova una carta alternativa, e punta sui Paesi dell’area mediterranea. 600 imprese, di cui 250 straniere, si confrontano in questi giorni a Palermo, nel Forum economico del Mediterraneo. Imprenditori di 13 Paesi che si incontrano nel capoluogo siciliano per sviluppare rapporti economici e industriali, e promuovere nuovi investimenti. Presenti delegazioni infatti di 16 delle principali banche italiane, ed il Presidente dell’Associazione Bancaria, Sella, annuncia che sono oltre 8 i milioni di euro stanziati dalle banche per finanziare le imprese che scelgono di operare nei Paesi del Mediterraneo. L’incontro di Palermo assume un significato particolare in questo momento di forti tensioni tra Occidente e mondo islamico.
Fini: “Non pensiamo che il rapporto tra l’Occidente e l’Islam possa essere risolto soltanto con l’economia. Abbiamo fatto bene a lanciare una grande offensiva contro la miseria e contro il sottosviluppo, dobbiamo lanciare una grande offensiva contro l’ignoranza, contro il fanatismo”.
Servizio.
Speaker:
Ed il ministro degli Esteri rassicura sullo stato e i rapporti con la Libia. “Gheddafi - ha detto Fini - ha dato ampie garanzie sugli approvvigionamenti di gas all’Italia£”.
Un clima quindi che tende a farsi più disteso, ed il Forum Economico del Mediterraneo rappresenta una efficace e concreta risposta ad ogni estremismo. E per la prima volta delegazioni economiche come quella israeliana sono gomito a gomito con quella palestinese, quella libica, siriana, giordana, qui sotto il cielo di Palermo per un confronto che ha come posta lo sviluppo dell’area del Mediterraneo. (IR)

 

 

 

 

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