(Dopo il servizio dedicato all’appello
del Papa alla pace e al dialogo tra i popoli, ndr)
Speaker: Sapete, tutto questo ha anche risvolti
politici in chiave interna, di questo e dei timori di
possibili ritorsioni contro il nostro Paese ha parlato
poco fa il premier Berlusconi, ma oggi si è riunito
anche il Consiglio federale della Lega. (OM
IX FR)
Servizio: L’Italia nel mirino
della protesta islamica? Berlusconi dice “No,
assolutamente no, credo che il comportamento del governo
sia tale da poter escludere il fatto che il nostro Paese
diventi un bersaglio-simbolo”. Silvio Berlusconi
esclude dunque che le vicende di questi giorni possano
avere conseguenze nei rapporti tra l’Italia e
il mondo islamico e parla della necessità del
dialogo.
Berlusconi: “Auspico che veramente
possano sempre vincere coloro che nei vari settori,
nelle varie religioni, sono moderati e quindi capiscono
che soltanto collaborando, soltanto dialogando gli uni
con gli altri si può trovare una soluzione a
quello che oggi sembra essere un problema che invece
secondo me può anche in futuro non essere un
problema, ma anche essere una fonte di maggiore libertà,
una fonte di maggiore benessere per tutti”.
Servizio: Il Premier al termine della cerimonia per
le celebrazioni dei Patti Lateranensi all’ambasciata
italiana presso la Santa Sede, alla quale tradizionalmente
i più alti vertici della Sede e dello Stato italiano,
ha comunicato che nel corso dell’incontro con
le autorità ecclesiastiche ha discusso dell’emergenza
nei Paesi islamici. “Certo c’è preoccupazione
da parte del Vaticano - ha detto il premier - perché
tra l’altro esiste questo movimento all’interno
delle masse islamiche che punta non solo contro l’Occidente,
ma contro quegli stessi governi che vengono accusati
di essere corrotti perché stanno occidentalizzando
i loro Paesi”. Quanto ai problemi con la Lega
il premier è netto: “È la solita
montatura dei giornali, tutto è stato già
risolto ieri sera”. (FR)
Servizio.
Speaker: Dopo le tensioni degli ultimi giorni,
si rasserena il clima tra la Lega e gli alleati del
centrodestra. Ancor prima che a Milano cominciasse il
Consiglio federale del Carroccio, nella sede di Via
Bellerio, l’ex-ministro per le Riforme Calderoli
aveva usato toni distensivi. “Dopo le polemiche
di questi giorni e dopo aver analizzato la situazione
con Bossi e Maroni, abbiamo deciso di chiudere definitivamente
la vicenda delle mie dimissioni, e di ristabilire un
clima di serenità”.
E poco fa, al termine del Consiglio federale, lo stato
maggiore della Lega ha espresso, approvando una mozione
proposta da Maroni, solidarietà a Calderoli e
apprezzamento per il suo lavoro. Ma nel comunicato il
Carroccio elenca anche 5 punti qualificanti, proposti
dallo stesso Calderoli, da inserire nel programma elettorale
e a cui condizionare l’adesione della Lega alla
Casa delle Libertà. Difesa delle radici cristiane
in Europa e contrasto ai fondamentalismi. Sì
al referendum sulla devoluzione, federalismo fiscale,
reddito familiare e premi fiscali per sostenere la natalità
e la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.
Rafforzamento del contrasto all’immigrazione clandestina.
E infine Umberto Bossi ha incontrato Raffaele Lombardo,
Segretario per il Movimento per l’autonomia, con
cui ha concordato un piano decennale per il superamento
della questione meridionale, che costituisce il sesto
punto delle richieste leghiste per il programma elettorale.
E da Alleanza Nazionale arriva il consenso di Gianfranco
Fini: “Non c’è alcun problema con
la Lega e non ci sarà alcuna conseguenza sulla
coalizione”.
Servizio.
Speaker: Calderoli indagato dalla Procura di
Roma per vilipendio ad una confessione religiosa. Il
fascicolo è stato aperto su iniziativa della
stessa Procura in relazione alla trasmissione dopo Tg1
durante la quale l’ex-ministro delle riforme aveva
mostrato la maglietta con le vignette anti-islamiche.
Il reato di cui è accusato Calderoli è
stato depenalizzato da qualche settimana e prevede una
semplice sanzione amministrativa, da 1000 a 5000 euro.
L’iniziativa dei magistrati romani non è
stata commentata dagli esponenti del centrosinistra
che hanno preferito riservare attacchi all’esponente
leghista sul versante politico.
Molte, tutte negative le reazioni che arrivano dalla
Casa delle Libertà.
“La magistratura italiana continua a farsi male
da sola - commenta il ministro dell’Udc Giovanardi
– è bizzarro trasformare dichiarazioni
e gesti inopportuni, censurabili dal punto di vista
politico, in una questione penale”.
“La magistratura spreca energie e denaro pubblico”,
liquida la questione il compagno di partito di Calderoli,
Borghezio.
Sui due pesi e le due misure che adotterebbe la magistratura
insistono Bondi e Taradash: “Che cosa fa la Procura
verso chi brucia le bandiere di Usa e Israele?”
si chiede il secondo. E Bondi amplia la critica: “E’
una decisione surreale, si pensi alla benevolenza di
magistrati nei confronti di soggetti collusi col terrorismo”.
Speaker: Lo ricordava Luciano nel
servizio, il centrosinistra non ha commentato l’iniziativa
giudiziaria della Procura di Roma, ma ha ampiamente
commentato anche oggi il problema politico delle dimissioni
del ministro Calderoli.
Servizio.
Speaker: Per l’Unione non bastano le
dimissioni di Calderoli a chiudere la vicenda delle
magliette su Maometto.
Prodi: “Chiudono la vicenda Calderoli,
non chiudono le conseguenze negative per il paese, non
chiudono il fatto di aver messo l’Italia in situazioni
di grandissima difficoltà di fronte agli altri
paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Per noi è
un problema serio, noi abbiamo bisogno di un governo
capace di affrontare le tensioni con serenità,
fermezza e intelligenza. (IR)
Servizio.
Speaker: Francesco Rutelli è sulla stessa
linea: né provocazioni né cedimenti.
Rutelli: “Chi risponde del paese
davanti al mondo deve avere un di più equilibrio,
un di più di senso di responsabilità.
Quel ministro è stato un irresponsabile e rischia
di portare dei danni gravissimi al nostro Paese. Il
che non significa essere compiacenti verso i fondamentalisti,
anti-cristiani, coloro che bruciano le chiese, ma significa
non dar loro un pretesto, che raccolgono ben volentieri.
(IR)
Speaker: L’obiettivo lo indica
Prodi: è quello di ricucire i rapporti con la
Libia.
Prodi: “Ricostruire un rapporto
di fiducia dopo che attraverso la nostra televisione
è arrivato in Libia un messaggio di quel tipo,
attraverso la nostra televisione. Allora dobbiamo essere
noi a prendere l’iniziativa per ricostruire un
rapporto di cooperazione e di amicizia”.
Servizio.
Speaker: “La serietà al governo”,
come lo slogan che campeggia sui manifesti dell’Ulivo
da oggi in tutta Italia, con la faccia di Romano Prodi.
Anche Bobo Craxi ha presentato il suo simbolo, e correrà
da solo, nelle file dell’Unione, ma senza chiudere
la porta ai socialisti della Rosa nel Pugno. Con la
Rosa nel Pugno scenderà in lizza invece Lanfranco
Turci, storico esponente Ds dell’ala riformista
del movimento cooperativo, non più ricandidato
dalla Quercia perché ha troppe legislature all’attivo.
(Da un titolo sul Forum Economico del Mediterraneo,
ndr)
Speaker: E a proposito dei rapporti
della Libia, questa importante iniziativa a Palermo.
Servizio: In un momento in cui il mondo
guarda alla Cina, all’India come alle nuove frontiere
dell’economia, l’Italia prova una carta
alternativa, e punta sui Paesi dell’area mediterranea.
600 imprese, di cui 250 straniere, si confrontano in
questi giorni a Palermo, nel Forum economico del Mediterraneo.
Imprenditori di 13 Paesi che si incontrano nel capoluogo
siciliano per sviluppare rapporti economici e industriali,
e promuovere nuovi investimenti. Presenti delegazioni
infatti di 16 delle principali banche italiane, ed il
Presidente dell’Associazione Bancaria, Sella,
annuncia che sono oltre 8 i milioni di euro stanziati
dalle banche per finanziare le imprese che scelgono
di operare nei Paesi del Mediterraneo. L’incontro
di Palermo assume un significato particolare in questo
momento di forti tensioni tra Occidente e mondo islamico.
Fini: “Non pensiamo che il rapporto
tra l’Occidente e l’Islam possa essere risolto
soltanto con l’economia. Abbiamo fatto bene a
lanciare una grande offensiva contro la miseria e contro
il sottosviluppo, dobbiamo lanciare una grande offensiva
contro l’ignoranza, contro il fanatismo”.
Servizio.
Speaker: Ed il ministro degli Esteri rassicura
sullo stato e i rapporti con la Libia. “Gheddafi
- ha detto Fini - ha dato ampie garanzie sugli approvvigionamenti
di gas all’Italia£”.
Un clima quindi che tende a farsi più disteso,
ed il Forum Economico del Mediterraneo rappresenta una
efficace e concreta risposta ad ogni estremismo. E per
la prima volta delegazioni economiche come quella israeliana
sono gomito a gomito con quella palestinese, quella
libica, siriana, giordana, qui sotto il cielo di Palermo
per un confronto che ha come posta lo sviluppo dell’area
del Mediterraneo. (IR)
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