318 - 30.03.07


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Tg 1 delle 20.00, 21 febbraio 2006

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TITOLO 1)
I primi italiani rientrano da Bengasi, la Libia: nessun tentativo di destabilizzare il regime, e al Dopo tg le tensioni nei paesi islamici.

TITOLO 2)
Dialogo con l’Islam e difesa delle radici cristiane, centrosinistra politica estera da rinnovare. Piano famiglia di Prodi.

1)
Speaker:
La Libia risponde al Ministro degli Esteri Fini, esortandolo ad affrontare l’origine del problema nato dai giornali danesi e dalle affermazioni dell’ex Ministro Calderoli. Intanto a Bengasi non ci sono più nostri diplomatici. E mentre il Console è dovuto tornare in Italia per un grave lutto, la nostra sede è stata devastata e gli altri funzionari hanno accompagnato a Tripoli gli altri 44 italiani che hanno deciso di partire. Alcuni di loro hanno preferito lasciare il paese e partire per l’Italia.
Uomo testimone: “Hanno incendiato sotto gli occhi nostri una macchina della polizia”.
Donna testimone: “Sinceramente per noi non è stato chiaro che fosse contro gli italiani, poi abbiamo saputo che avevano colpito il Consolato, ci dicevano stamattina altri italiani in una chiesa, quindi delle zone che erano individuate come italiane, ma non solo”.
Speaker: Dialogo con l’Islam ma allo stesso tempo difesa dell’identità cristiana, questa la linea condivisa da tutti i leader del centrodestra dopo la ritrovata intesa con la Lega. Dalla maggioranza una critica all’Unione che secondo il centrodestra ogni volta che la storia propone un bivio sceglie la strada sbagliata.
Calderoli: “Sono amareggiato, sono offeso perché non volevo offendere nessuna religione, io ho denunciato l’estremismo e i fondamentalismo e la violenza che ne consegue”. (FR IX)
Speaker: L’amarezza di Calderoli per l’iniziativa della procura di Roma che procede contro di lui per offesa alla religione, ma soprattutto la ritrovata unità fra il Carroccio e gli alleati. In questo clima il centrodestra insiste: incidente chiuso, aperta la via del dialogo.
La Russa: “Noi crediamo che debba esservi uno sforzo globale, perché il clima venga riportato ad un sereno dialogo, senza il quale trionfano gli estremismi e il terrorismo”.
Speaker: Aperta la via del dialogo senza per questo rinunciare, dice la destra, a due fondamentali prerogative: la difesa della radici cristiane dell’Europa e l’esigenza nel rapporto con Islam di un rapporto di vera reciprocità e rispetto.
Franco Frattini: “Non si reagisce con la violenza nemmeno davanti ad un’offesa al proprio credo religioso e certamente sì alla libertà di esercizio di tutte le religioni. Grande preoccupazione per gli attacchi alle chiese cristiane, e ai cristiani nel mondo”.
Speaker: “In questi giorni - dice Casini - si è posto un problema reale la difesa dell’identità cristiana, necessario fermare ovunque le persecuzioni contro le comunità cristiane. E il presidente del Senato Pera lancia un monito alla Comunità Europea.
Marcello Pera: “Sembra poco certa, poco reattiva e sembra anche indulgere alla comprensione di coloro che ci attaccano più che dei nostri diritti e della nostra identità”.
Speaker: In questa scia un attacco a Prodi e al centrosinistra: “Ogni volta che la storia pone un bivio - dice Bondi - la sinistra sceglie la strada sbagliata”. “Prodi - aggiunge la Bertolini - si comporta in modo irresponsabile”. (FR AH).
Lorenzo Cesa: “Attaccare Calderoli dopo che si è dimesso, è veramente patetico. Perché Prodi non è altrettanto determinato nel condannare le violenze degli estremisti islamici contro lo Chiese cristiane?”
(AH )
Speaker: “E poi - conclude Cesa - Prodi cosa pensa del dialogo fra le religioni e dell’appello lanciato dal Papa per un’autentica reciprocità?”

2)
Speaker:
Netta la risposta delle opposizioni che non considerano chiuso il caso Calderoli e chiedono una revisione della politica estera. Da Napoli Prodi lancia il programma per la famiglia.
Servizio.
Speaker:
Il centrosinistra non accetta che il caso Calderoli venga declassato ad una semplice gaffe, da risolvere con le dimissioni del Ministro. Il problema, dice l’Unione, è che l’Italia mantenga il suo ruolo nel Mediterraneo, a sostegno di un dialogo che, unico, è portatore di pace. (IR )
Francesco Rutelli: “Separiamo il giudizio sul comportamento di un ministro inetto, irresponsabile, incapace di presentarsi nel mondo e portare l’importanza e la dignità del popolo italiano perché l’offesa delle convinzioni religiose altrui non è satira”.
Speaker: “Dobbiamo essere rispettosi della nostra vocazione di pace” chiede Bertinotti, e Mastella afferma:
Mastella: “Bisogna anche iniziare a richiamare una sorta di reciprocità, nel senso di garantire anche questa nostra identità, rispettare quella altrui e garantire anche la nostra”.
Speaker: Altrettanto aspra è la polemica dell’Unione con le parole usate dal presidente del Senato Pera. “La sua è una posizione che esalta lo scontro tra civiltà - dicono Verdi e Comunisti Italiani - come succede ogni volta che si teorizza una supremazia culturale”. “Così - aggiunge di Pietro - si alimenta soltanto l’odio”.
Intanto Veltroni incontra in Campidoglio i 19 rappresentati dei paesi della lega araba con questa prospettiva: (AH)
Walter Veltroni: “Rilanciare la politica del dialogo, dell’incontro, della conoscenza reciproca, del rifiuto dell’idea della guerra tra civiltà”.
Speaker: Da Napoli, Prodi si concentra sul programma, in particolare sulla famiglia.
“La destra - accusa Prodi - ha fatto sin qui la politica della mancia, che noi cambieremo radicalmente, fin dalla prima finanziaria: un assegno pari a 2500 euro all’anno per ogni bambino da 0 a 3 anni fino alla maggiore età e un grande piano nazionale di sviluppo degli asili nido”.
Prodi: “Una politica attiva a favore della famiglia, tenendo conto ovviamente del reddito per aiutare la famiglia e i figli finché non compiono il 18esimo anno d’età”.

 

 

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