318 - 30.03.07


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Tg 1 delle 20.00, 20 febbraio 2006

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TITOLO 1)
Ancora disordine a Bengasi, in Libia, la protesta sulle vignette su Maometto continua: attaccate comunità e chiese cristiane anche in Nigeria. (OM IX)

TITOLO 2)
La Lega resta nella Casa delle Libertà e indica cinque punti di programma: nessun problema dice Berlusconi. L’Unione insiste: il caso non è chiuso. (OM FR)


1)
Servizio.
Speaker:
In Nigeria estremisti musulmani continuano ad attaccare comunità e chiese cristiane, si contano oltre 30 vittime, oltre 200 feriti, bruciate una decina di chiese, distrutte case e negozi. Ora rivolta a Bauci. Dal 2000 è stata introdotta la Sharia: legge islamica. In Afghanistan studenti universitari minacciano di unirsi ad Al Quaeda, se verrà di nuovo offeso il Profeta, e bruciano il fantoccio di Bush e chiedono la chiusura della ambasciate occidentali.
E hanno urlato “Morte all’Italia”. (OM)
Speaker: Nuovi scontri anche a Bengasi: quaranta connazionali stanno lasciando la città per la capitale Tripoli. Per Fini le violenze di Bengasi potrebbero essere lette come un tentativo di destabilizzare il regime di Gheddafi, le tensioni ha precisato il vice premier, sono concentrate nella parte est della Libia, quella che confina con l’Egitto: è più facile prevedere infiltramenti islamismi. Fini ha anche detto che i disordini non metteranno a rischio il rifornimento di gas dalla Libia all’Italia. (OM FR)

2)
Speaker: Consiglio federale della Lega conferma l’alleanza con la Casa delle Libertà, e si indicano cinque punti programmatici. Con il Carroccio nessun problema dicono Berlusconi e gli altri leader di centrodestra. Dall’opposizione continuano le critiche al Governo, a Calderoli e alla politica internazionale.
Servizio.
Speaker:
Tra Lega e Casa delle Libertà torna il sereno. Stamattina prima del Consiglio Federale è stato proprio Calderoli a chiudere ogni polemica: “Basta tensioni, ha detto, l’alleanza non c’entra con le dimissioni dobbiamo ristabilire un clima sereno”. (OM)
La Lega mette un punto sul programma e propone: difesa delle radici cristiane contro ogni fondamentalismo, federalismo fiscale, reddito familiare, sostegno esplicito alla riforma federalista nel voto referendario, sostegno alla lotta all’immigrazione clandestina. Immediata la risposta positiva degli alleati.
“Le richieste della Lega - dice il sottosegretario Bonaiuti - sono in sintonia con il programma e la posizione di Forza Italia”.
“Con il Carroccio nessun problema”, spiega Fini; “Provano a dividerci ma non ci riusciranno - è il commento di Cesa - l’alleanza con il Carroccio continuerà perché sono di più le cose che ci uniscono da quelle che ci dividono”.
La Lega per De Michelis è parte costitutiva della destra e il resto è aria fritta e pochi minuti fa la conferma di Berlusconi: “Tutto risolto con la Lega c’è totale sintonia, sono i soliti giornali che hanno montato la panna e la disinformazione di sempre”. “Governo sempre impegnato - aggiunge Berlusconi - nel dialogo con l’Islam moderato”. (FR OM)
Berlusconi: “Credo che questo momento sia difficile, ma io auspico che possano sempre vincere le persone che nei vari settori, nelle varie religioni sono moderati e che capiscono che solo collaborando e dialogando gli uni con gli altri si può trovare una soluzione a quello che oggi sembra essere un problema e che invece secondo me anche in futuro potrà essere una fonte di maggiore libertà e benessere per tutti”. (OM)
Speaker: Per la maggioranza, dunque, capitolo chiuso. E il centrodestra torna ad attaccare il centrosinistra, accusandolo di aver tentato di strumentalizzare il caso Calderoli, e soprattutto nell’avere due pesi e due misure nel contrastare integralismo e intolleranza. “Prodi e il centrosinistra - dice il ministro Landolfi - avrebbero dovuto contribuire a rasserenare gli animi, invece per propaganda hanno gettato irresponsabilmente benzina sul fuoco”. (FR)
Rocco Buttiglione: “Evitiamo strumentalizzazioni politiche. Tra l’altro anche Prodi: ai tempi della mia campagna europea non ricordo di averlo visto mobilitato in difesa del diritto di parola dei cristiani”. (AH)
Sandro Bondi: “Far risalire come fa la sinistra e, in particolare Romano Prodi, le responsabilità di ciò che è accaduto a Bengasi al Governo è sintomo di una profonda disonestà politica ed intellettuale, non solo di Romano Prodi ma di tutta la sinistra”.
Speaker: Il centrosinistra insiste nell’accusare il Governo a partire dal caso Calderoli per arrivare a tutta la linea di politica internazionale. “Le dimissioni di Calderoli non chiudono il caso politico” dice Prodi.
Prodi: “Noi abbiamo bisogno di un Governo capace di affrontare le tensioni con serenità, fermezza e intelligenza, e non con questi episodi che non sono certamente propri né di un grande paese né di un qualsiasi governo”.
Speaker: L’Italia ha subito un danno gravissimo in campo internazionale di cui Berlusconi, dice Prodi, deve rendere conto. E Rutelli da Milano da una manifestazione sul turismo dice (FR)
Francesco Rutelli: “Chi è al governo deve avere un di più di responsabilità di serietà di affidabilità, cosa che ai leghisti manca da sempre e secondo me mancherà anche in futuro”.
Piero Fassino: “Se non si vuole che passi l’integralismo non si deve irridere altrimenti si rischia di offendere e si offrono alibi e ragioni”.
Speaker: Unanimi nel condannare gli slogan di Nassiriya, all’Ulivo propongono il governo della serietà per far ripartire l’Italia, come recitano gli slogan della campagna elettorale che prenderà avvio sabato prossimo e che oggi è stata presentata dai coordinatori della lista. Anche Bobo Craxi ha aperto oggi la campagna elettorale dei socialisti a sostegno di Prodi, si candidano nella Rosa nel Pugno: Lanfranco Turci e il filosofo Biagio de Giovanni.
Speaker: Sempre sulla vicenda Calderoli: l’ex ministro è indagato dalla procura di Roma per l’ipotesi di reato di vilipendio alla confessione religiosa.
(FR AH)
Per Bondi, è un avvenimento surreale, specie se si pensa alla benevolenza della magistratura di personaggi sospettati di collusioni col terrorismo. Per Giovanardi, con iniziative di questo genere la magistratura continua a farsi del male.

 

 

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