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Tg 1 delle 20.00, 19 febbraio 2006

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TITOLO 1)
Disordine e tensioni a Bengasi ai funerali delle vittime della rivolta di due giorni fa. Nuovo attacco al Consolato italiano. La protesta sulle vignette infiamma il mondo islamico, in Nigeria e in Pakistan attaccate chiese cristiane.

TITOLO 2)
Dimissioni Calderoli: Maroni polemico col premier, Berlusconi ho concordato tutto con Bossi. Fassino, il Governo dica come ricucire col mondo islamico.

1)
Speaker:
Torna altissima la tensione a Bengasi, in Libia.
Oggi tensione ai funerali delle 11 persone uccise dalla polizia davanti al consolato italiano. La violenza dilaga in varie zone della città, come ci racconta al telefono l’ambasciatore da Tripoli, Trupiano. Decine di manifestanti hanno nuovamente assaltato nuovamente i locali del nostro consolato ormai abbandonati. E sono stati segnalati anche dei saccheggi. Una situazione molto tesa.
Servizio.
Speaker:
Nuove immagini dalla Libia e notizie sempre più drammatiche. La situazione precipita dopo i funerali degli 11 dimostranti uccisi dalla polizia venerdì nei pressi del consolato italiano. Si segnalano nuovi assalti e scontri sulla strada che porta dall’ospedale al cimitero della città. La testimonianza del nostro ambasciatore.
Francesco Trupiano (ambasciatore italiano a Tripoli, ndr): “La situazione è di scontri violenti, tra dimostranti e forze dell’ordine pubblico diffusi in tutta la città, in particolare nelle zone centrali”.
Giornalista: Cambia qualcosa per gli italiani che vivono lì?
Trupiano: “Ci stiamo interessando di loro e siamo in contatto con le autorità libiche per garantire la loro sicurezza”.
Giornalista: Sale quindi la tensione?
Trupiano: “La tensione mi sembra già salita”.
Speaker: Oggi giorno di lutto nazionale. Anche il Parlamento ha osservato un minuto di silenzio.
E sono state trasferite in aereo alcune delle 35 persone rimaste ferite nei disordini dell’altro giorno: saranno curate all’estero. Dalla Farnesina si segue con grande attenzione lo sviluppo degli eventi e l’unità di crisi è in piena allerta, anche se il Ministero degli Esteri comunica che nessun italiano sembra essere in pericolo al momento.
Speaker. Non si placa la protesta sulle vignette di Maometto. Sedici persone fra cui un sacerdote sono morte negli attacchi contro le chiese cristiane in Nigeria, chiese assaltate anche in Pakistan.
Servizio.
Speaker:
Per scatenare la protesta ormai basta il pretesto di una notizia falsa: in Pakistan si sparge la voce che un ragazzo avrebbe buttato alcune pagine del Corano in un cestino, mentre a Islamabad e a Ravalpindi la folla viene dispersa dalla polizia a Sukur al sud del paese, due chiese vengono prese d’assalto da centinaia di estremisti inferociti. L’ondata di violenza ha fatto almeno 16 vittime fra i cristiani della Nigeria. Le truppe paramilitari hanno imposto il coprifuoco per la folla che incendiava le chiese.

2)
Speaker:
“Lascio per evitare strumentalizzazioni” dice il Ministro dimissionario, e dal Carroccio Maroni critica duramente il comportamento del Premier, che replica: “Ho concordato tutto con Bossi”. E dall’opposizione Fassino chiede al Governo di riferire in Parlamento.
Servizio.
Speaker:
“Mi faccio da parte come ministro ma non da militante, quello che è successo non è dipeso da me ma dal fanatismi islamico, io difendo le nostre radici cristiane, la sinistra che mi attacca, con il terrorismo ci sguazza” (AH) dice l’ex ministro Calderoli. Ventiquattro ore dopo Calderoli torna polemicamente sulle proprie dimissioni, affiancato da Maroni che dice: “Il comportamento di Berlusconi non ce lo saremmo aspettati, la Lega non è l’appendice di nessuno, è stato lui a far nascere il caso collegando quello che è successo in Libia con la maglietta di Calderoni”.
“Sono esterrefatto per le dichiarazioni di Maroni - dice Berlusconi - ogni decisione compresa quella delle dimissioni è stata concordata con Bossi. “Con Calderoli ho parlato più volte - ha aggiunto il premier - e non sono stato io a collegare i fatti di Bengasi al suo comportamento: lo hanno fatto la diplomazia e la stampa internazionali”.
Domani il Carroccio si riunisce per decidere cosa fare: gli alleati non si aspettano sorprese: “La collaborazione con la Lega - dice il segretario dell’Udc Cesa - non è in discussione: abbiamo lavorato insieme per 5 anni producendo buoni risultati, l’incidente è superato non credo che il Carroccio correrà da solo”. Anche Fini, intervistato da Lucia Annunziata, prevede: sulla maggioranza nessuna ripercussione.
Fini: “Con la Lega abbiamo governato 5 anni e non è un caso che gli incidenti avvengono negli ultimi 20 giorni di legislatura, e a ridosso del voto, quindi la Lega privilegia le ragioni della propaganda e sbaglia completamente, rispetto alle ragioni della politica e dell’alleanza”.
Speaker: La maggioranza va al contrattacco su politica estera e situazione in Iraq. Occasione la manifestazione a favore della Palestina organizzata ieri dai comunisti italiani. Manifestazione durante la quale frange estreme di estremisti isolati hanno inneggiato alla strage di Nassiriya.
Casini: “Calderoli ha sbagliato e ha pagato, come è giusto che sia, ma le prediche interessate della sinistra vanno spedite al mittente, (AH IX) si occupino dei cortei che la sinistra organizza quelli in cui si urla ‘dieci cento mille Nassiriya’, frasi indecenti di italiani che dovrebbero coltivare la memoria e il rispetto verso i nostri eroici caduti”.
Speaker: “Come per Calderoni - aggiunge Gasparri - Ciampi dovrebbe intervenire anche in questo caso”.
Antonio Tajani: “La sinistra ha il dovere di tagliare i ponti con questi estremisti che condizionano le scelte e la politica dell’Unione e di Romano Prodi”.
Speaker: Il centrosinistra continua con l’attacco sferrato alla maggioranza dopo i fatti di Bengasi. Per l’Unione le dimissioni di Calderoli, seppur doverose, non bastano a chiudere il caso. Il centrosinistra trasferisce la responsabilità su tutto il Governo che ha tollerato alcuni atteggiamenti estremistici. Fassino chiede al Governo di riferire in Parlamento.
Fassino: “Adesso ci attendiamo che il Governo venga in Parlamento per dire con quale politica intende restituire al mondo un’immagine più veritiera dell’Itali e, soprattutto, ristabilire col mondo arabo e islamico un rapporto di fiducia e collaborazione che aiuti la classe dirigente di quei paesi a frenare la deriva islamista”.
Speaker: Anche la Margherita non crede che le dimissioni del ministro siano sufficienti.
Renzo Lusetti: “Il problema vero è l’estremismo irresponsabile della Lega Nord e il Governo Berlusconi che ha messo seriamente a repentaglio la vita degli italiani e questo in un paese civile e democratico come il nostro è inaccettabile”.
Speaker: Secondo Giordano di Rifondazione, Calderoli è solo la punta d’iceberg della politica xenofoba del Governo. Di xenofobia parla pure Villetti della Rosa nel Pugno. Il segretario dell’Udeur Mastella considera preoccupante la cultura intollerante della Lega. Di Pietro commenta con una battuta: ormai la frittata è fatta. Il comunista Diliberto considera strumentale accostare il gesto di Calderoli agli slogan contro gli italiani morti a Nassiriya durante la manifestazione di ieri, pronunciati, afferma il segretario dei comunisti italiani, da quattro imbecilli se non provocatori.

(Notizie non riportata nei titoli, ndr)
Speaker: Medioriente: Hamas si prepara a guidare il prossimo governo palestinese, ma Israele annuncia che non ci saranno contatti con l’esecutivo guidato dal movimento estremista e vara le prime sanzioni economiche contro l’autorità palestinese.
Servizio.
Speaker:
Cruciale riunione di Governo a Gerusalemme. Olmert esordisce con parole dure: “L’autorità palestinese è diventata un’organizzazione terroristica”. (AH)
Dunque ritorsioni per l’ascesa al potere di Hamas: le misure prese però sono meno dure di quelle attese. Vengono congelati i trasferimenti fiscali all’autorità palestinese a rischio di stipendio degli impiegati, ma non vengono revocati i permessi di lavoro in Israele, come si temeva. Prevale la linea prudente di Olmert: il premier spiega che non è negli interessi di Israele provocare una crisi umanitaria nei territori palestinesi. Il Governo Olmert si muove nella direzione di rafforzare la solidarietà internazionale dietro la linea ufficiale: niente apertura di credito con Hamas fino a che non riconosce lo stato di Israele. Da Gaza il futuro premier targato Hamas esorta i palestinesi a non aver paura delle ritorsioni anche se Israele, dice, vuole metterci in ginocchio. Hamas dopo aver vinto le elezioni di gennaio vede eletto il suo uomo alla presidenza del Parlamento.
Speaker: I Verdi sono soddisfatti dell’impronta verde nei programmi dell’Unione, ma il leader del Sole che Ride, la cui conferenza programmatica si è conclusa ieri a Roma, chiede chiarezza su altri due temi: il no alla Tav e i Pacs. (IR)
Servizio.
Speaker:
Città senza smog, più punti sulle energie pulite, lavoro sicuro ai giovani, economia rilanciata secondo le innovazioni e le scelte europee. Queste le proposte dei Verdi assorbite dal programma dell’Unione. Così, dicono, siamo riusciti a spostare a sinistra il baricentro dell’Unione. Ora il Sole che Ride chiede agli alleati chiarezza su due temi: grandi opere e Pacs. Al posto delle grandi opere propone i cantieri utili e un piano decennale per le infrastrutture che prevede miglioramento della mobilità urbana, ma non solo.
Alfonso Pecoraro Scanio: “Rafforzamento della linea ferroviaria a partire da quelle dei pendolari, il raddoppio delle ferrovie in quei posti dove sono stati realizzati gravi incidenti, la ristrutturazione e messa in sicurezza delle strade italiane dalla Lombardia fino alla Sicilia”.
Speaker: Un no al tunnel Torino-Lione della Tav, al posto del quale i Verdi sostengono la ristrutturazione della ferrovia esistente. Secondo punto i Pacs: i Verdi sono per il pieno riconoscimento dei patti di convivenza, anche gay, e su questo tema sollecitano Prodi a convocare il direttivo dell’Unione o a dare un’interpretazione più chiara del programma.

 

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