TITOLO
1)
Disordine e tensioni a Bengasi ai funerali delle vittime
della rivolta di due giorni fa. Nuovo attacco al Consolato
italiano. La protesta sulle vignette infiamma il mondo
islamico, in Nigeria e in Pakistan attaccate chiese
cristiane.
TITOLO 2)
Dimissioni Calderoli: Maroni polemico col premier, Berlusconi
ho concordato tutto con Bossi. Fassino, il Governo dica
come ricucire col mondo islamico.
1)
Speaker: Torna altissima la tensione a Bengasi,
in Libia.
Oggi tensione ai funerali delle 11 persone uccise dalla
polizia davanti al consolato italiano. La violenza dilaga
in varie zone della città, come ci racconta al
telefono l’ambasciatore da Tripoli, Trupiano.
Decine di manifestanti hanno nuovamente assaltato nuovamente
i locali del nostro consolato ormai abbandonati. E sono
stati segnalati anche dei saccheggi. Una situazione
molto tesa.
Servizio.
Speaker: Nuove immagini dalla Libia e notizie
sempre più drammatiche. La situazione precipita
dopo i funerali degli 11 dimostranti uccisi dalla polizia
venerdì nei pressi del consolato italiano. Si
segnalano nuovi assalti e scontri sulla strada che porta
dall’ospedale al cimitero della città.
La testimonianza del nostro ambasciatore.
Francesco Trupiano (ambasciatore italiano
a Tripoli, ndr): “La situazione è di scontri
violenti, tra dimostranti e forze dell’ordine
pubblico diffusi in tutta la città, in particolare
nelle zone centrali”.
Giornalista: Cambia qualcosa per gli
italiani che vivono lì?
Trupiano: “Ci stiamo interessando
di loro e siamo in contatto con le autorità libiche
per garantire la loro sicurezza”.
Giornalista: Sale quindi la tensione?
Trupiano: “La tensione mi sembra
già salita”.
Speaker: Oggi giorno di lutto nazionale.
Anche il Parlamento ha osservato un minuto di silenzio.
E sono state trasferite in aereo alcune delle 35 persone
rimaste ferite nei disordini dell’altro giorno:
saranno curate all’estero. Dalla Farnesina si
segue con grande attenzione lo sviluppo degli eventi
e l’unità di crisi è in piena allerta,
anche se il Ministero degli Esteri comunica che nessun
italiano sembra essere in pericolo al momento.
Speaker. Non si placa la protesta
sulle vignette di Maometto. Sedici persone fra cui un
sacerdote sono morte negli attacchi contro le chiese
cristiane in Nigeria, chiese assaltate anche in Pakistan.
Servizio.
Speaker: Per scatenare la protesta ormai basta
il pretesto di una notizia falsa: in Pakistan si sparge
la voce che un ragazzo avrebbe buttato alcune pagine
del Corano in un cestino, mentre a Islamabad e a Ravalpindi
la folla viene dispersa dalla polizia a Sukur al sud
del paese, due chiese vengono prese d’assalto
da centinaia di estremisti inferociti. L’ondata
di violenza ha fatto almeno 16 vittime fra i cristiani
della Nigeria. Le truppe paramilitari hanno imposto
il coprifuoco per la folla che incendiava le chiese.
2)
Speaker: “Lascio per evitare strumentalizzazioni”
dice il Ministro dimissionario, e dal Carroccio Maroni
critica duramente il comportamento del Premier, che
replica: “Ho concordato tutto con Bossi”.
E dall’opposizione Fassino chiede al Governo di
riferire in Parlamento.
Servizio.
Speaker: “Mi faccio da parte come ministro
ma non da militante, quello che è successo non
è dipeso da me ma dal fanatismi islamico, io
difendo le nostre radici cristiane, la sinistra che
mi attacca, con il terrorismo ci sguazza” (AH)
dice l’ex ministro Calderoli. Ventiquattro ore
dopo Calderoli torna polemicamente sulle proprie dimissioni,
affiancato da Maroni che dice: “Il comportamento
di Berlusconi non ce lo saremmo aspettati, la Lega non
è l’appendice di nessuno, è stato
lui a far nascere il caso collegando quello che è
successo in Libia con la maglietta di Calderoni”.
“Sono esterrefatto per le dichiarazioni di Maroni
- dice Berlusconi - ogni decisione compresa quella delle
dimissioni è stata concordata con Bossi. “Con
Calderoli ho parlato più volte - ha aggiunto
il premier - e non sono stato io a collegare i fatti
di Bengasi al suo comportamento: lo hanno fatto la diplomazia
e la stampa internazionali”.
Domani il Carroccio si riunisce per decidere cosa fare:
gli alleati non si aspettano sorprese: “La collaborazione
con la Lega - dice il segretario dell’Udc Cesa
- non è in discussione: abbiamo lavorato insieme
per 5 anni producendo buoni risultati, l’incidente
è superato non credo che il Carroccio correrà
da solo”. Anche Fini, intervistato da Lucia Annunziata,
prevede: sulla maggioranza nessuna ripercussione.
Fini: “Con la Lega abbiamo governato
5 anni e non è un caso che gli incidenti avvengono
negli ultimi 20 giorni di legislatura, e a ridosso del
voto, quindi la Lega privilegia le ragioni della propaganda
e sbaglia completamente, rispetto alle ragioni della
politica e dell’alleanza”.
Speaker: La maggioranza va al contrattacco
su politica estera e situazione in Iraq. Occasione la
manifestazione a favore della Palestina organizzata
ieri dai comunisti italiani. Manifestazione durante
la quale frange estreme di estremisti isolati hanno
inneggiato alla strage di Nassiriya.
Casini: “Calderoli ha sbagliato
e ha pagato, come è giusto che sia, ma le prediche
interessate della sinistra vanno spedite al mittente,
(AH IX) si occupino dei cortei che
la sinistra organizza quelli in cui si urla ‘dieci
cento mille Nassiriya’, frasi indecenti di italiani
che dovrebbero coltivare la memoria e il rispetto verso
i nostri eroici caduti”.
Speaker: “Come per Calderoni
- aggiunge Gasparri - Ciampi dovrebbe intervenire anche
in questo caso”.
Antonio Tajani: “La sinistra
ha il dovere di tagliare i ponti con questi estremisti
che condizionano le scelte e la politica dell’Unione
e di Romano Prodi”.
Speaker: Il centrosinistra continua
con l’attacco sferrato alla maggioranza dopo i
fatti di Bengasi. Per l’Unione le dimissioni di
Calderoli, seppur doverose, non bastano a chiudere il
caso. Il centrosinistra trasferisce la responsabilità
su tutto il Governo che ha tollerato alcuni atteggiamenti
estremistici. Fassino chiede al Governo di riferire
in Parlamento.
Fassino: “Adesso ci attendiamo
che il Governo venga in Parlamento per dire con quale
politica intende restituire al mondo un’immagine
più veritiera dell’Itali e, soprattutto,
ristabilire col mondo arabo e islamico un rapporto di
fiducia e collaborazione che aiuti la classe dirigente
di quei paesi a frenare la deriva islamista”.
Speaker: Anche la Margherita non crede
che le dimissioni del ministro siano sufficienti.
Renzo Lusetti: “Il problema vero
è l’estremismo irresponsabile della Lega
Nord e il Governo Berlusconi che ha messo seriamente
a repentaglio la vita degli italiani e questo in un
paese civile e democratico come il nostro è inaccettabile”.
Speaker: Secondo Giordano di Rifondazione,
Calderoli è solo la punta d’iceberg della
politica xenofoba del Governo. Di xenofobia parla pure
Villetti della Rosa nel Pugno. Il segretario dell’Udeur
Mastella considera preoccupante la cultura intollerante
della Lega. Di Pietro commenta con una battuta: ormai
la frittata è fatta. Il comunista Diliberto considera
strumentale accostare il gesto di Calderoli agli slogan
contro gli italiani morti a Nassiriya durante la manifestazione
di ieri, pronunciati, afferma il segretario dei comunisti
italiani, da quattro imbecilli se non provocatori.
(Notizie non riportata nei titoli, ndr)
Speaker: Medioriente: Hamas si prepara
a guidare il prossimo governo palestinese, ma Israele
annuncia che non ci saranno contatti con l’esecutivo
guidato dal movimento estremista e vara le prime sanzioni
economiche contro l’autorità palestinese.
Servizio.
Speaker: Cruciale riunione di Governo a Gerusalemme.
Olmert esordisce con parole dure: “L’autorità
palestinese è diventata un’organizzazione
terroristica”. (AH)
Dunque ritorsioni per l’ascesa al potere di Hamas:
le misure prese però sono meno dure di quelle
attese. Vengono congelati i trasferimenti fiscali all’autorità
palestinese a rischio di stipendio degli impiegati,
ma non vengono revocati i permessi di lavoro in Israele,
come si temeva. Prevale la linea prudente di Olmert:
il premier spiega che non è negli interessi di
Israele provocare una crisi umanitaria nei territori
palestinesi. Il Governo Olmert si muove nella direzione
di rafforzare la solidarietà internazionale dietro
la linea ufficiale: niente apertura di credito con Hamas
fino a che non riconosce lo stato di Israele. Da Gaza
il futuro premier targato Hamas esorta i palestinesi
a non aver paura delle ritorsioni anche se Israele,
dice, vuole metterci in ginocchio. Hamas dopo aver vinto
le elezioni di gennaio vede eletto il suo uomo alla
presidenza del Parlamento.
Speaker: I Verdi sono soddisfatti dell’impronta
verde nei programmi dell’Unione, ma il leader
del Sole che Ride, la cui conferenza programmatica si
è conclusa ieri a Roma, chiede chiarezza su altri
due temi: il no alla Tav e i Pacs. (IR)
Servizio.
Speaker: Città senza smog, più
punti sulle energie pulite, lavoro sicuro ai giovani,
economia rilanciata secondo le innovazioni e le scelte
europee. Queste le proposte dei Verdi assorbite dal
programma dell’Unione. Così, dicono, siamo
riusciti a spostare a sinistra il baricentro dell’Unione.
Ora il Sole che Ride chiede agli alleati chiarezza su
due temi: grandi opere e Pacs. Al posto delle grandi
opere propone i cantieri utili e un piano decennale
per le infrastrutture che prevede miglioramento della
mobilità urbana, ma non solo.
Alfonso Pecoraro Scanio: “Rafforzamento
della linea ferroviaria a partire da quelle dei pendolari,
il raddoppio delle ferrovie in quei posti dove sono
stati realizzati gravi incidenti, la ristrutturazione
e messa in sicurezza delle strade italiane dalla Lombardia
fino alla Sicilia”.
Speaker: Un no al tunnel Torino-Lione
della Tav, al posto del quale i Verdi sostengono la
ristrutturazione della ferrovia esistente. Secondo punto
i Pacs: i Verdi sono per il pieno riconoscimento dei
patti di convivenza, anche gay, e su questo tema sollecitano
Prodi a convocare il direttivo dell’Unione o a
dare un’interpretazione più chiara del
programma.
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