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Tg 1 delle 20.00, 15 febbraio 2006

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TITOLO
Berlusconi: “Nel centrosinistra comanda D’Alema” Prodi: “Tu sei contestato dai tuoi alleati”. (AH)

Speaker: È D’Alema, dice Berlusconi, che ha il bastone del comando nel centrosinistra parla lui che è contestato dai suoi alleati. Questa è la risposta e la replica di Prodi. E intanto, sia nella Casa delle Libertà che nell’Unione, prosegue il confronto e la polemica su alcune candidature. (AH)

Servizio.
Speaker:
Prodi annuncia di essere pronto ad usare nel centrosinistra il bastone del comando, Berlusconi lo esclude perché, dice, non è nelle sue mani. (AH)
Berlusconi: “Che paura, che paura! Ma forse Prodi non si è ancora accorto che il bastone del comando non ce l’ha lui ma ce l’ha un altro che si chiama signor D’Alema.” (AH)
Speaker: Sicuro dei sondaggi, li comunicheremo tra qualche giorno, annunciano al Senato: siamo già davanti. Berlusconi: non sapevo nulla del capitolo candidature degli estremisti di destra di cui si parla. E comunque, assicura, in lista non ci saranno antidemocratici. (HR AH)
Berlusconi: “Abbiamo trattato con una persona la cui democraticità è sicura, la signora Alessandra Mussolini. (AH) L’ho fatto con l’accordo di tutti i componenti della Casa delle Libertà e quindi sono certo che la signora Mussolini, come mi ha sempre assicurato, avrà in lista soltanto candidati della cui democraticità sarà la stessa garante, e quindi questi nomi sono sollevati ad arte dalla sinistra.” (AH)

Speaker: Insomma il centrodestra esclude di candidare e portare in parlamento estremisti. Insieme a Berlusconi lo assicurano tutti i leader della coalizione, a cominciare da Fini e Casini che, dicono, non ripeteremo gli errori del centrosinistra. (AH) Per siglare l’accordo con la cosiddetta destra radicale, spiega Fini, è necessario escludere personaggi che getterebbero discredito sul centrodestra ma anche che non siano pronti a rifiutare senza ambiguità totalitarismo, razzismo, antisemitismo. D’accordo Rotondi e De Michelis, fermissima l’Udc con Cesa che dice: assolutamente no ai candidati impresentabili, nelle file del centrodestra non ci saranno personaggi speculari a Ferrando e Caruso del centrosinistra. (AH)
Casini: “Noi abbiamo un cattivo esempio, che è quello del centrosinistra. (AH) Un esempio di grande confusione e di personaggi impresentabili in lista. Dobbiamo evitare di ripercorrere questa strada e sono consapevole, e sono sereno, perché tutti i membri della coalizione sanno che personaggi impresentabili in liste collegate al centrodestra non potranno esserci, per cui basta che non facciamo come la sinistra e siamo sicuri di non sbagliare”. (AH)
Speaker: Nell’Unione comanda D’Alema? Romano Prodi risponde all’accusa di Berlusconi usando l’arma dell’ironia: è strano che lo dica proprio lui, proprio Berlusconi, (AH) che viene contestato tutti i giorni dai suoi stessi alleati, dice Prodi, ed è questa la vera novità della campagna elettorale 2006. Intanto nel centrosinistra si calmano le acque. Ora che si sta per chiudere il caso Ferrando, l’esponente della minoranza troskista di Rifondazione che ha fatto dichiarazioni sulla strage di Nassiriya giudicate da tutti incompatibili con la sua candidatura nell’Unione. Si chiude il caso perché ormai, anche se deve essere ancora formalizzata, è stata presa la decisione di escludere Ferrando dalle liste elettorali.
Franco Giordano: “C’è una consultazione in corso, la proposta di non candidarli più, perché c’è un’incompatibilità. Noi riconosciamo lo Stato d’Israele e vogliamo anche lo Stato di Palestina, siamo contro la guerra e contro il terrorismo e siamo approdati ad una cultura non violenta”. (IR)
Speaker: Naturalmente Ferrando contesta questa decisione, la definisce “un’imposizione esterna” e nello stesso tempo precisa e delimita la sua opinione su quello che è successo in Iraq. Ma sulla sua esclusione sono d’accordo in parecchi nel centrosinistra.
Rutelli: “È bene che le coalizioni scelgano candidati affidabili, seri, in grado di realizzare i programmi e gli impegni che si prendono con gli elettori.” (AH)
Speaker: E il leader dell’Unione Prodi in un’intervista dice: sono certo che Bertinotti sarà leale, duro ma leale, (AH) abbiamo un programma comune e a questo anche lui si atterrà. Nel frattempo il centrosinistra non accetta che si facciano paragoni con il caso Ferrando.
Diliberto: “C’è il divieto della ricostruzione del partito fascista nella nostra costituzione repubblicana, quindi chi candida, chi si allea, con i fascisti oggettivamente sta compiendo un reato.”
Speaker: Boselli avverte: più che discutere di questa candidatura sarà bene tornare sulle priorità del programma ed è per questo che la Rosa nel Pugno chiede un chiarimento direttamente con Romano Prodi.

Speaker: Il sottosegretario Bonaiuti replica al leader dell’Unione che ha parlato di un premier contestato dagli alleati. Berlusconi in discussione, dice Bonaiuti testualmente “e pensare che Prodi tutte le mattine davanti allo specchio canta e questa è casa mia e qui comanda lui, ovvero D’Alema.” (AH). I capigruppo di camera e Senato del centrosinistra hanno depositato stamani alla corte di Cassazione le firme di 112 senatori e 248 deputati per il referendum contro la riforma costituzionale che contiene tra l’altro la devoluzione. Tra le circa 700mila firma di cittadini già raccolte ci sono anche quelle dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro e del leader dell’Unione Prodi. Il referendum è già stato chiesto da 15 consigli regionali ed è la prima volta nella storia repubblicana che tutti e tre i soggetti titolati a chiedere il referendum si mobilitano.

(Notizia non inserita nei titoli, ndr)
Speaker: Situazione energetica che migliora per il rialzo delle temperature e la maggiore affluenza di gas russo secondo i tecnici riuniti oggi al ministero dell’Interno e della attività produttive, Enrico Letta e Pier Luigi Bersani polemizzano con Scajola: il ministro avrebbe dovuto attuare la politica del contenimento molto prima di gennaio . (IR) e comunque l’emergenza gas colpirà le famiglie per i prossimi anni. Replica il ministro Scajola che dice: “non mi occupo di polemiche ma di assicurare il gas e l’energia alle famiglie italiane e alle imprese preoccupazione sottovalutata dalle legislature precedenti”. (AH). Poco fa l’Antitrust ha multato l’Eni per 290 milioni di euro per abuso di posizione dominante sul gasdotto dall’Algeria.

 

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