248- 06.03.04


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Se il riformismo ² un passe-par-tout

Guido Martinotti

Sono soli i riformisti della sinistra? Gli intellettuali e gli uomini di cultura non sanno fare altro che schierarsi a favore dell'estremismo pacifista o dell'intransigenza antiamericana?
Ad accendere la miccia della discussione ² stato Ernesto Galli Della Loggia, che mercoledÒ 25 febbraio '04, dalle pagine del "Corriere della Sera", ha puntato il dito sugli intellettuali della sinistra, colpevoli di schierarsi su posizioni estremiste, per la "pace senza se e senza ma", lasciando cosÒ i politici della sinistra riformista soli e pochi.
L'argomento ² raccolto domenica 29 febbraio da Michele Salvati che, sempre dal giornale di via Solferino, si chiede come mai in Italia i riformisti siano da sempre stati, a destra come a sinistra, una specie rara.
"Perch³ il riformismo non ² esaltante", si risponde Salvati, e l'esperienza di Tony Blair sta lÒ a dimostrarlo, ma ha bisogno di analisi attente, ragionamenti molto ponderati ed "esige competenze e specializzazione". Quanto alla sinistra italiana poi, Salvati individua tre grandi ostacoli che si oppongono a una diffusa cultura riformista: primo, l'idea marxista che, pur essendo scomparsa, ha lasciato l'ereditö di una visione "che sembrava rendere 'scientificamente' fondate trasformazioni radicali dell'economia e della societö"; secondo, gli attuali ordinamenti politici presentano "nefandezze e stupiditö" inaccettabili e il riformismo sembra una via troppo blanda e debole per poterli modificare; terzo, gli intellettuali della sinistra sono abituati a parlare di idee e di valori, e non di "societö e di economia", questa distanza dalla realtö concreta delle cose li allontana da posizioni riformiste.
Non esiste dunque il riformismo tra la cultura della sinistra italiana?
La discussione non cade, a tenerla viva ² Guido Martinotti che scrive a Michele Salvati con le parole che seguono.

Leggi la risposta di Salvati a Martinotti.


Caro Michele,
sai bene che da un po' di tempo non sono d'accordo con te: mi dispiace, ma non poi molto, ho imparato che il disaccordo ² una molla fondamentale per stare assieme in modo non passivo e banale. Quindi non mi sono mai troppo preoccupato della cosa. Ora per÷ dopo l'uscita di Galli della Loggia e il tuo rincaro sul Corriere del 29 Febbraio, anche se nessuna delle tre caratteristiche che tu citi mi riguarda (non sono di cultura marxista, n³ umanistica e vengo dal partito socialista in cui il riformismo era religione) mi sento un po' preso in mezzo, e probabilmente non sono l'unico.

Se il riformismo ² un passe-par-tout
Dove duri, dove moderati
Intanto lasciami dire della tua (e implicitamente anche di GdL) solitudine, che mi sembra francamente ben poco plausibile. Tu, Galli Della Loggia e altri (che pið che riformisti sono terzini) non siete soli per nulla, avete voce sui maggiori organi di stampa e siete in buona e numerosa compagnia. Chi non ² riformista? Forse che Fassino, D'Alema, che ha addirittura un giornale con questo titolo, Arturo Parisi, Boselli, Rutelli, non sono forse riformisti? La vostra solitudine ² un po' come quella della canzone di Celentano "eravamo in centomila". Qui siete in milioni. Pið che un vezzo da romantico Aiglon ("L'orgueil de se promener avec la plus pale de front") questo lamento dell'essere sempre un po' vittima, mi pare essere uno degli strumenti retorici pið usati in questo travagliato periodo della nostra storia politica. Quel Blair che tu citi a modello, certo non si lamenta di essere solo.

Ci sarebbe poi molto da dire sul termine "riformista". Tutte le parole quando vengono usate al punto da perdere un significato condiviso, ma diventano un portmanteu su cui appendere i significati pið vari si trasformano da strumenti per chiarire e comunicare, come dovrebbero essere, in strumenti che confondono e oscurano. L'uso odierno del termine riformista mi ricorda moltissimo il termine autonomista in quel partito socialista, che tra l'altro fu anche il foyer del riformismo. Gli "autonomisti", come certamente ricorderai, erano una corrente del Psi, che sosteneva l'autonomia del Psi dal partito comunista. (Ci sarebbe da riflettere sulla circostanza che autonomisti erano proprio i seguaci di quel Nenni che fu il fautore della alleanza con i comunisti nel fronte popolare del '48 che si rivel÷ disastrosa per il Psi, ma per il momento possiamo accantonare). Con Craxi divenne la corrente maggioritaria e fin qui tutto bene e tutto risaputo. Quello che forse chi non era nel Psi non sa, ² che con questa svolta, l'autonomismo, da termine che definiva chiaramente una corrente del partito socialista entro un quadro di codici ben identificato e conosciuto dai partecipanti, si trasform÷ via via in una sorta di filosofia generale. Giocare con la parola "autonomia" ² facile, chi non ne ² a favore, perbacco! Trasformare l'identitö di una corrente socialista in una visione del mondo era una operazione pið ardua in cui si cimentarono per un breve periodo alcune menti della maggioranza del partito. Mi ricordo l'ultima volta che sono andato in sezione, in un clima da crollo nibelungico, il segretario si era lanciato in una disquisizione sull'autonomismo come se fosse una nuova forma di filosofia globale. Una filosofia di cui oggi, meritatamente, nessuno sente pið parlare e la cui scomparsa ha restituito una qualche misura di comprensibilitö al termine di autonomia.

Temo che qualcosa del genere stia avvenendo con il termine riformista. Se per riformista si intende chi vuole introdurre cambiamenti significativi in un quadro legale, opponendosi a chi accetterebbe anche cambiamenti violenti, in Italia di riformisti ce n'² tanti. Se apri la Padania non si parla che di riforme. E lo stesso fa Berlusconi. Sicuramente non sono le stesse proposte da te o dal foglio dalemiano. Ma allora perch³ usare lo stesso termine?

Tu mi ribatterai di non fare l'ingenuo, perch³ tutti sanno che si chiamano riformisti un gruppo di politici e commentari che vagamente si ricollegano a quella che una volta era la "destra" del Pci. Che i riformisti siano Michele Salvati, e altri con la sua posizione politica, ² noto. Ma ² noto soprattutto agli addetti ai lavori, perch³ il termine "riformista" viene usato in codice per definire sostanzialmente, una posizione di moderazione, che sostiene che attaccare troppo apertamente Berlusconi e manifestare critiche troppo radicali, sopratutto in forma di proteste "di massa" sia controproducente per lo scopo cruciale di attrarre una porzione decisiva di elettorato. Ma su questo chi non ² d'accordo? Siamo mica nati ieri. Il disaccordo ² sui modi per riconquistare questo elettorato e a me sembra che a questo proposito siano pið soli nel complesso di quanti fanno opinione coloro che avocano una posizione pið decisa. Tu scrivi che "i rimedi che i riformisti propongono sembrano troppo blandi". Ma quali sono questi rimedi? Sarö colpa mia ma al di lö della usuale raccomandazione di non demonizzare Berlusconi non vedo un progetto riformista che si opponga a uno "rivoluzionario". Se i riformisti hanno delle riforme da proporre, che le propongano, che ci misureremo non sulla distanza in gradi minuti secondi da un centro che non si capisce pið nemmeno dov'², ma su cosa fare e non fare.

Infine mi disturba molto la contrapposizione che i "riformisti" propongono tra la loro posizione e il massimalismo. A me questo sembra un modo fuorviante di usare le parole. Nessuna forza del centro-sinistra sembra massimalista nel senso di proporre programmi di mutamento sociale chiedendo il massimo, "tutto e subito". Si tratta per lo pið di posizioni difensive che semmai andrebbero tacciate di conservatorismo.

Il termine che andrebbe utilizzato in contrapposizione alla posizione "riformista" ² "intransigenza", che non ha nulla a che vedere con il massimalismo. Ci÷ che molti di noi, tuoi amici in disaccordo, chiedono a te e a tutti coloro che hanno autoritö e influenza ² di essere intransigenti su due o tre punti che non possono essere riformati, ma devono essere difesi a oltranza. Se ci fosse stata pið intransigenza sulle leggi ad personam, sull'uso della calunnia e dell'insulto come linguaggio politico, sulla manipolazione delle coscienze e delle informazioni, sul licenziamento di Biagi e di altri e su tanti altri comportamenti di questa maggioranza e del premier in particolare, forse oggi non staremmo qui a discettare sul riformismo. Essere intransigenti su alcuni punti irrinunciabili non ² affatto incompatibile con la proposta di politiche moderate. Cattaneo e Blair, che tu citi, sono anche campioni di un pensiero intransigente. Tu sei un intellettuale che conosce il peso delle parole, quindi ti tengo moralmente obbligato ad abbandonare il termine di estremista per chi, come me, vuole solo il rispetto delle regole. Sul piano tattico, cio² delle cose da fare per ottenere il consenso di elettori che hanno votato Berlusconi, ma forse non lo voterebbero pið, penso che abbia ragione Michele Serra quando dice che alla provocazione si reagisce con perseveranza.

L'elettorato che vogliamo conquistare non penso si scaldi molto all'idea di riformismo nel tuo senso e poi forse non capisce bene che differenza ci sia visto che tutti usano la medesima parola. Ma se cambia voto ² perch³ si ² convinto che il governo Berlusconi sta sbagliando parecchio nel contenuto e nello stile. Sar÷ ingenuo ma penso che cambi pið facilmente qualcuno cui si dice "guarda che lÒ stanno facendo brutte cose" piuttosto che qualcuno cui si dice: sÒ, no, ma, per÷.

Ma soprattutto cerchiamo di dire tutti assieme quello di cui sono sicuro che anche tu sia convinto e cio² che dietro la famosa rivoluzione berlusconiana finora ci sono solo distruzioni di un assetto di democrazia rappresentativa che non era particolarmente di sinistra. Quando sento Berlusconi e Bossi parlare del loro proposito di rivoltare l'Italia come un calzino (senza garantire che sia nel senso giusto) mi viene in mente la battuta del poeta rumeno Panait Istrati che dopo una visita alle conquiste della rivoluzione sovietica a chi gli diceva che "non si fanno le frittate senza rompere le uova" replicava che di omelette non c'era traccia, ma che si vedevano molti gusci rotti.

 



 

 

 

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