I lettori ci scrivono
Da: Nino Contiliano
Data: Thu, 11 Dec 2003 18:45:02 +0100
A: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Oggetto: Hollywood,
Keynes e l’esportazione targata America
L’articolo, senz’altro chiaro, e con
il coraggio di evidenziare che gli americani sono
in grado di vendere agli europei il loro modello economico-finanziarizzato
e bellicistico fallimentare (versione hollywoodiana)
o di voler esportare ciò che non hanno applicato
al loro stesso paese (W. Wilson che vuol esportare
la democrazia “elettorale” quando nel
suo paese non tutti godevano del diritto di voto;
il “socialdemocratico” New Deal esportato
in Europa da Roosvelt lì dove nel suo paese
non era digerita una “dignitosa” linea
sociale dell’economia; Bush che vuole esportare
la “sua” democrazia!? – quella cioè
delle bombe o della militarizzazione della politica),
è esemplare per osservazioni di critiche bilanciate
e di esempi (il Messico) negativi del modello liberistico
con le sue nelle scelte antidemocratiche che ha sede
nelle decisioni del Fondo Monetario Internazionale,
del Wto e della Banca Mondiale, dove i maggiori azionisti
sono gli anglo-americani e quelli dell’Europa
occidentale, benché, quest’ultimi, di
tradizione diversa.
Ma non credo che sul piano delle cose che in atto
riguardano l’economia, il lavoro, il sociale,
la finanza, le borse, il post-industrialismo, ecc.,
e il loro intreccio, ci siano “cose che gli
europei possano imparare dagli americani” e
che gli americani possano imparare dagli europei,
se non si specifica che le scelte dei governi europei
(basterebbe guardare alla fretta con cui si vuole
chiudere l’approvazione della “nuova”
Costituzione europea, tutta votata alla difesa
del mercato “liberistico” – ossia
alla difesa assoluta del capitale e del mercato –
e all’incremento della “flessibilità”
del lavoro – ossia allo smantellamento totale
dei diritti dei lavoratori e dei diritti fondamentali
del cittadino dalla salute, alla sicurezza, all’alimentazione,
alla biodiversità, all’ambiente, ecc.)
non coincidono con gli interessi e le idealità
della popolazione e dei cittadini. Quello che, oggi,
impera è solo la “deregulation”
dei padroni e dei signori della guerra. L’opposizione
dei cittadini e dell’opinione pubblica, se non
si uniforma e si omogeneizza, viene criminalizzata.
Un solo esempio: le dissociazioni che i vari “capitani”
dell’Ue si sono affrettati a pubblicizzare,
per rassicurare il padre-padrone americano Bush, all’indomani
del sondaggio europeo che dava e dà lo stato
di Israele come un pericolo per la pace.
Americani ed europei, credo, possono imparare gli
uni dagli altri solo se riportano l’economia
e la politica nella direzione della giustizia sociale
nazionale, e in una con quella internazionale o globale.
In un pianeta globalizzato la giustizia sociale è
globalizzata e come tale va affrontata. Né
il liberismo senza regole né l’economia
di mercato sostenuta dallo/gli Stato/ti a danno delle
popolazioni e dei cittadini può costituire
punto di riferimento e reciproco confronto per imparare
l’uno dagli errori dell’altro e viceversa.
Antonino Contiliano