Caffe' Europa

Arte/Caravaggio

 

Simon Vouet, "La buona ventura", 1617, olio su tela, cm 95 x 135; Roma, Galleria nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini.

Ricordata come opera di Caravaggio in un inventario ottocentesco della collezione romana dei Torlonia, l'opera è stata definitivamente restituita alla mano del "caravaggesco" Simon Vouet (Parigi, 1590-1649) anche perché nel 1997, sul retro della tela, è stata rinvenuta una iscrizione in latino che ne dichiara anno, paternità e soggetto. Il quadro, dipinto dall'artista francese a quattro anni dal suo arrivo a Roma nel 1613 ed entrato in seguito a far parte della magnifica collezione di Cassiano dal Pozzo, è comunque un'opera che possiamo tranquillamente ricondurre al genio del Merisi, e alla sua fama. Di questo tema - un'avvenente "zingara" legge la mano ad un avventore mentre una scaltra compagna alleggerisce il "pollo" della borsa con i denari - Michelangelo Merisi e gli altri della "setta caravaggesca" fornirono diverse e variegate versioni. Inoltre il gioco di luci appartiene evidentemente alle invenzioni del maestro lombardo. Infine, Rossella Vodret nota in catalogo come il fatto che la scena sia "AD VIVUM DEPICTA" (come si legge nell'iscrizione sul retro della tela) dimostra l'aderenza del quadro ad uno dei principi fondanti della poetica naturalistica di Caravaggio.


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