Caffe' Europa

IL TEMPO DELL'AMORE

Lo storyboard

 

Lo storyboard

Per definire cosa sia lo storyboard prendo in prestito le parole di Paolo Morales, noto disegnatore, che ha realizzato con me quello per il mio film.

"Lo storyboard e' il disegno delle inquadrature di un film; potrebbe essere definito 'sceneggiatura disegnata', oppure 'visualizzazione di un'idea di regia'. Si tratta di una serie di disegni, in genere diverse centinaia, che illustrano, inquadratura per inquadratura, cio' che verra' girato sul set. In genere, sotto i disegni, vengono indicati i movimenti della macchina da presa, ad esempio: 'panoramica a destra, oppure 'carrello in avanti', e delle frecce ne indicano la direzione.

Spesso altre frecce, poste all'interno dell'inquadratura, indicano i movimenti dei personaggi e degli oggetti. A volte viene descritta la scena e vengono riportati brani del dialogo, oppure si scrive il tipo di obiettivo che si intende usare, la luce o l'atmosfera che si vuole avere, e, certe volte, si segnala addirittura il costo di un'inquadratura.

In fondo lo storyboard, come dice Zuberano, scenografo di Orson Welles, puo' davvero considerarsi 'il diario di un film'."

In Italia lo storyboard viene usato pochissimo, mentre negli Stati Uniti, gia' dagli anni Trenta, era molto diffuso anche come strumento di controllo per le produzioni che hanno in mano il tanto agognato 'final cut'.

Ma se anche Orson Welles, che per Quarto potere riesce a strappare un contratto con 'final cut', si avvale dello storyboard, c'e' da riflettere.

In Italia abbiamo avuto per lungo tempo il predominio della poetica del cinema d'autore che ha prodotto pochi grandi capolavori e molti film mediocri, spesso perche' si e' confusa la parola creativita' con improvvisazione.

Faccio lo storyboard perche' mi costringe a mettere a fuoco qual e' il cuore di ogni scena e quindi quale sara' il modo migliore per realizzarla.

E fare questo con una matita e un foglio di carta invece che sul set fa risparmiare tempo e denaro.

Lo storyboard viene distribuito durante la preparazione a tutti i collaboratori. Arriviamo cosi' alle riprese tutti con le idee abbastanza chiare, ma sempre ricettivi e disponibili alla magia del set.

Paolo Morales sulla rivista "Script" descrive il nostro metodo riferendosi a Come due coccodrilli, ma il discorso vale anche per Il tempo dell'amore e lo definisce "anomalo rispetto al classico modo di lavorare con gli storyboard. (...)". Continua: "Ho disegnato molto meno e molto piu' in fretta del solito, ma in compenso abbiamo parlato per ore, intorno ad ogni sequenza, visualizzando con degli schizzi appena abbozzati le diverse possibilita', guardando film (...)". Dopo aver visto il film terminato, dice: "Mi ha fatto piacere trovare almeno una conferma alle cose che avevo sempre pensato, e cioe' che lo stile e' la conseguenza di cio' che si e', non la costruzione di cio' che si vorrebbe essere, e che, se un regista ha davvero qualcosa da dire allora quello sara' il suo stile, qualunque sia la sua tecnica di regia".

storybo0.jpg (30787 byte)

Chiudere la finestra per tornare su Caffè Europa

Small.jpg (4216 byte)
vai alla pagina seguente