Caffe' Europa  
 

 



Subject: Da Marte al Rapporto Starr, Internet sdoganata tra i mass-media (caffeeuropa.it, 980814)

R. S.

 

 

 


"Cosi' come le trasmissioni sull'assassinio del presidente Kennedy divennero il momento cruciale nel fare della televisione il media preferito della nazione e la Guerra del Golfo e' servita come veicolo per la Cnn per penetrare nell'immaginario collettivo, l'atterraggio su Marte puo' segnare l'inizio di una nuova era interattiva nel consumo delle notizie" scriveva solennemente il "New York Times" del 14 luglio scorso. Da calcoli approssimativi si era stabilito che circa 45 milioni di persone nel mondo (probabilmente record assoluto di accessi a un sito) si erano collegate all'indirizzo Web del Jet Propulsion Laboratory della Agenzia Spaziale statunitense per seguire le disavventure della navicella Pathfinder sul suolo rosso del corpulento pianeta. Poi c'erano state le Olimpiadi, quindi la morte di Lady Diana. Che sia coincisa effettivamente con l'evento spaziale o no, l'entrata di Internet nell'orbita dei mass-media e' ormai da considerarsi avvenuta a pieno titolo.

La pur controversa scelta della pubblicazione in rete, avvenuta nei giorni scorsi, del rapporto Starr, ne da' ulteriore conferma. I siti che contenevano le 445 pagine nelle quali lo special prosecutor dettagliava le improprieta' della condotta presidenziale hanno conosciuto picchi di traffico senza precedenti. MsNbc, joint venture tra Nbc e Microsoft, uno dei principali snodi informativi online dichiarava gia' 2 milioni di visitatori nei giorni piu' quieti del Sexgate: quando Clinton ha testimoniato davanti al Gran Giuri' l'audience e' raddoppiata e si e' moltiplicata ulteriormente per due una volta che il rapporto e' stato messo online. Stessa storia al Washington Post, con accessi triplicati nel tardo pomeriggio di venerdi' 11, dopo la messa in pagina del report. Da Yahoo!, il piu' popolare catalogo della rete, hanno impiegato solo 5 minuti per metterlo in rete, una volta ricevuto in formato digitale dal Congresso.
Un successo tale da rischiare di mandare in crisi il sistema. Keynote Systems, una societa' californiana specializzata nel monitoraggio del traffico su Web, ha dichiarato che meta' di quelli che hanno tentato di collegarsi con i principali siti informativi hanno ricevuto segnali di errore dovuti allo straordinario sovraccarico (giovedi' il 98% dei tentativi di collegamento a Thomas, la biblioteca virtuale del Congresso, andava a buon fine; venerdi' la quota era precipitata al 13%).

D'altronde, si dice, oltre 100 milioni di persone nel mondo usano ormai Internet. Il movente che ha convinto molte di queste al salto online e' proprio la voglia di notizie sempre aggiornate, consultabili nel momento in cui servono e a self-service, senza la mediazione giornalistica che fa imbestialire quelli che la pensano come il best-sellerista Michael Crichton ("Basta con le opinioni: voglio dati grezzi e un servizio in cui i fatti siano veri, le citazioni non siano imbellettate, le statistiche siano presentate da qualcuno che se ne intenda un po'").

"Da un recente studio del Pew Research Center - si legge in un dispaccio Reuters - risulta che il consumo di news online e' triplicato negli ultimi due anni negli USA. Lo studio e' stato effettuato attraverso interviste telefoniche a 3000 adulti. Il 20% degli intervistati sostiene di leggere le news online almeno una volta la settimana (erano il 6% nel 1996 e il 4% nel 1995)". Per il momento la rete non pare stornare lettori dalla carta, mentre sembra schiodare una piccola percentuale di spettatori dal piccolo schermo.

Ma i colleghi che stanno al calduccio nei giornali non possono permettersi il lusso di prendere troppo il fiato. Il "giornalismo monozigotico" non e' solo un problema italiano: troppe testate si assomigliano come gocce d'acqua, stesse copertine, stessi titoli, stesso tutto. Sul Web il margine di invenzione e' piu' ampio: si possono allegare video, spezzoni di interviste audio, allestire sondaggi con due lire e incorporare contenuti prodotti da militanti, sostenitori o detrattori di una causa o dell'altra. E l'originalita' e' premiata dal numero crescente di coloro che si dirigono verso il modem piuttosto che all'edicola in cerca di spigolature diverse sull'attualita'.

Quel filibustiere di Matt Drudge, autodidatta del giornalismo che da' gia' i "buchi" ai cronisti decani, e' stato il primo a incendiare le polveri dello scandalo dell'Oval Office e adesso rilancia, rivelando in anteprima l'esistenza di un nuovo video della security della Casa Bianca che ritrarrebbe il Presidente affettuosamente vicino a un'altra donna sconosciuta. Per la sua disinvoltura nell'uso delle fonti e per l'approssimazione nelle verifiche si e' anche beccato una querela per diffamazione per 30 milioni di dollari da un super-consulente di Clinton accusato di picchiare la moglie. Non e' un modello da portare a esempio sul dover-essere della professione, ma gli abbonati alla sua newsletter sono gia' 85.000 e crescono alla stessa velocita' dei cachet che radio e tv gli offrono per collaborare con loro. Il giornalismo online non avra' probabilmente la sua faccia, ma nessuno d'ora in poi si sognera' di sottovalutare il suo ghigno soddisfatto.



Link

Il rapporto Starr in italiano (a cura del "Corriere della Sera")
http://www.rcs.it/quotidiani/clinton/frame_clinton.htm

Come i media americani hanno seguito la vicenda Clinton-Lewinsky (da "Online Journalism Review")
http://olj.usc.edu/indexf.htm?/sections/news/98_stories/ojrnews_netmedia_070298.htm

Scandal in the Oval Office (da "Time")
http://cgi.pathfinder.com/time/daily/scandal/index.html

Speciale "President Under Fire' (dal "New York Times")
http://www.nytimes.com/library/politics/clintonlewinsky-index.html

Drudge Report
http://www.drudgereport.com



Copyright © Riccardo Stagliano' 1999

 

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