Caffe' Europa  
 

 





Subject: siti successo: repubblica.it (net, 9807)

R. S.

 

 

 


CARTA D'IDENTITA'

la Repubblica.it (http://www.repubblica.it)

Luogo e data di nascita: Roma, 14 gennaio 1997

Solution provider: Repubblica

Dimensioni: piu' di 500 Mbyte

Statistiche accessi: oltre 400.000 page hits al giorno

RISORSE IMPIEGATE

Hardware : 2 Sun Enterprise 3000, 1 Sun Ultra2, 1 IBM R6000 59H

Software : Netscape Enterprise Server, Netscape Publishing System, Netgravity AdServer, Sistema Editoriale proprietario

Costi di realizzazione:

Risorse umane: 4 impaginatori HTML, un Webmaster e un tecnico per sviluppo.

Manutenzione informatica: A carico delle risorse interne, con utilizzo di service esterni.

Frequenza di aggiornamento: continua

LA PAGELLA

Multimedialita': buona
Navigabilita': molto buona
Design: buono
Contenuti: ottimi
Interattivita': molto buona
In breve: E' l'unico quotidiano nazionale - per il momento - che ha preso
sul serio la sfida dell'online: non rimaneggiamento di contenuti cartacei ma produzione originale di contenuti, pensati in chiave interattiva. La nuova grafica rende l'home-page una vetrina piu' ampia per tutti glli articoli che, durante la giornata, si susseguono. Forum, chat e aree di servizio completano l'offerta.

testo:
Il quotidiano italiano piu' attivo sulla rete ha cambiato faccia. Con una grafica rinnovata da alcuni mesi, la versione elettronica di Repubblica (http://www.repubblica.it) offre una prima pagina piu' densa di notizie di quanto non facesse gia', un maggiorato numero di aggiornamenti e ha in mente una serie di potenziamenti da realizzare ne prossimo futuro per rinsaldare il proprio vantaggio nei confronti dei competitori tradizionali che hanno scelto, per il trasloco online, una via piu' cauta. Ne abbiamo parlato con Vittorio Zambardino, co-fondatore e responsabile editoriale del sito.

Allora, dove sta il vantaggio di questa nuova grafica?
Si tratta di un miglioramento netto, non di un semplice remake. Volevamo - e credo che ci siamo riusciti - eliminare una sorta di "effetto poverta'" per cui l'home page precedente non riusciva a dar conto con l'adeguato risalto di tutti i contenuti del giornale e volevamo anche un layout che ci consentisse di dare l'idea dello svolgimento dei fatti principali di tutta la giornata che, con piu' spazio a disposizione, adesso possono stare in linea piu' di prima. Per intenderci: prima con 7 aggiornamenti si cambiava la maggior parte della prima pagina, adesso se ne possono fare - e se ne fanno - sino a 25-30 ogni giorno".

E qual e' stata la risposta del pubblico?
Ottima. C'e' da dire anche che nel periodo in questione abbiamo anche costruito vari "speciali", dei veri e propri siti a se', come quello dei Mondiali, con una copertura in tempo reale delle partite, con commenti e corrispondenze di ogni tipo, fatto sta che nella prima settimana di luglio abbiamo registrato circa 420.000 page-hits al giorno, e ci sembra un risultato molto significativo.

Non tutti pero' usano le hit come unita' di misura per calcolare il successo
di un sito: lei che ne pensa?
Quest'osservazione apre un discorso lungo e complicato, sul quale non nascondo una certa dose di irritazione. Noi a Repubblica.it siamo molto preoccupati perche' la situazione italiana sembra quella di un suk dal quale nulla di buono puo'&Mac226; uscire se non confusione che danneggia siti come il nostro.

E come mai questo accanimento?
Perche' noi diamo noia: innanzitutto siamo un editore tradizionale che ha dimostrato di muoversi bene e tempestivamente anche sul nuovo terreno dell'online e per questo i nostri concorrenti si alleano con realta' pseudo-nuove disposte ad avallare stime fantasiose sui loro contatti. La situazione generale e' quindi mistificata dal comportamento inquinante di vari soggetti tra i quali spicca Tin, il provider dell'ex monopolista di settore: Ha senso contare gli accesi dell'home page di Tin quando la stragrande maggioranza dei suoi abbonati, per pigrizia o perche' nessuno ha detto loro come fare, non modificano l'home-page di default sulla quale aprono il collegamento? E Telecom ha condizionato anche la nascita di AudiWeb che vorrebbe candidarsi a nuova Auditel per l'Internet italiana. Il Sole 24 Ore e la Rcs-Corriere della Sera fanno un errore nel lasciarsi prendere da paure competitive nei nostri confronti: guardano a noi con preoccupazione quando invece e' interesse di tutti che il mercato si sviluppi in tutta la sua ricchezza e questo accadra' quando, d'accordo, tutti ci certificheremo in maniera omogenea senza mettere in piedi ridicole guerriglie sui dati di accesso. In alcuni casi, sinceramente, mi sembra di vedere un po' di malafede: Il Sole 24 Ore, per esempio, non puo' indire il premio "vota il miglior sito italiano" da cui viene fuori che noi veniamo dietro il sito del comune di Bernalda o roba del genere: non e' serio! Cosa si aspettano, che noi si inviti gli utenti a votare? Ma questo e'&Mac226; appunto il suk, e noi non lo facciamo. Oppure non si puo' accettare di leggere su "Prima Comunicazione" un paragone tra il nostro sito e il sito di tutto il gruppo Rcs: come tutti sanno, si confrontano solo quantita' omogenee, e omogeneo rispetto a noi e' il Corriere della Sera soltanto che, pur con il massimo rispetto, non ha ancora deciso di impegnarsi sul terreno elettronico. In ambito affine non e' neppure onesto confrontare, come e' stato fatto, una singola parte del nostro sito con realta' esclusivamente specializzate su quel settore: piu' esplicitamente - anche se avrei delle precisazioni da fare anche sul merito - se si confronta la nostra sezione "sport" con tutto il sito della "Gazzetta" e' chiaro che la loro copertura e i loro accessi possono risultare superiori, ma non e' un gioco pulito, questo si capisce...

Vedo che l'argomento la scalda molto: c'e' la pubblicita' in ballo...
Certo che c'e' la pubblicita' in ballo ma anche il futuro sviluppo di quest'industria. Nel nostro paese, in questo momento, avere rapporti con i centri media da' l'impressione di avere a che fare con le "forze della Reazione", con soggetti ultraconservatori che enfatizzano la "certificazione oggettiva" secondo il modello dei vecchi media, il che e' una cosa evidentemente sbagliata. Guardiamo piuttosto all'esperienza americana, dove la situazione e' piu' matura: il New York Times e il Wall Street Journal, per dire, si fanno certificare il traffico generato solo una volta all'anno da I/Pro, una societa' di rilevamenti specializzata e che gode di buona reputazione. Ma durante l'anno le versione online dei due autorevoli giornali forniscono un resoconto continuo ai loro inserzionisti pubblicitari tramite un'applicazione informatica molto affidabile che si chiama NetGravity che riesce a calcolare le impression (quante volte e' stato visto) e i clickthrough (quante volte e' stato cliccato) di un determinato banner. In base a questa flusso ininterrotto gli inserzionisti pagano il giornale che ospita i loro messaggi promozionali. Noi abbiamo fatto lo stesso: abbiamo implementato la medesima applicazione - che ci e' costata molte decine di milioni - e siamo pronti a dare alle aziende che vogliono investire su di noi resoconti continui e dettagliatissimi. Se qualcun altro non capisce che non si possono applicare alla rete le stesse logiche di radio e tv e' un problema culturale grave, di cui dobbiamo liberarci al piu' presto.

Sembra quasi che nessuno ci capisca niente, tranne voi...
Non e' affatto cosi'. Cito ad esempio l'Osservatorio sui New Media dell'Universita' Bocconi che lavora molto bene e non e' inquinato da logiche commerciali, alleanze o quant'altro. In uno studio recente sul consumo di Internet in Italia, fra l'altro, rilevava che del milione e seicentomila utenti italiani ogni settimana, ben ottocentomila sono, prevalentemente, lettori di news. Questo per riaffermare qualora ce ne fosse bisogno, che sono proprio le notizie a restare un valore chiave in rete.

E per produrre queste news, per trattarle in maniera multimediale, di
quante persone avete bisogno, di quali risorse?
Beh, per il momento la nostra squadra e' formata da quattro accatiemmellisti, cinque giornalisti, un webmaster e il sottoscritto. Molti dei contenuti disponibili online, pero', sono realizzati da collaboratori esterni o da realta' collegate in vario modo al gruppo: penso a Cittadino.lex, una sezione di interesse giuridico sviluppata dall'Agl, l'agenzia che fa capo al gruppo l'Espresso (il cui settimanale, per inciso, dovrebbe approdare presto, con un discreto dispiegamento di forze, in rete, ndr); alla sezione Universita', curata da validi collaboratori esterni; l'Auto - un ambito che contiamo di potenziare presto con listini, recensioni e articoli vari - fatto dai colleghi del giornale cartaceo. Con la nuova grafica anche le news sono state raddoppiate: oltre alla striscia in movimento di Radio Capital adesso ce ne un'altra, detta Ultim'ora, messa insieme dalla redazione che, durante tutta la giornata, segue gli sviluppi dell'attualita'. In piu' ci sono le sinergie con i giornali del gruppo gia' in rete, come Il Tirreno, il Centro e la Nuova Sardegna (ma presto anche gli altri 13 avranno la loro versione elettronica). A tutto questo c'e' da aggiungere i forum sugli argomenti piu' vari nei quali i nostri lettori sono autorizzati a dire la loro, a interagire con il giornale. Dopo il Mondiale sono state aperte varie "chat" con il direttore Vittorio Zucconi che ha raccontato "in diretta" la sua esperienza a seguito degli azzurri e intendiamo riproporne altre sui temi piu' vari. Nel segno dell'innovazione tecnologica, inoltre, - all'interno di una partnership con Omnitel - stiamo per distribuire le nostre news anche via telefono cellulare: gli abbonati Gsm potranno infatti ricevere la nostra copertura giornalistica della giornata sullo schermo del loro telefonino e, al momento, non esiste niente di questo genere nel nostro paese. Per finire e' il caso di ricordare il "giornale personalizzato" al quale hanno gia' aderito 2800 lettori che crescono con un ritmo di 40 iscritti al giorno.

Nel vostro futuro ci sara' piu' multimedialita'?
Certo: abbiamo inserito i video dei gol durante i Mondiali e le news prodotte da Radio Capital sono anche disponibili in formato RealAudio, ma bisogna fare i conti con un'infrastruttura e una dotazione informatica del consumatore non sempre all'altezza. Detto questo, non appena i tempi saranno piu' maturi, audio e video da noi non faranno difetto.


Copyright © Riccardo Stagliano' 1999

 

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