Caffe' Europa  
 

 





Subject: ojr, o del dover-essere del giornalismo online (corsera, 980309*)

R. S.

 

 

 


Il giornalismo online e' una cosa terribilmente seria. Ma nel supermercato dell'informazione spuntano ogni giorno nuovi scaffali colorati e le merci cercano di farsi spazio a qualsiasi prezzo - anche qui - bruciando i tempi, economizzando sulle verifiche, gridando i titoli. "La nostra rivista - recita la missione della neonata Online Journalism Review (www.ojr.org) - dara' conto e valutera' il settore emergente del giornalismo online, fornendo ai lettori una dieta sana di notizie, commenti, inchieste mensili e accessi a banche dati. Vogliamo essere utili ai giornalisti e a chiunque sia interessato a capire in che direzione stia andando il giornalismo nel cyberspazio".

Osservatorio permanente a cura della autorevole Annenberg School for Communication presso la University of Southern California, la Ojr si candida a controllore di qualita' dello sterminato flusso informativo, giornalistico e para-giornalistico, che percorre la rete. Il fatto di non avere assilli commerciali, grazie ai finanziamenti che le arrivano dall'universita', le conferisce un'invidiabile credibilita'. La qualita' dello staff fa il resto: firme prestigiose, cronisti di lungo corso e promettenti studenti universitari passeranno in rassegna giornali elettronici e altri produttori di notizie telematiche, cercando di fissare degli standard di attendibilita' che garantiscano il lettore.

Le regole, in verita', sono sempre le stesse - onesta' e accuratezza - che si applicano alla stampa tradizionale, ma alcune peculiarita' del mezzo elettronico consigliano alcuni approfondimenti. Nel primo numero, ad esempio, si parla dell'accelerazione che il cybergiornalismo ha gia' dato alla diffusione delle notizie: il caso emblematico e' quello del giamburrasca Matt Drudge (www.drudgereport.com) autore, a poche settimane di distanza, di una bufala che gli e' costata una causa per diffamazione da 30 milioni di dollari e di uno scoop sul Sexigate clintoniano che gli e' valso un contratto quasi altrettanto ricco con Fox Television. E gli argomenti caldi non mancheranno: i confini tra pubblicita' e contenuti editoriali, la violazione della privacy, l'inadeguatezza professionale di molti improvvisati dispensatori di notizie e questioni sulla lunghezza ottimale per gli articoli sul Web, sulla personalizzazione della loro distribuzione e sull'erosione del pubblico cartaceo da parte di quello elettronico.

Una cosa che sta cambiando significativamente, nota il direttore Larry Pryor, veterano della convergenza tra news e tecnologia, e' l'orario di lavoro: "I giornalisti avranno sempre meno tempo libero: tra i loro cellulari e i loro computer portatili dovranno essere collegati in ogni momento per aggiornare online i loro pezzi". Assieme alla Columbia Journalism Review (www.cjr.org), all'American Journalism Review (www.ajr.org) e al sito di Editor & Publisher (www.mediainfo.com), Ojr e' una tappa fortemente consigliata per ragionare sul dover-essere dei media al tempo di Internet.



Copyright © Riccardo Stagliano' 1999

 

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