| Subject: la guerra delle librerie online (repubblica, 970729) 
 
								R. S.
								        
								Troppe piccate profezie sono andate a ramengo perche' si possa credere ai professionisti dell'Apocalisse via Web. Si diceva: "Internet uccidera' la lettura" e la smentita, puntuale e beffarda, e' arrivata sotto forma di un euforico annuncio finanziario. Al momento della sua quotazione alla Borsa di New York la societa' per azioni Amazon ha venduto i suoi titoli a un prezzo sei volte superiore l'offerta iniziale, realizzando un'invidiabile sommetta di 4235 milioni di dollari, ovvero 400 miliardi di lire, spicciolo in piu' spicciolo in meno. Di cosa si occupa la fortunata new entry: di computer, di prodotti finanziari, di elettronica di consumo? Vende libri on-line: una scelta di due milioni e mezzo di volumi, acquistabili elettronicamente e consegnati per posta. Carta e pixel diventano alleati, nonostante gli scenari foschi che Sven Birkerts - per citarne uno solo - disegnava soli tre anni fa nel suo libro "The Gutenberg Elegies: The Fate of Reading in an Electronic Age" (Faber&Faber 1994).
 
 Questo segmento di marcato che vende volumi veri attraverso un negozio virtuale e' in verita' uno dei pochi, nella grande nebulosa del commercio elettronico, che paga gia' adesso e promette di pagare assai piu' in futuro. Cosi' si spiega la corsa che molte grosse societa' stanno facendo per conquistarsi la propria fetta di successo. Alla meta' di maggio di quest'anno, due giorni prima della quotazione in Borsa di cui abbiamo detto, Barnes & Noble, colosso delle librerie americane, ha inaugurato il proprio sito Web. "Questo mercato puo' aggirarsi intorno ai 150 milioni di dollari - ha dichiarato Steve Riggio, presidente e amministratore delegato del gruppo al "New York Times" - soltanto una piccola frazione dei 28 miliardi del mercato della vendita tradizionale di libri nel nostro paese, ma credo che potra' arrivare tranquillamente a un miliardo gia' all'inizio del nuovo secolo. Il potenziale e' enorme". E per dimostrare che facevano sul serio e che avevano traslocato on-line per farla da padroni anche li', ha fatto preparare una bella lettera dai legali della societa' in cui si diffidavano i parvenu di Amazon.com dal continuare a usare la dicitura "La piu' grossa libreria della terra" che campeggia orgogliosa nella home-page del sito. "I piu' grande venditori di libri del mondo" sono stati costretti a chiamarsi, nelle more del processo, rettificando poi in "I piu' grandi venditori di libri del mondo on-line".
 
 Anche lasciando da parte questioni di marchio o roba simile, la faccenda e seria: l'entrata in campo di un solido ed esperto contendente come Barnes & Noble rialza la posta. E c'e' gia' chi prevede, per il fino a ieri super-vezzeggiato Jeffrey Bezos, fondatore di Amazon.com, una vecchiaia di miserie: "Non voglio portare sfortuna - ha dichiarato di recente Erina DuBois, analista alla Dataquest di San Jose, che analizza il mercato digitale - ma non vedo come Amazon possa competere: essere un pioniere non basta piu' adesso".
 
 La favola bella del gruppo di amici che, nel giugno del '95, a Seattle, affittano una stanza in uno scalcagnato palazzo e vedono volare i loro guadagni dagli 875.000 dollari del primo trimestre del '96 agli 8,4 milioni del quarto, sta per svanire? Non tutti sono pronti a scommetterci. Non il veterano Bill Bass, principe degli analisti alla Forrester Research di Cambridge, Massachusetts: "Sono rimasto molto colpito dal programma di accordi che Amazon ha stretto con altri rivenditori di libri on-line: e' come se avessero 9000 diverse vetrine ore, e questo e' un vantaggio competitivo che si perde o si recupera da un giorno all'altro. Amazon ha lavorato sodo e ha fatto un ottimo lavoro".
 
 Chi vincera' la battaglia dello scaffale telematico? Gia' si parla di prossime truppe pronte a dispiegarsi sul terreno degli scontri: il Borders Group e la casa editrice Simon & Shuster. Se si dovesse consigliare un libro per pronosticare un risultato, viene in mente "L'arte della guerra" del cinese Sun-Tzu. Un classico del sesto secolo avanti Cristo con spunti utili anche per il primo secolo post Internet. Lo potete ordinare in rete solo da Barnes & Noble, pubblicato da Clarendon Press, Oxford 1963, per 12 dollari. Difficile dire se questa sia gia' parte di una risposta.
 
 
 2)
 
 L'ultimo comunicato ufficiale di Amazon.com su come vanno gli affari porta la data del 10 luglio scorso (15:28 ora del Pacifico/ 18:28 ora della costa orientale): "Amazon.com annuncia i risultati finanziari per il secondo trimestre del 1997" recita il titolo dell'agenzia. "Le vendite nette sono state di 27,9 milioni di dollari, una crescita del 74 percento rispetto al primo trimestre". Non solo: i clienti complessivi erano aumentati significativamente del 79 per cento, arrivando alla cifra di 610.000. Per tutto questo, spiegava Bezos, "Abbiamo potuto investire in nuovi importanti accordi con tre dei maggiori aggregatori di traffico della rete, ossia Yahoo!, AOL ed Excite. Crediamo fermamente che queste relazioni rinforzeranno la nostra ottima congiuntura che ci pone al primo posto del business della vendita di libri on-line".
 Gli sconti che Amazon.com offre su centinaia di titoli, dei due milioni e mezzo che afferma di avere, sono nell'ordine del 40 per cento.
 
 Barnes & Noble ancora non puo' dare cifre su come sta andando l'avventura elettronica. Si sa che gli sconti sono differenziati a seconda dell'edizione: 3e' per cento per i libri in brossura e 20 per cento per gli economici. In compenso i numeri della gestione tradizionale parlano chiaro: con 435 negozi in tutta America oltre ai 574 punti vendita con il marchio Dalton, la societa' ha fatturato l'anno scorso 2,4 milioni di dollari. Questa solvibilita' e l'esperienza che cio' inspira, ha fatto si' che fossero portati immediatamente a termine degli accordi importanti con vari soggetti importanti come il "New York Times", per cui Barnes & Noble sara' linkato nella vetrina importante che le pagine Web del quotidiano dove si parla di libri costituisce. Martin Nisenholtz, responsabile new-media al quotidiano liberal di New York ha motivato la scelta con un argomento ragionevole, che forse altri ripeteranno: "Hanno centinaia di negozi, un nome noto e consolidato". Lo stesso non si puo' dire del pur pirotecnico magazzino virtuale di Amazon.com
 
 3)
 
 I migliori siti per l'acquisto o la consultazione di libri
 
 Amazon.com
 http://www.amazon.com
 Sino a prova contraria, la piu' florida libreria on-line con (sedicenti) 2 milioni e mezzo di libri
 
 Barnes&Noble
 http://www.barnesandnoble.com
 In America, ormai sinonimo di "libreria"
 
 alt.bookstore.com
 http://www.altbookstore.com
 garantiscono i prezzi piu' bassi su 2 milioni di titoli
 
 Interloc
 http://www.interloc.com
 Per cercare in oltre 1600 negozi di libri usati
 
 The New York Times Book Review
 http://www.nytimes.com/books
 Insuperabile: recensioni dal 1980
 
 Authors on the Highway
 http://www.bookwire.com/highway
 Libri di viaggio ma non solo
 
 Abyss Books and Gourmet Cafe
 http://www.compubooks.com
 Strano miscuglio: libri sui computer e volumi culinari
 
 Book Stacks Unlimited
 http://www.books.com
 Come una grande libreria di provincia, ma on-line. Sconti sino al 40 per cento
 
 Bibliofind
 http://www.bibliofind.com
 Un network di libri usati
 
 Project Gutenberg
 http://www.promo.net/pg
 Classici gratis on-line
 
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